
Ecco come il clima potrebbe causare la prossima pandemia. LO STUDIO
Secondo un nuovo report pubblicato su Nature, l'aumento della temperatura e la ricerca di nuovi habitat più miti da parte degli animali causerà un aumento della trasmissione di virus ponendo un serio rischio anche per la salute degli uomini. Alcuni scienziati sono più cauti sulle possibili conseguenze, ma si sottolinea come sia sempre più importante agire sul fronte della prevenzione

Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature e condotto dagli scienziati della Georgetown University, il cambiamento climatico potrebbe dare impulso alla diffusione dei virus mettendo a rischio sia la salute degli animali che quella degli uomini
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La ricerca, che è stata descritta come “un primo passo fondamentale per capire il rischio di una nuova pandemia legato al cambiamento climatico e dell’uso della terra”, si basa su una serie di proiezioni e, come si legge sul sito di Nature, “è uno dei primi studi a predire come il riscaldamento globale cambierà gli habitat degli animali, aumenterà gli incontri tra la specie in grado di scambiarsi patogeni, e a quantificare quante volte i virus salteranno tra le specie”
Climate change will force new animal encounters — and boost viral outbreaks
Per condurre lo studio, si legge sul sito, il team di ricercatori ha sviluppato e testato dei modelli, e ha condotto alcune simulazioni su un arco temporale di cinque anni. Tra le altre cose, si legge, ha combinato modelli di trasmissione dei virus e di distribuzione delle specie tenendo conto di diversi scenari climatici, ma ha scelto di concentrarsi sui mammiferi per via della loro rilevanza per la salute umana
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In base alle loro previsioni, ci sarà una nuova trasmissione di virus quando il riscaldamento climatico spingerà gli animali a muoversi verso nuovi habitat con temperature più miti. Questo potrebbe accadere soprattutto in alcune zone dell’Africa e dell’Asia che sono anche densamente popolate, compreso il Sahel, l’India e l’Indonesia. Secondo gli scienziati, ci sarà questo pericolo anche perché il numero di “primi incontri” tra specie raddoppierà entro il 2070
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Tra gli animali che secondo gli scienziati saranno più coinvolti in questa trasmissione virale ci sono i pipistrelli. Potendo volare, questi mammiferi non saranno ostacolati dalle potenziali barriere che altri animali potrebbero trovare nello spostamento e sono “bacini” naturali di virus, che potrebbero trasmettere anche più velocemente
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"La nostra preoccupazione è che gli habitat si sposteranno in modo sproporzionato verso gli insediamenti umani, riproducendo le condizioni innaturali che si possono verificare nei mercati illeciti, le realtà più probabilmente associate all'origine della diffusione di SARS-CoV-2", ha detto Colin Carlson, uno degli autori dello studio

"Le nostre simulazioni mostrano che gli impatti più evidenti di questa situazione sono previsti nel Sud-est asiatico, un hotspot globale della diversità dei pipistrelli", ha proseguito. Per rendere l’idea di quello che potrebbe accadere il ricercatore ha evocato quello che succede quando si agita una palla di neve e ciò che c’è al suo interno finisce per mescolarsi
"We Created the Pandemicene"
Questa situazione rappresenta un rischio anche per il genere umano, ma alcuni scienziati invitano alla cautela. “Predire il rischio di salti virali dai mammiferi agli animali è difficile perché questi spillover accadono in complessi ambienti ecologici e socioeconomici”, ha sottolineato Kate Jones, che lavora proprio sulle interazioni tra gli ecosistemi e la salute umana e non ha preso parte allo studio

Secondo la studiosa, menzionata dal sito Nature, il salto potrebbe per esempio non avvenire perché un determinato virus non è capace di infettare l’uomo o anche grazie a specifici investimenti nel settore della salute. Gli autori della ricerca sottolineano però, che proprio perché c’è questo rischio e alcune azioni potrebbero essere utili per contrastare questi scenari, non c’è tempo da perdere

"Questo lavoro”, ha detto Carlson, “potrebbe aprire la strada a una previsione più accurata del rischio di pandemia. Abbiamo inoltre mostrato come i movimenti e le interazioni degli animali dovuti a un clima caldo potrebbero aumentare il rischio di spillover"