
Vaccino Covid, cosa dice la bozza del piano di distribuzione del Ministero della Salute
Le prime dosi a disposizione andranno a una fascia che conta circa un milione e 700mila cittadini, individuati in funzione della loro "fragilità e potenziale esposizione al virus", come gli operatori sanitari e gli anziani ospiti nelle Rsa. Locatelli: "C'è qualche problema per la catena del freddo, ma era noto e il ministero non si è fatto trovare impreparato per questi aspetti di logistica"

La bozza del piano per il vaccino contro il coronavirus è pronta. L’hanno messa a punto gli esperti del ministero della Salute e si cominciano già a delineare le categorie individuate come prioritarie per la somministrazione del vaccino
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Intanto è in corso anche un confronto con le autorità regionali, come ha fatto sapere il direttore generale della prevenzione, Giovanni Rezza: "Si sta perfezionando anche con una riflessione con le regioni, ma nei prossimi giorni il ministro ne darà conoscenza"
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Uno dei nodi più difficili da sciogliere è quello della logistica, dal trasporto ai centri di conservazione delle dosi
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"C'è qualche problema per la catena del freddo per la distribuzione del vaccino Covid, ma era noto e il ministero non si è fatto trovare non pronto per questi aspetti di logistica", ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli
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Ma Locatelli ha spiegato che questo compito verrà affidato al commissario Domenico Arcuri (nella foto): "Il lavoro che sarà svolto con Arcuri consentirà di poter avere un adeguato meccanismo di distribuzione tenendo presente che ci sono anche altri vaccini che stanno arrivando"

Locatelli parla al plurale perché di fatto si tratta di diversi tipi di vaccino in arrivo: "Si investe su diverse piattaforme vaccinali per poter avere numeri più larghi di vaccini disponibili"

Ma chi riceverà subito le dosi? È stata individuata una fascia che conta circa un milione e 700mila cittadini, scelti in base ad una serie di categorie individuate in funzione della loro "fragilità e potenziale esposizione al virus"

Massima priorità andrà agli operatori sanitari, ovvero la categoria professionale più esposta al contagio

E tra i primi vaccinati ci saranno naturalmente anche gli anziani, a cominciare da quelli più fragili ricoverati nelle Rsa

Poi si dovrà dare la precedenza a tutte le persone la cui salute è più precaria, come i malati cronici

Coloro che dovranno aspettare sono invece i più giovani

Nel frattempo Domenico Arcuri ha chiesto a tutte le Regioni una ricognizione sulla logistica per la distribuzione dei vaccini

"Abbiamo chiesto alle aziende sanitarie di fornirla entro lunedì", ha già fatto sapere il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti

Il piano stabilirà anche quanti potranno essere i centri di stoccaggio del vaccino a livello regionale, che potrebbero essere più di uno a seconda della grandezza e delle esigenze territoriali

Un altro problema legato alla distribuzione del vaccino riguarda l’individuazione di chi materialmente lo somministrerà

Bisognerà dunque verificare la disponibilità sul territorio delle risorse mediche e sanitarie per inoculare il vaccino

Della somministrazione delle prime dosi si occuperanno certamente i medici dei centri vaccinali

Ma per una ulteriore diffusione del vaccino bisognerà necessariamente rivolgersi ad altri operatori sanitari

Con tutta probabilità ci si rivolgerà dunque ai medici di famiglia

Il piano vaccinale del Regno Unito, per esempio, ha già previsto l’aiuto dei medici di famiglia con un sistema di incentivo economico in modo da accelerare il più possibile il processo