Il professor Luca Richeldi, pneumologo e direttore del dipartimento di pneumologia del Policlinico Gemelli, spiega che la patologia riscontrata all’ex premier "non è un elemento di gravità, anzi rientra nel quadro delle polmoniti virali e in quelle da Covid che hanno questa forma clinica”. Poi aggiunge: “Ricovero di cautela, mi aspetto che si risolva positivamente"
Silvio Berlusconi, dopo la positività al coronavirus, è stato ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano per un principio di polmonite bilaterale (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI). Una patologia che "non è un elemento di gravità. Anzi rientra nel quadro delle polmoniti virali e in quelle da Covid che hanno questa forma clinica, appunto quasi sempre bilaterale”, ha spiegato il professor Luca Richeldi, pneumologo, direttore del dipartimento di pneumologia del Policlinico Gemelli e componente del Comitato tecnico Scientifico del ministero della Salute (LA FOTOSTORIA DI BERLUSCONI - LE TAPPE DELLE SUE ULTIME SETTIMANE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL CORONAVIRUS).
Cosa sapere su questo tipo di polmonite
La polmonite virale comporta il coinvolgimento del tessuto interstiziale, quello presente tra un alveolo e l'altro nella parte più profonda dei polmoni. Che sia precoce - come nel caso dell'ex premier - significa che è all'esordio, quindi in una fase molto iniziale. I sintomi in via generale sono febbre, tosse, mancanza di fiato, brividi, stanchezza, malessere generale. Ma non sempre sono tutti presenti contemporaneamente. La diagnosi si può fare per via radiologica ma anche con l'auscultazione e con gli esami del sangue. La cura ad oggi è l'aiuto respiratorio con ossigeno, meno l'uso di antivirali come il già molto discusso remdesivir.
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Gli esperti non preoccupati
La polmonite bilaterale diagnosticata a Silvio Berlusconi come conseguenza della patologia legata al Covid non sembra destare preoccupazioni nel professor Zangrillo, primario del San Raffaele e medico dell'ex premier che parla di un "blando coinvolgimento polmonare" e neppure tra gli esperti e in particolare tra gli pneumologi. "Sono convinto che si sia trattato di un ricovero di cautela e che ci sarà una evoluzione positiva", sostiene il professor Luca Richeldi . Anche tenuto conto del quadro clinico pregresso, neppure l'età sembra essere un fattore di rischio di per sé. "Si tratta - dice infatti Richeldi - di un paziente monitorato che, conduce una vita sana e non è fumatore. "Non riesco a pensare ad elementi di gravità, spiega. Berlusconi - aggiunge Richeldi - è un paziente a cui è data la massima attenzione procedendo con molta cautela. Ha al fianco uno staff che lo segue attentamente e che alza i livelli di cautela ed ha quindi una salute molto monitorata" .
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"Si tratta - prosegue ancora Richeldi - di forme interstiziali con le quali si agisce dando ossigeno al paziente, ma in questo caso in un quadro di assoluta normalità. Supportando Berlusconi, nel caso servisse, con ossigeno ed eventuali antipiretici se ci fosse febbre, si controlla la situazione e - credo - senza nessuna altra terapia come ad esempio antivirali o antibiotici". "Penso - sottolinea ancora Richeldi - che verrà fatta a Berlusconi tra qualche giorno una nuova tac che evidenzierà una regressione della patologia, consentendo al paziente di tonare a casa". Secondo Richeldi, infatti, alcune patologie lievi come quella che ha colpito l’ex premier vengono gestite anche facendo restare a casa chi ne è colpito. "Si tratta - ha infatti ha concluso - di un ricovero di cautela, come quello di Briatore, e mi aspetto che si risolva positivamente".