Le due piattaforme social hanno già dichiarato di attuare il ban nei confronti degli utenti che pubblicheranno riferimenti (nome e foto), mentre Twitter ha deciso che non ci saranno restrizioni
Facebook e YouTube hanno annunciato che bloccheranno tutti gli utenti che diffonderanno il nome e la foto della presunta talpa che a causa della sua denuncia ha permesso l’inizio dell'indagine di impeachment (LE TAPPE) ai danni del presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. A differenza delle due piattaforme, Twitter invece ha deciso di non attuare nessun ban contro coloro che posteranno sia il nome sia la foto. Un dato risulta subito curioso: sul fronte della pubblicità politica, di recente, Twitter e Facebook hanno deciso di attuare due strategie opposte, con la prima piattaforma che l'ha vietata e il social di Zuckerberg che invece l’ha consentita.
Le differenti scelte
Come riporta anche l’autorevole portale The Verge, sempre attento su ciò che accade nel mondo delle nuove tecnologie, personaggi politici repubblicani hanno diffuso il nome della talpa, o presunta tale, su Twitter senza che fosse preso nessun tipo di accorgimento da parte della piattaforma di microblogging. Si tratterebbe, scrive sempre la testata, di un ex membro dell'amministrazione Obama e attuale funzionario della Cia. Facebook e YouTube, invece, hanno già avviato le procedure di rimozione dei contenuti che potenzialmente nominano l'informatore anonimo, con Facebook che ha affermato che questa pratica viola le regole contro quello che definisce come “coordinating harm”.
Le conferme ufficiali
In seguito all'annuncio di Facebook, postato su Twitter dal senior media reporter della Cnn Oliver Darcy, YouTube ha anche confermato proprio alla Cnn che avrebbe rimosso i contenuti che menzionavano il presunto nome della talpa, sia nel titolo di un video sia all’interno del video stesso. Al contrario, un portavoce di Twitter ha confermato che twittarne il nome non viola nessuna regola interna alla piattaforma. Donald Trump, invece, ha spinto affinchè questo nome venisse pubblicato, ma i funzionari statunitensi e molti media si sono astenuti dall’assecondarlo.
Le parole di Facebook
“Qualsiasi menzione del nome del potenziale informatore viola la nostra politica di danno coordinato. Stiamo eliminando qualsiasi menzione del nome del potenziale informatore e rivedremo questa decisione se il suo nome sarà ampiamente pubblicato nei media o utilizzato da personaggi pubblici in discussioni ufficiali", ha detto un portavoce di Facebook. Il colosso di Menlo Park, ricorda sempre The Verge, ha recentemente adottato un approccio pratico ai contenuti politici, in particolare con le pubblicità, che secondo Mark Zuckerberg non dovrebbero essere verificate da Facebook. In questo caso, tuttavia, la piattaforma giustifica la decisione in base a politiche più vicine alle sue regole anti molestia, almeno fino a quando il nome in questione non sarà ampiamente diffuso.
Cos’è l’impeachment
Negli Stati Uniti, l'impeachment è un atto formale di grave illecito nei confronti del capo dello Stato. È uno dei pochi modi in cui un presidente in carica può essere espulso dalla Casa Bianca prima delle elezioni. Come riporta, tra gli altri, il The Sun, la Costituzione degli Stati Uniti afferma che è la Camera dei Rappresentanti ad avere “il potere esclusivo di impeachment, mentre spetta al Senato “il potere esclusivo di provare i procedimenti di impeachment”. Quando viene messo sotto stato di accusa un presidente è il presidente della Corte suprema a presiedere il processo. Per condannare il capo dello Stato la Camera ha bisogno di un voto dei due terzi del Senato. Se ci sono i numeri, il presidente viene rimosso dall’incarico.