Olimpiadi Tokyo, la cerimonia di apertura. Stadio semivuoto, Italia sfila 18esima

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Inaugurazione in tono minore a causa dell'emergenza Covid. Sugli spalti 950 invitati ufficiali nonostante la capienza di 68mila spettatori. Distanziamento anche tra le delegazioni dei 206 Paesi partecipanti durante la parata inaugurale della 32esima edizione. Assente l'ex premier Shinzo Abe

Con la cerimonia di apertura a Tokyo ha preso ufficialmente il via la 32esima edizione delle Olimpiadi (LE FOTO), la prima nella storia che si svolge senza pubblico a causa dell'emergenza Covid, che già l'anno scorso ha costretto al rinvio dell'evento. L'inaugurazione è partita alle 13 italiane (le 20 in Giappone). Il Sol Levante ha inaugurato i Giochi allo stadio Olimpico della capitale, davanti all'imperatore Naruhito. Le competizioni (alcune già partite nei giorni scorsi) si svolgeranno fino al 9 agosto e in gara ci saranno 11mila atleti malgrado il virus, che continua a fare positivi anche al Villaggio Olimpico. L'Italia va a caccia di medaglie. "Dobbiamo arrivare almeno a 30, spero con più degli otto ori presi a Rio. Serviranno a promuovere la campagna per i vaccini”, ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò.

Dove e come si è svolta la cerimonia di apertura

Lo stadio Olimpico, invece delle 68.000 persone previste, ha accolto 950 invitati ufficiali, per il resto era deserto. Le delegazioni dei 206 Paesi sono state ridotte ai minimi termini per evitare contatti a rischio Covid e per snellire la kermesse, che è durata comunque tre ore e mezzo. La cerimonia è iniziata con uno show inaugurale organizzato dal Paese ospitante tra musiche e coreografie, a cui è seguita la tradizionale accensione del Braciere Olimpico. Il discorso di apertura è stato affidato come di consueto al presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach. Poi la parata dei Paesi partecipanti guidati dai rispettivi portabandiera: 204 nazioni, per un totale di 206 delegazioni (inclusi il Team Olimpico dei Rifugiati e gli atleti sotto bandiera del Comitato Olimpico Internazionale).

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Ammesso il doppio alfiere ma 16 nazioni ne hanno portato uno solo

A Tokyo, inoltre, il Comitato Olimpico Internazionale ha ammesso il doppio portabandiera ma solo se garantita la parità di genere. Una novità che è stata recepita dalla quasi totalità delle Nazioni, tranne 16. Alfiere di sesso maschile per Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Oman, Samoa, Djibuti, Suriname, Tadjikistan, Vanuatu, Bermuda, Bangladesh, Brunei Darussalam, Libia e Mali, mentre Congo, Saint-Vincent e Grenadines, e Trinidad e Tobago hanno una portabandiera donna. Ad aprire la sempre seguita sfilata delle delegazioni, come tradizione la Grecia che ha sfilato con in testa la tiratrice Anna Korakaki e il ginnasta Eleftherios Petrounias. Seconda delegazione a sfilare, la squadra olimpica dei rifugiati con gli alfieri Yusra Mardini, nuotatrice, e Tachlowini Gabriyesos dell'atletica leggera. Come da alfabeto giapponese, seguono Islanda e Irlanda, quinta nazione a sfilare è stata l'Afghanistan con due alfieri. L'Italia ha sfilato per 18esima dietro al tricolore portato da Jessica Rossi ed Elia Viviani. La Bielorussia, presente alle Olimpiadi, non ha sfilato essendo il Comitato olimpico nazionale e i suoi vertici sospesi dal Comitato Olimpico Internazionale.

