Twitter, un passo indietro su rimozione profili inattivi: cosa cambia

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Prima di eliminare gli account inattivi da oltre sei mesi, il social vuole cercare un modo per rendere commemorativi i profili delle persone decedute. L’opera di ‘pulizia’ inizierà però in UE, per ottemperare al GDPR 

Dopo aver comunicato agli utenti la decisione di iniziare a rimuovere gli account inattivi da più di sei mesi, Twitter ha deciso di fare un passo indietro e di sospendere momentaneamente i propri piani. Il social si è scusato con gli utenti per la confusione e le preoccupazioni generate dal proprio annuncio e ha risposto ad alcune delle domande più comuni, tra cui quelle riguardanti il destino dei profili di persone decedute, ammettendo che “su questo tema c’è una mancanza da parte nostra”. Il microblog ha quindi spiegato di essere al lavoro per trovare un modo per rendere questi account commemorativi, accantonando momentaneamente i piani di ‘pulizia’ finché non si sarà trovata una soluzione su questo fronte. Twitter potrebbe dunque prendere esempio da Facebook e offrire la possibilità ai propri utenti di trasformare il profilo di un parente o un amico deceduto in uno spazio virtuale di raccoglimento.

Twitter penserà prima ai profili di persone decedute

In una serie di tweet pubblicati sul proprio profilo ufficiale, Twitter ha chiarito che la rimozione degli account inattivi riguarderà, almeno in un primo momento, soltanto i Paesi dell’Unione Europea, a causa della necessità di ottemperare al nuovo regolamento sulla privacy (GDPR). La piattaforma ha inoltre specificato di avere sempre avuto una politica sulla rimozione degli account inattivi, che tuttavia non era mai stata applicata in modo costante. In futuro la rimozione del profilo potrebbe essere estesa ad altre nazioni, sia per aderire ad altri regolamenti nazionali, sia per “assicurare l’integrità del servizio”. In ogni caso, Twitter spiega che avviserà per tempo gli utenti di qualsiasi cambiamento a riguardo: al momento, Unione Europea a parte, la priorità del social sarà quella di risolvere il nodo dei profili appartenenti a persone decedute, che altrimenti scomparirebbero insieme a tutti gli altri account inattivi senza considerare la volontà di parenti o amici. 

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