Covid in Italia, il monitoraggio della Fondazione Gimbe: +42% di morti in 7 giorni
Nella settimana dall'11 al 17 novembre si sono registrati 4.134 decessi, rispetto ai 2.918 dei 7 giorni precedenti. Intanto si inizia a vedere un primo rallentamento nella crescita dei contagi da coronavirus, ma la situazione negli ospedali rileva un ulteriore incremento dei ricoverati in reparto e in terapia intensiva
Nella settimana dall'11 al 17 novembre si vede un primo rallentamento nella crescita dei casi di Covid in Italia, ma resta esponenziale l'incremento dei decessi, che aumenta del 41,7%. È quanto è emerso dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe
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I decessi nella settimana dall'11 al 17 novembre sono stati infatti 4.134 rispetto ai 2.918 della settimana precedente
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La Fondazione Gimbe ha sottolineato come "tale incremento è destinato ad aumentare nelle prossime settimane, perché l'effetto delle misure riduce prima gli indici di contagio, poi i ricoveri e le terapie intensive, e solo da ultimo i decessi"
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Dall'11 al 17 novembre si vede una stabilizzazione dell'incremento dei nuovi casi, che sono 242.609 rispetto ai 235.634 della settimana precedente (+24,4%), a fronte di una lieve riduzione dei tamponi (854.626 rispetto a 872.026, ovvero -2%)
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Sul fronte degli ospedali, si registra un ulteriore incremento dei ricoverati in reparto (33.074 rispetto a 28.633, +15,5%) e in terapia intensiva (3.612 rispetto a 2.971, +21,6%)
Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta ha sostenuto che "le misure di contenimento non hanno appiattito la curva dei contagi, che continua a salire, seppure con velocità ridotta, analogamente a quella dei ricoverati e delle terapie intensive. Il contagio, in sostanza, è come un'automobile che, dopo avere accelerato la corsa per settimane, ora viaggia ad una velocità molto elevata ma costante"
Se nell'ultima settimana l'incremento percentuale dei nuovi casi è passato dal 31% al 24,4%, questi sono comunque aumentati di 242.609 unità rispetto alla settimana precedente
Il risultato è che i pazienti Covid "stanno progressivamente 'cannibalizzando' i posti letto di altri reparti", limitando la capacità di assistere pazienti con altre malattie
In questo scenario, secondo Cartabellotta, "ipotizzare un allentamento delle misure con l'obiettivo di salvare il Natale, rischia di avere conseguenze molto gravi, in termini di vite umane"
La Fondazione Gimbe ha analizzato anche l'incremento dei casi in Puglia. Sempre nella settimana 11-17 novembre, la regione ha registrato un aumento del 32,7% dei nuovi contagi da coronavirus, oltre la media nazionale che è stata del 24,4%
In Puglia il rapporto positivi/tamponi è aumentato sino al 26,1%, mentre la media italiana è pari al 28,4%. Significa che un test su quattro è risultato positivo
Al 17 novembre, ci sono 660 casi attualmente positivi ogni 100mila residenti, ma è l'occupazione dei posti letto negli ospedali a preoccupare: nelle terapie intensive il 41% dei posti è occupato da pazienti Covid; nel resto dei reparti di Medicina, il tasso di occupazione è del 43%, ben oltre la soglia "critica" del 30% fissata dal ministero della Salute