
Chiesa, arriva il nuovo Messale: cambiano parole del Padre Nostro e gestualità liturgica
Dal 29 novembre, la Chiesa italiana ha introdotto un nuovo Messale. Modifiche al testo del Padre Nostro, all’ordine dei momenti in cui stare seduti o in piedi. Nuove indicazioni per la Comunione e lo scambio del segno di pace

Da domenica 29 novembre 2020, la Chiesa italiana introduce un nuovo Messale. Non cambiano solo le parole del Padre Nostro ma muta anche la gestualità liturgica. Il quotidiano cattolico “Avvenire" ha pubblicato un vero e proprio vademecum per chi intende adeguarsi da subito alle nuove regole
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I MOMENTI IN PIEDI E QUELLI SEDUTI - Si sta in piedi dal canto d'ingresso fino alla colletta, si sta seduti durante la prima e seconda Lettura e il Salmo responsoriale, si torna in piedi dall'acclamazione al Vangelo all'acclamazione che conclude la proclamazione del Vangelo
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L'omelia e il breve silenzio successivo si seguono restando seduti, di nuovo in piedi dall'inizio della professione di fede fino alla conclusione della Preghiera dei fedeli, poi ci si siede alla presentazione e preparazione dei doni, ma ci si alza per l'incensazione dell’assemblea
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Se non si usa l'incenso, ci si alza comunque prima dell’orazione sulle offerte (in pratica dopo aver risposto all'invito alla preghiera dicendo "Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio... ") fino all'epiclesi sui doni (gesto dell'imposizione delle mani) esclusa, in ginocchio, se possibile, dall'inizio dell'epiclesi che precede il racconto dell'istituzione dell'Eucaristia fino all'acclamazione “Mistero della fede”
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Si è di nuovo in piedi fino alla Comunione, dopo la quale si potrà stare in ginocchio o seduti. Ai riti di conclusione si sta in piedi dall'orazione dopo la Comunione sino alla fine della Messa

IL PADRE NOSTRO - Nel Padre Nostro, oltre a piccole modifiche nel testo, si specifica che "durante il canto o la recita, escludendo gesti non rispondenti all'orientamento specifico della preghiera rivolta a Dio Padre, si possono tenere le braccia allargate” aggiungendo che "questo gesto si compia con dignità e sobrietà, in un clima di preghiera filiale"

IL SEGNO DI PACE - In tempo di Covid lo scambio del segno di pace, che è sempre facoltativo, è stato sospeso, e la Comunione può essere distribuita solo sulla mano. Per i tempi normali le Precisazioni della Cei prevedono che il modo ordinario per lo scambio della pace sia la stretta di mano o l’abbraccio, e si sottolinea la convenienza che ciascuno dia la pace soltanto a chi gli sta più vicino, in modo sobrio

Viene ribadito che non è consentito introdurre un canto che accompagni lo scambio di pace e si ricorda che quando si dà la pace, si può dire: "La pace del Signore sia con te"; a cui si risponde: "E con il tuo spirito”

LA COMUNIONE - Esiste poi la possibilità di Comunione in ginocchio che in base all'Istruzione Redemptionis Sacramentum non può essere negata al fedele. Il comunicando riceve il Pane eucaristico in bocca o sulla mano, come preferisce

Chi lo riceve sulle mani, protese entrambe verso il ministro (la sinistra sopra la destra) ad accogliere con riverenza e rispetto il Corpo di Cristo, lo porterà alla bocca davanti al ministro o spostandosi appena di lato per consentire al fedele che segue di avanzare

L'INCHINO AL CREDO - Infine c'è il gesto di inchinarsi durante il Credo quando si ricorda l'Incarnazione. Con il Simbolo nicenocostantinopolitano, ci si inchina quando si recita "E per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo, mentre con il Simbolo degli Apostoli quando si dice "Il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine"

Nelle due solennità direttamente legate al mistero dell’Incarnazione (Natale e Annunciazione), alle stesse parole ci si genuflette