
Covid, contagi nelle scuole e istituti chiusi: la situazione regione per regione
Quasi la metà della popolazione scolastica è a casa in didattica a distanza. Per chi frequenta in presenza, ai casi di positività riscontrati seguono quarantena e chiusure di singole classi o interi istituti. Ecco la situazione nelle regioni e alcune delle scuole dove sono stati segnalati dei contagi

Il 19 novembre in Italia sono stati rilevati 36.176 nuovi positivi su 250.186 tamponi. Alla luce delle novità introdotte dall'ultimo Dpcm, ecco le ultime notizie sugli istituti e i casi di contagio da coronavirus registrati nelle scuole italiane
Coronavirus, lo speciale
A Milano, dopo circa un mese di protesta degli studenti contro la didattica a distanza davanti alla sede della Regione Lombardia, il presidente Attilio Fontana ha incontrato i ragazzi di alcuni licei della città. "Un confronto molto interessante e costruttivo", ha scritto il governatore su Facebook. "Una volta a settimana, diversi ragazzi si sono trovati nella piazza della Regione per fare didattica a distanza. Una manifestazione seria e tranquilla che ha l'obiettivo di sensibilizzare istituzioni e politica per la riapertura delle scuole", ha aggiunto
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A Torino, in Piemonte, una studentessa ha protestato all'esterno del liceo Gioberti contro la didattica a distanza. La ragazza ha seguito le lezioni in strada, contro il divieto della preside della struttura scolastica. In mostra un cartello: "Un computer, se ce l'hai, non può sostituire la scuola"
Covid, Tar Puglia: libera scelta su frequenza in presenza o a distanza
Resta in vigore in Puglia fino al 3 dicembre il provvedimento con cui la Regione ha lasciato ai genitori la scelta sulla didattica in presenza o a distanza nelle scuole elementari e medie. Lo ha deciso il Tar Puglia, dichiarando improcedibile l'istanza cautelare per la sospensione dell'ordinanza 407 con la quale la Regione aveva disposto la didattica digitale integrata per tutte le scuole, eccetto quelle dell'infanzia. Per i giudici l'ordinanza è stata superata dalla successiva
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Sempre in Puglia, il sindaco di San Giovanni Rotondo (Foggia), Michele Crisetti, ha disposto dal 18 novembre e fino al 3 dicembre la chiusura dell'asilo nido comunale e la sospensione delle attività didattiche in presenza delle scuole dell'infanzia, delle scuole primarie e secondarie di primo grado. "La curva del contagio continua a salire", ha affermato il primo cittadino
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Anche a Torremaggiore (Foggia), il sindaco ha sospeso dal 18 novembre fino al prossimo 3 dicembre la didattica in presenza di tutte le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado

Intanto l'immunologa dell'Università di Padova Antonella Viola, alla trasmissione Agorà su Rai3, ha sostenuto sui contagi negli istituti scolastici che "la maggior parte dei focolai sono costituiti da una o due persone, e questo indica che la scuola non è un motore del contagio come alcuni hanno affermato per chiederne la chiusura"

È legittima l'ordinanza regionale sulle scuole in Campania: lo ha fatto sapere l'Unità di crisi regionale il 19 novembre. Con due decreti, il Tar campano ha respinto i ricorsi di alcuni gruppi di genitori contro l'ultimo provvedimento con cui è stata programmata, a partire dal 24 novembre, la graduale ripresa delle attività didattiche in presenza nelle scuole dell'infanzia e della prima elementare, previo screening sul personale docente e non docente e sui bambini e relativi familiari. I genitori chiedevano la ripresa totale in presenza

Il Tribunale ha affermato la legittimità dell'ordinanza, tenuto conto che il provvedimento - nel quadro di emergenza sanitaria, aggravata per la Campania inserita in zona rossa - "intende corrispondere proprio alle esigenze manifestate dai genitori, anche nell'interesse dei figli minori, di rapida ripresa delle attività in presenza e individua, allo scopo, un percorso necessariamente caratterizzato da gradualità e prudenza, accompagnato da ulteriori misure cautelative"

Dal 17 novembre in Basilicata sono chiuse tutte le scuole, ed è stata attivata la didattica a distanza per tutti gli studenti sul territorio. La misura, presa a causa dell'aumento dei contagi nella regione, vale fino al 3 dicembre