Oltre al rafforzamento della moderazione, Pavel Durov ha annunciato un aggiornamento ai termini di servizio e alla politica sulla privacy di Telegram: da oggi l’app fornirà gli indirizzi IP e i numeri di telefono degli utenti alle autorità competenti nel caso di valide richieste legali
Nuova stretta sulla privacy per Telegram da parte del suo CEO Pavel Durov che ha raccontato - mandando un messaggio ai 13 milioni di abbonati del suo canale personale - come la piattaforma "sia stata abusata da persone che hanno violato i nostri termini di servizio per vendere beni illegali". Approfondite le analisi di Telegram delle ultime settimane, grazie anche all'intelligenza artificiale per assicurarsi che "tutti i contenuti problematici che abbiamo identificato nella ricerca non siano più accessibili".
Misure per contrastare la criminalità online
Durov ha aggiunto che la piattaforma ha aggiornato i suoi termini di servizio e la sua politica sulla privacy per chiarire che avrebbe condiviso i dettagli dei trasgressori con le autorità inclusi indirizzi IP Internet e numeri di telefono, "in risposta a valide richieste legali". "Non lasceremo che i malintenzionati mettano a repentaglio un miliardo di utenti". In particolare, da oggi l’app di messaggistica, fornirà gli indirizzi IP e i numeri di telefono degli utenti alle autorità competenti nel caso di valide richieste legali. Lo scopo, come dichiara lo stesso Durov, è scoraggiarne l’uso criminale.
I precedenti
Arrestato il 24 agosto mentre arrivava all'aeroporto Le Bourget fuori Parigi su un jet privato, dopo giorni di interrogatori, Durov è stato accusato per non aver frenato contenuti estremisti e terroristici ed è stato rilasciato su cauzione di cinque milioni di euro. Durante le indagini dovrà rimanere in Francia e presentarsi alla polizia due volte a settimana. Il CEO di Telegram che ha una fortuna stimata in 15.5 miliardi di dollari e che possiede passaporti russo, francese ed emiratino, sta sempre più modificando determinate funzioni critiche di Telegram, per sventare attività illecite di truffatori.