Migliaia le persone allo stadio Vila Belmiro per la veglia funebre della leggenda del calcio. Oltre a familiari ed ex compagni, sono attesi il presidente del Brasile Lula e grandi campioni come Ronaldo O Fenômeno, Ronaldinho, Cafu, Romario e Falcão. Domani il corteo per le strade cittadine, con la sosta davanti alla casa dove vive la centenaria madre di Pelé, che ancora non è stata informata della morte del figlio
Il Brasile dà l'ultimo saluto al suo Re. Oggi e domani sono due giornate dedicate a Pelé, per la cui scomparsa sono state decretati tre giorni di lutto nazionale, che a Santos, quindi a livello cittadino, verranno prolungati a sette, per decisione delle autorità locali. Alle 10 ora locale (14 in Italia), è iniziata la veglia funebre che, rispettando le volontà di “O Rei”, viene celebrata nello stadio Vila Belmiro (che in realtà si chiama Urbano Caldeira), quello del club della sua vita, il Santos che il suo n.10 ha fatto conoscere in tutto il mondo. Lunghissime le file di tifosi, alcuni in coda fin dal tardo pomeriggio di ieri, che al momento dell'arrivo del carro funebre hanno esploso fuochi artificiali e sventolato bandiere. Martedì sarà il giorno del corteo per le strade cittadine, con la sosta, in segno di condivisione del dolore e di rispetto, davanti alla casa dove vive la centenaria madre di Pelé, Maria Celeste Arantes, per tutti Dona Celeste.
La veglia allo stadio del Santos
La salma di Pelé è partita dall'ospedale Albert Einstein di San Paolo e durante il viaggio verso il litorale, in direzione Santos, è stata scortata da un mezzo dei vigili del fuoco e da quelli di un corpo d'assalto, il “Batalhao de Choque”. La bara con le spoglie del tre volte campione del mondo, trasportata da addetti, dal figlio di "O Rei" Edinho e dall'ex numero 10 del Santos Zé Roberto, è stata collocata al centro del campo di calcio. Sul campo dello stadio Vila Belmiro sono state allestite due tensostrutture. In una, al centro del campo, è stata posizionata la bara di “O Rei” vicino alla quale sono collocate 80 sedie. Possono accedere solo i familiari del tre volte campione del mondo ed ex compagni di Pelé, come Pepe e Mengalvio. Probabile la presenza anche di Jairzinho, che con Pelé ha giocato e vinto in nazionale. L'altra struttura accoglie autorità e celebrità, tra i quali dovrebbero esserci, secondo quanto riferiscono i media locali, altri grandi campioni come Ronaldo O Fenômeno, Ronaldinho, Cafu, Romario e Falcão. Sembra confermata la presenza di Lula. Il presidente, grande appassionato di calcio e tifosissimo del Corinthians, ha ripetuto più volte di "aver avuto la fortuna di veder giocare Pelé dal vivo, anche se ha dato parecchi dispiaceri alla mia squadra del cuore". Il pubblico di tifosi entra invece dagli ingressi 2 e 3 dello stadio, e sfila su una passerella a cinque metri dalla bara di Pelé.
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Infantino: "Ogni Paese abbia uno stadio intitolato a O Rei"
"Sono qui con grande emozione e tristezza, ma anche con un sorriso, perché Pelé a noi ne ha regalati molti. Come Fifa siamo qui per rendere omaggio a O Rei e abbiamo disposto che in tutto il mondo venga osservato un minuto di silenzio", ha detto il presidente dell'ente mondiale del calcio, Gianni Infantino, al suo arrivo allo stadio di Vila Belmiro. "Adesso chiederemo che tutti i Paesi del mondo - ha detto ancora Infantino - abbiano uno stadio intitolato a Pelé, affinché anche i bambini abbiano conto di cosa sia stato lui per il calcio".
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Il corteo per le strade
Domani, martedì, ci sarà poi il corteo per le strade, con la sosta davanti alla casa della madre di Pelé, che ancora non sa della morte del figlio. Lo ha rivelato la sorella di “O Rei”, Lela, a Espn: "Parliamo molto con lei, ma ancora non lo sa. Sta bene, ma vive in un mondo suo. A volte non è cosciente ma quando apre gli occhi le dico 'preghiamo per lui'". Dona Celeste, viste le sue condizioni di fragilità, è tenuta sotto costante controllo medico e i familiari temono la sua reazione alla notizia della morte di Pelé.
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Il Santos non ritira la maglia n.10
Intanto la società del Santos ha fatto sapere tramite il suo presidente Andrés Rueda di aver deciso di non ritirare la maglia n.10. Rueda ha spiegato la decisione con un'intervista di Pelé del 2017, in cui l'ex fuoriclasse rispose con un secco "No" alla domanda se fosse favorevole all'idea che nessuno al Santos portasse più quel numero.