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Sfilata ricca di colori e allegria con i vari Paesi che hanno indossato i colori della loro nazione. Gli atleti azzurri hanno indossato una tuta bianca con il simbolo del Sol Levante tricolore firmate da Giorgio Armani. "Una sensazione da pelle d'oca", ha detto Viviani. "Quando hanno chiamato Italia, il nostro gruppo è esploso in un boato enorme - ha aggiunto - è stato il momento in cui ci siamo sentiti italiani, e in alto". A chiudere la parata sono stati gli Stati Uniti, che ospiteranno i giochi estivi nel 2028, la Francia, nella quale si terranno nel 2024 e il Giappone, padrone di casa di questa edizione. Fuochi d'artificio, droni che si sono librati in cielo a formare il simbolo di Tokyo 2020 e la performance di ballerini giapponesi sulle note di "Immagine" di John Lennon. Infine l'Imperatore del Giappone, Naruhito, ha dichiarato ufficialmente aperti i Giochi olimpici di Tokyo 2020. Subito dopo, sei atleti, tra cui l'azzurra Paola Egonu, sono entrati nello stadio che ospita la cerimonia d'apertura, portando la bandiera olimpica.

Assente l'ex premier Shinzo Abe

Assente l'ex primo ministro giapponese Shinzo Abe, che aveva fortemente contribuito all'assegnazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici alla capitale del Giappone avvenuta nel 2013 in occasione della Sessione del Cio a San Pietroburgo. Abe, primo ministro dal settembre 2006 al settembre 2007 e successivamente da fine 2012 al settembre 2020, alla cerimonia di chiusura dell'edizione del 2016 a Rio de Janeiro si era vestito come il popolare personaggio Nintendo Mario. Shinzo Abe, 66 anni, il 24 marzo del 2020, assieme al presidente del Cio, Thomas Bach, aveva deciso il primo storico posticipo delle Olimpiadi causato dalla pandemia di Covid-19.

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La maggioranza dei giapponesi contraria ai Giochi

Un'assenza quella di Abe che ricalca l'atmosfera mesta attorno a questa edizione dei Giochi. La forte contrarietà alle Olimpiadi da parte del popolo giapponese non è solo nei numeri, si parla dell'80% anche se questa cifra con l'avvicinarsi della cerimonia d'apertura sembra essersi ridotta. Osservando il contesto olimpico all'esterno delle venus - i siti di gara - in città ci sono pochi riferimenti all'evento che sta per iniziare. Gli autobus dell'organizzazione sono anonimi e non c'e' l'Olympic lane, la corsia olimpica. Nella capitale nipponica gli striscioni dell'organizzazione Tokyo 2020 di colore bianco, rosa e rosso granata sono presenti solo nei pressi dei palazzetti e stadi che ospiteranno le gare, all'esterno del centro stampa e qualcuno in centro città. Non ci sono autobus ufficiali, ovvero non sono brandizzati come in altre edizioni. 

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Atlete e atleti in gara, dalla più giovane alla più anziana

Nonostante le defezioni causate dal virus, saranno 11mila gli atleti in gara. Hend Zaza, 12 anni, giocatrice di ping pong siriana, è la più giovane partecipante. Mary Hanna, 66 anni, cavallerizza australiana, la più anziana. Hanna è alla quinta Olimpiade ed è la seconda atleta più anziana di sempre delle Olimpiadi. Il primato spetta alla britannica Lorna Johnstone, sempre nell'equitazione, che a Monaco di Baviera '72 gareggiò all'età di 70 anni. Zaza è, invece, la quinta atleta più giovane delle Olimpiadi moderne, la più giovane di sempre nel tennistavolo.

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Controlli antidoping e Russia sotto bandiera 'Roc'

Gli atleti del Comitato Olimpico Russo, dopo cinesi e statunitensi, sono i più testati ai controlli antidoping. Lo ha detto il direttore generale dell'Ita, International Testing Agency, Benjamin Cohen. Ita è agenzia indipendente che implementa i programmi antidoping delle federazioni sportive internazionali e organizzatori di grandi eventi e opera sotto la supervisione dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada). Gli atleti russi alle Olimpiadi di Tokyo, lo stesso sarà ai Giochi invernali di Pechino 2022, gareggeranno sotto la bandiera 'Roc', ovvero quella del Comitato Olimpico Russo a seguito della sanzione del Tribunale Arbitrale dello Sport che ha inflitto due anni di squalifica alla Russia (fino al 16 dicembre 2022), intesa come nazione. Il provvedimento è scattato a seguito della manipolazione dei dati del laboratorio di Mosca. Lo scandalo del doping di Stato era emerso dopo le Olimpiadi invernali di Sochi 2014.

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