A confermare la strategia della popolare piattaforma di microblogging è stato direttamente Jack Dorsey, ceo e fondatore del social network, in un confronto con gli utenti organizzato da Wired
La ragione per cui non esiste un pulsante di modifica ai post su Twitter “è che abbiamo iniziato come un servizio di messaggistica di testo stile sms e quindi, come tutti sapete, quando invii un sms non puoi più modificarlo. Volevamo preservare quell'atmosfera e quella sensazione che risale agli albori della nascita”. Con queste parole, rispondendo ad alcuni utenti nel corso di una sessione di domande e risposte organizzata da Wired, Jack Dorsey, ceo e fondatore della piattaforma di microblogging, ha confermato ancora una volta che il tanto reclamato tasto “edit”, per correggere un post su Twitter una volta pubblicato, non arriverà, almeno a breve.
L’idea di Twitter
Dorsey, che tra l’altro ha anche rivelato che l’uccello azzurro simbolo di Twitter è stato soprannominato “Larry” in onore del celebre cestista dei Boston Celtics Larry Bird, ha spiegato che sebbene la piattaforma si sia evoluta rispetto agli inizi, la natura statica e non modificabile dei post rimane un aspetto integrale del social network, in quanto consente agli utenti di ritwittare e citare liberamente gli altri tweet senza timore che il messaggio che hanno postato o criticato possa essere successivamente modificato. Il ceo di Twitter ha affermato anche che nello sviluppo della piattaforma è stata presa in considerazione qualche idea per risolvere la mancanza di un pulsante di modifica, soprattutto considerando che attualmente non c'è modo di correggere rapidamente errori di ortografia o errori accidentali senza eliminare del tutto il tweet. Dorsey su questo aspetto, ha scherzato parlando dell'introduzione di un breve lasso di tempo generato tra il momento in cui un utente fa clic sul tasto “invia” e il momento in cui il post è effettivamente pubblicato, che assomiglia in qualche modo alla funzione "annulla invio" di Gmail, ma ha poi specificato che la società "probabilmente non lo farà mai".
Un cambiamento recente
Tra le regole di Twitter che invece stanno cambiando, di recente ne è stata annunciata una, pensata con l’obiettivo mirato di bloccare i cyber bulli e consentire un confronto pacifico e sano anche sui social network, spesso terreno fertile per i cosiddetti “leoni da tastiera”. Twitter, con sperimentazione che partirà nel corso di questo trimestre, consentirà agli utenti di decidere chi può rispondere ai propri tweet. La nuova strategia, annunciata dalla direttrice del product management di Twitter, Suzanne Xie, nel corso del Ces 2020, prevede l’introduzione di nuove impostazioni per tutti coloro che interagiscono in una conversazione, avviata da un cinguettio di un utente. Queste, infatti, permetteranno di porre limiti ai gruppi di persone in grado di replicare a un post e saranno quattro: "Global, Group, Panel, Statement". Con la prima si potrà garantire a chiunque di pubblicare una risposta ad un proprio tweet dell'utente, mentre con la seconda si potrà invece limitare questa possibilità solo alle persone seguite e a quelle eventualmente menzionate. Quindi, con “Panel” ad interagire potranno essere soltanto le persone menzionate nel post, mentre con la quarta opzione, “Statement”, nessun utente potrà rispondere al tweet dell'utente, che sostanzialmente pubblicherà sul proprio profilo una dichiarazione senza possibilità di replica da parte di nessuno. Tutte e quattro le nuove opzioni pensate dal social network saranno disponibili direttamente nella schermata di composizione.