Nel film diretto da John Huston e ambientato nel 1942, O Rei interpretava il caporale Luis Fernandez. La pellicola si ispira alla cosiddetta "partita della morte" giocata a Kiev fra calciatori delle squadre Dynamo e Lokomotiv e ufficiali dell’aviazione tedesca Luftwaffe
Prima di girare la scena, il regista John Huston disse a Pelé: “Abbiamo chilometri e chilometri di pellicola, potrai fare tutti i tentativi che vuoi”. E lui replicò: “Tranquillo, mi bastano solo un paio di metri”. Fu sufficiente il primo ciak. Fuga per la vittoria, del 1981, è diventato così uno dei film più celebri della storia del cinema, anche grazie alla rovesciata di O Rei.
Il film
La pellicola è liberamente ispirata alla “Partita della Morte”, giocata a Kiev il 9 agosto del 1942: vide in campo da una parte giocatori delle squadre Dynamo e Lokomotiv, dall’altra ufficiali dell’aviazione tedesca Luftwaffe. Il film è ambientato in Francia, nella Parigi occupata dai nazisti. Il maggiore Von Steiner (interpretato da Max von Sydow), in visita in un campo di prigionia dove sono detenuti gli alleati, organizza una partita fra alcuni di loro (calciatori) e una squadra di una vicina base tedesca. Fra gli alleati, oltre a Robert Hatch (Sylvester Stallone) c’è anche il caporale Luis Fernandez: lo interpreta Pelé. È suo il gesto – un’acrobazia, in aria – che fissa il risultato sul 4-4. La rovesciata infiamma il pubblico ed entusiasma anche Von Steiner, che si alza ad applaudire.
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“Come una partita vera”
Il merito del gol di Pelé è stato anche del cross a opera di Bobby Moore, un altro campione preso in prestito dal mondo del calcio e fra i protagonisti della pellicola. Nel 1966 fu capitano dell'Inghilterra vincitrice della Coppa del mondo. Al gol cinematografico di Pelé esultarono tutti: l’intero set e lo stesso Huston, che corse ad abbracciare il fuoriclasse brasiliano. “John continuava a dirmi di rilassarmi, ma io avevo fame di gol pure sul set, come in una partita vera”, aveva raccontato O Rei nel corso di un’intervista. Nel cast anche Sylvester Stallone, nel ruolo di portiere. Come ricorda lo speciale di SkySport, tentò di parare un tiro – vero – di Pelé: si ruppe un dito.