
Il Milan di Silvio Berlusconi: 29 trofei in 31 anni e tanti campioni portati a San Siro
La proprietà di Berlusconi è durata dal 20 febbraio 1986 al 13 aprile 2017, quando ha ceduto il club a una nuova proprietà cinese. È stata un'era vincente come poche altre nella storia del calcio, che ha portato tra i tanti successi anche a 8 scudetti e 5 Champions League. Tantissimi i fuoriclasse acquistati nei decenni: da Gullit e Van Basten a Shevchenko e Kakà. LA FOTOGALLERY

Silvio Berlusconi è morto il 12 giugno 2023 all'età di 86 anni. Il suo nome, tra le tante cose, è legato in modo indissolubile al Milan. Una presidenza durata 31 anni, dal 1986 al 2017, condita da 29 trofei. Una serie di successi con pochi eguali nella storia del calcio. E legata anche ai tanti campioni portati a San Siro durante quei tre decenni
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Era il 20 febbraio 1986 quando Silvio Berlusconi rilevò le quote di maggioranza del Milan. La squadra, distrutta dagli scandali del calcioscommesse e da due retrocessioni in Serie B, fu completamente risanata dai debiti. Alcune campagne acquisti importanti e l'arrivo di Arrigo Sacchi in panchina portarono appena due anni dopo alla conquista del campionato (Nella foto, Silvio Berlusconi festeggia lo scudetto del 1988)
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L'affermazione in campionato anticipò la conquista dell'Europa e del mondo nel biennio seguente da parte di una squadra piena di campioni: da Franco Baresi e Paolo Maldini ai gioielli olandesi Ruud Gullit, Marco Van Basten e Frank Rijkaard. In sequenza arrivarono due coppe dei Campioni nel 1989 e 1990, due Supercoppe europee (1989, 1990), due Coppe Intercontinentali (1989, 1990) e la Supercoppa italiana nel 1989 (Nella foto, Silvio Berlusconi con Marco Van Basten nel 1991)

Esclusa dalle coppe europee dopo l'incredibile “notte di Marsiglia” del 20 marzo 1991, quando i giocatori abbandonarono il campo durante una partita con l'Olympique a causa dello spegnimento dei riflettori, la squadra tornò a vincere con Fabio Capello due anni dopo. Nel 1992 il Milan vinse il campionato senza mai perdere una partita (Nella foto, Silvio Berlusconi con Gianni Agnelli allo Stadio nel 1993)
Nel 1993 il Milan vinse il suo secondo scudetto di fila e la Supercoppa italiana, subendo però una sconfitta nella finale di Champions League contro l'Olympique Marsiglia. L'anno seguente fu quello che segnò la memorabile doppietta scudetto-Champions. In Europa il Milan s'impose per 4 a 0 contro il superfavorito Barcellona di Johan Cruyff. Prima di salutare il pubblico di San Siro, mister Capello regalò ancora la Supercoppa italiana, la Supercoppa UEFA nel 1994 e uno scudetto nella stagione 1995-96

Dopo la parentesi deludente della gestione di Oscar Tabarez, nel 1998-99 il Milan torna a vincere lo scudetto guidato da Alberto Zaccheroni (Nella foto il mister festeggia lo scudetto con George Weah e Paolo Madini)
Per riportare la squadra nell'olimpo del calcio mondiale, la dirigenza si affida alla guida di Carlo Ancelotti che in otto stagioni, dal 2001 al 2009, riesce a vincere due Champions League, una Coppa Italia (la prima dell'era Berlusconi), uno scudetto, due Supercoppe europee, una Supercoppa Italiana e una Coppa del mondo per club (Nella foto, Berlusconi con Galliani e Ancelotti con la Champions League conquiestata contro il Liverpool ad Atene il 23 maggio 2007)
Berlusconi con Kakà a San Siro. Il fenomeno brasiliano è solo uno dei tantissimi campioni portati al Milan dal presidente. Dagli olandesi a fine anni '80 a Savicevic, Baggio e Boban durante gli anni di Capello. Da Nesta, Rui Costa, Inzaghi e Shevchenko nella gestione Ancelotti fino agli acquisti di Ibrahimovic, Ronaldo e Ronaldinho

Nella foto, l'arrivo del Milan all'aeroporto di Malpensa, 17 dicembre 2007, dopo aver conquistato la Coppa del mondo per club (da sinistra, Paolo Maldini, Silvio Berlusconi e Carlo Ancelotti). Negli anni seguenti, dopo una parentesi con Leonardo in panchina, nel 2010 arriva Massimo Allegri che alla prima stagione porta la squadra a conquistare il suo 18esimo scudetto e, nella stagione 2011-2012, la sua sesta Supercoppa italiana nella finale di Pechino disputata contro l'Inter e vinta per 2-1

Dopo la partenza di Allegri si alternano sulla panchina della squadra Mauro Tassotti, Clarence Seedorf, Filippo Inzaghi, Sinisa Mihajlovic e Christian Brocchi. Il turnover di allenatori e le tensioni create nell'assetto societario dall'entrata, nell'aprile del 2011, della figlia Barbara Berlusconi nel consiglio di amministrazione della squadra, portano scarsi risultati (Nella foto, Silvio Berlusconi e la figlia Barbara a Casa Milan, alla presentazione di Mihajlovic)

Il 1° luglio 2016, Silvio Berlusconi e l'amministratore delegato Adriano Galliani decidono di affidare la squadra a Vincenzo Montella

Il tecnico napoletano conquista la settima Supercoppa italiana per il Milan, battendo a Doha la Juventus ai calci di rigore (Nella foto, i festeggiamenti per la vittoria della Supercoppa)

13 aprile 2017: l'atto finale della presidenza Berlusconi che, dopo 31 anni, vende l'A.C. Milan, all'imprenditore cinese Yonghong Li. L'affare ha portato nelle casse della Finivest 740 milioni di euro. Nella foto, la foto ufficiale del closing. Da sinistra Marco Fassone, Danilo Pellegrino, ad Finivest, David Han Li, braccio destro di Yonghong Li, e Alessandro Franzosi, responsabile business development di Fininvest
La gestione cinese del Milan è durata poco e il club è passato in mano agli americani del fondo Elliott. Invece Silvio Berlusconi e Adriano Galliani si sono lanciati in una nuova avventura calcistica: il 28 settembre 2018, tramite la Fininvest, l’imprenditore è diventato proprietario del Monza, che nel 2020 è salito in Serie B, per poi approdare in Serie A nella stagione 2022-2023 (conquistando la salvezza nella massima serie)
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