A quasi un mese dal contagio, l’ex premier si è sottoposto a un nuovo tampone e non è ancora negativo. Deve quindi continuare la sua quarantena ad Arcore, insieme alla compagna Marta Fascina, sempre monitorato dal professor Zangrillo. La situazione, comunque, sarebbe sotto controllo. Secondo alcuni giornali, ai suoi avrebbe detto: “Con pazienza e serenità ne usciremo”
Silvio Berlusconi (FOTOSTORIA) è ancora positivo al coronavirus. A quasi un mese di distanza dal contagio, il leader di Forza Italia si è sottoposto nelle scorse ore a un nuovo tampone e ha scoperto di non essersi ancora negativizzato. L’ex premier deve quindi rimanere in quarantena: sta trascorrendo l’isolamento ad Arcore, a Villa San Martino, insieme alla compagna Marta Fascina (CORONAVIRUS: GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).
Continua la quarantena ad Arcore
Berlusconi, secondo quanto scrivono alcuni giornali, non avrebbe sintomi rilevanti e la situazione sarebbe sotto controllo, con il monitoraggio continuo del professor Alberto Zangrillo. “Non ho sintomi. Mi sento come un leone in gabbia”, avrebbe detto l’ex premier a familiari e amici secondo quanto riporta il Corriere della Sera. E, secondo Repubblica, avrebbe aggiunto: “Con pazienza e serenità ne usciremo”. L’entourage del leader di Forza Italia avrebbe poi sottolineato che la nuova positività non deve stupire, perché ci sono diversi casi di pazienti clinicamente guariti che rimangono positivi al tampone per parecchio tempo. Le condizioni del politico, che soffre di patologie croniche e aveva fatto registrare una carica virale del tampone molto elevata, sono definite complessivamente buone, in ripresa e soddisfacenti. L’ex premier - che sta continuando a lavorare dalla sua residenza (ha partecipato al Summit Ppe e ha in programma diverse riunioni) - compirà 84 anni la prossima settimana, il 29 settembre. Ma per evitare contatti non ci sarà nessuna festa di compleanno.
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La positività di Berlusconi
Berlusconi aveva scoperto di essere positivo al Covid-19 a inizio settembre, dopo le vacanze in Sardegna. Per una decina di giorni era stato ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano, con un principio di polmonite bilaterale. “È stata la prova più pericolosa della mia vita, ma anche questa volta l’ho scampata”, aveva detto dopo le dimissioni.