
Formica rossa di fuoco, perché si chiama così e perché è pericolosa per l’ecosistema
Trovata anche in Sicilia, la Solenopsis invicta, di origine sudamericana, deve il suo nome al pungiglione che utilizza per somministrare veleno, che può causare ustioni sulla pelle umana o anche, nei casi più gravi, uno shock anafilattico. Il rischio di una proliferazione in Europa, continente dove finora mancava, è molto alto

Negli ultimi giorni si è parlato delle cosiddette “formiche di fuoco”, arrivate anche in Italia, in Sicilia per la precisione, e considerate tra le più invasive. Per l’Europa questo è il primo avvistamento ufficiale
La formica di fuoco è arrivata in Italia. Quasi 90 i nidi in Sicilia
IL NOME – Ma perché si chiamano così? La ragione è legata al pungiglione che utilizzano per somministrare veleno che può causare ustioni sulla pelle umana e, nei casi più gravi, anche uno shock anafilattico
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IL NIDO – Si tratta di insetti sociali, che sviluppano delle famiglie con una regina dei maschi, delle operaie, e nello sviluppare questa società costruiscono dei nidi abbastanza estesi
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I DANNI - La formica di fuoco (Solenopsis Invicta), nota anche come formica guerriera, è capace perciò di diffondersi con estrema rapidità, con impatti notevoli su ecosistemi naturali, agricoltura e salute umana. "I principali tipi di danni per l'uomo riguardano le apparecchiature elettriche e di comunicazione, e l'agricoltura", ha spiegato all’Ansa il ricercatore Mattia Menchetti dell'Ibe
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FORMICHE CARNIVORE – La formica di fuoco è tendenzialmente carnivora, si nutre di proteine di origine animale e quindi può raggiungere centinaia di migliaia di individui, con un impatto importante su animali giovani, deboli, o malati, che possono essere storditi dal veleno del suo aculeo
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IN SICILIA – I ricercatori hanno trovato ottantotto nidi vicino a Siracusa, in un’area di poco meno di 4,7 ettari, ognuno abitato da molte migliaia di formiche operaie. Confrontandosi con gli abitanti della zona, gli autori della ricerca hanno poi sentito parlare di alcune punture dolorose a partire almeno dal 2019. Questo potrebbe significare che l’area è molto più vasta

DIFFUSIONE – Nate in Sudamerica, le formiche di fuoco sono arrivate in Australia, Cina, Caraibi, Messico e Stati Uniti grazie al vento e agli esseri umani. L’Europa, finora, era riuscita a rimanerne fuori

IN EUROPA – Dalle prime ricerche sembra che quelle arrivate in Italia provengano da Usa e Cina, ma potrebbero non essere le ultime. Infatti, secondo lo studio di alcuni ricercatori, il 7% circa del continente europeo e il 50% delle città europee hanno condizioni adatte alla possibile diffusione della formica di fuoco: "Secondo i risultati del nostro modello ecologico, le grandi città costiere sono tra i siti più adatti ad ospitare S. invicta, in Italia come nel resto d'Europa”, spiega Menchetti

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO – Questo, secondo Menchetti, può portare a notevoli danni dal punto di vista climatico: “Si tratta di città che rappresentano “centri nevralgici per il commercio” e che, essendo “molto interconnesse tra loro”, potrebbero consentire un più rapido diffondersi della formica. In più, secondo le previsioni dei ricercatori, “con il cambiamento climatico le aree idonee al suo insediamento aumenteranno notevolmente"

COME CONTRASTARLA – I primi passi per cercare di fermare l'invasione sono già in corso, a partire dalla “pianificazione dell'eradicazione e il monitoraggio della specie da parte della Regione Sicilia”, continua Menchetti. A tal fine potrebbe rappresentare “un aiuto prezioso” la “partecipazione dei cittadini nella segnalazione della possibile presenza di S. invicta”
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