Comunali 2017, flop di M5s: fuori dai ballottaggi nelle grandi città

Politica
Foto d'archivio LaPresse

Movimento escluso dalle sfide nei capoluoghi più importanti come Genova, Palermo o Parma. Perso anche il comune di Mira, tra i primi a guida pentastellata. Grillo: gongolate su fine M5s ma vi illudete. LIVEBLOG  -  SPECIALE  -  SPOGLIO 

I risultati delle elezioni comunali 2017 presentano un’Italia dove ritorna il bipolarismo, con la lotta tra centrodestra e centrosinistra, e dove il Movimento 5 Stelle non trionfa, con l’esclusione dal secondo turno nelle grandi città (LIVEBLOG - SPECIALE - SPOGLIO). Il flop dei pentastellati si registra soprattutto in realtà come Palermo, Genova e Parma. Ma le sconfitte si mostrano anche in realtà più piccole, come per esempio quella di Mira, in provincia di Venezia, che era stato uno dei primi Comuni a venire conquistato dal Movimento ma dove la candidata pentastellata, Elisa Benato, non ha vinto. A Sarego, un altro Comune del Veneto, sarebbe invece in vantaggio il sindaco uscente M5S Roberto Castiglion.

Grillo: gongolate su fine M5s ma vi illudete

In tarda mattinata è il leader del Movimento a commentare i risultati. "Tutti gongolano esponendo raffinate analisi sulla morte dei 5 Stelle, sul ritorno del bipolarismo, sulla debacle del Movimento, sulla fine dei Grillini. L'hanno detto dopo le politiche, dopo le europee, dopo le regionali, dopo il referendum. Fate pure anche ora. Illudetevi che sia cosi' per dormire sonni piu' tranquilli. Noi continuiamo ad andare avanti per la nostra strada". 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Successi, fallimenti e obbiettivi: <a href="https://t.co/MI7OXHeXeI">https://t.co/MI7OXHeXeI</a></p>&mdash; Beppe Grillo (@beppe_grillo) <a href="https://twitter.com/beppe_grillo/status/874216832986734592">12 giugno 2017</a></blockquote>
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Una sconfitta prevista

Sulla sconfitta di questa tornata elettorale peserebbero le divisioni interne al movimento, oltre che il poco radicamento sul territorio. Potrebbero quindi riaccendersi le perplessità dell'ala più ortodossa dei pentastellati con l’esame del ruolo di Luigi Di Maio, responsabile agli Enti Locali, oltre che candidato nei fatti a premier in pectore, anche se sarà la Rete a decidere il nome nei prossimi mesi.
Nel movimento, non si attendevano grandi risultati al pari di Roma o Torino. A Palermo ha pesato la vicenda delle firme false, con l'ex 5 Stelle Riccardo Nuti che è arrivato a presentare un esposto contro il candidato M5S Ugo Forello. Mentre a Genova, la città di Beppe Grillo, la campagna elettorale ha dovuto fare i conti con il caso Cassimatis dopo che la candidata scelta con le Comunarie era stata allontanata dallo stesso leader pentastellato. Ma, proprio nel capoluogo ligure, Grillo aveva deciso di esporsi e di chiudere la campagna, a casa "sua". Anche a Parma il risultato era stato previsto dagli stessi 5 Stelle: Federico Pizzarotti, che conquista la sua 'rivincita' personale nei confronti del Movimento e di Grillo, forte dei risultati ottenuti in questi anni da primo cittadino, arriva al ballottaggio, mentre i 5 Stelle raccolgono solo il 3,18%.

Toninelli: "Domani saremo prima o seconda forza politica nazionale"

Atteso, per la mattinata del 12 giugno, il commento di Beppe Grillo sul suo blog, mentre non ci sono ancora dichiarazioni da parte di Di Maio. Ha parlato, invece, Danilo Toninelli (responsabile riforme del M5S), che in tv ha ricordato: "I nostri candidati non hanno dietro apparati che si nascondono dietro accozzaglie con i simboli di partito che spariscono dalle liste, vedrete che domani saremo la prima o seconda forza politica nazionale, al di là dello schermo delle finte liste". Secondo quanto si apprende in questo “day after”, l'orientamento 5 Stelle sarebbe quello di mettere in evidenza i dati positivi: a Palermo e Genova, viene spiegato, M5S rimane probabilmente la prima forza politica, anche se su questo si aspettano i dati definitivi per fare un'analisi dettagliata e vedere se si è raggiunto  l’obiettivo indicato, cioè quello di entrare in più consigli comunali, specie in quelli dove ancora non c’è nessun rappresentante del movimento, come a Trapani e Palermo in Sicilia, ma anche a L'Aquila in Abruzzo o a Taranto in Puglia.

Obiettivo Regione Sicilia

Di certo, l’obiettivo più a lungo termine, ad ora, è quello delle regionali siciliane, del prossimo 5 novembre. La riscossa del movimento potrebbe ripartire da qui, con una vittoria che viene data quasi per certa. I sondaggi, danno i pentastellati  in ampio vantaggio e Grillo, già a luglio, sarà a Palermo per incoronare il vincitore delle Regionarie. La Sicilia, inoltre, nel programma grillino, dovrebbe fare da trampolino per le elezioni nazionali sulle quali M5S continua a essere fiducioso. 

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