Nello schema di decreto che il dipartimento sport sottoporrà nei prossimi giorni al Cdm si indicherà la possibilità di tornare dal 26 aprile a fare sport anche di contatto. Ok alle riaperture nelle regioni in zona gialla. Dal 1° maggio sarà consentito l'accesso del pubblico in impianti all'aperto fino a un massimo di 1.000 spettatori , al chiuso massimo 500. Dal 15 maggio riapriranno anche le piscine all'aperto, mentre il via libera alle palestre è previsto per il 1° giugno
Riparte lo sport all'aperto, per gli amatori e per i tifosi. Nello schema di decreto che il dipartimento sport sottoporrà nei prossimi giorni al Cdm si indicherà la possibilità di tornare dal 26 aprile a fare sport anche di contatto
Riaperture, via libera per piscine e palestre
Spazio quindi alle riaperture per ogni disciplina, dal calcetto alle partite di altri sport - nelle regioni in zona gialla
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Secondo le prime indiscrezioni da fonti governative, in zona gialla da sabato 1 maggio sarà consentito l'accesso del pubblico in impianti all'aperto fino a un massimo di 1.000 spettatori
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Al chiuso invece si potrà arrivare fino ad un massimo di 500 persone per tutti gli eventi sportivi agonistici e riconosciuti di preminente interesse nazionale da CONI e CIP
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Durante la conferenza del governo di venerdì 16 aprile, è stata annunciata una parziale ripartenza delle attività sportive. Dal 15 maggio riprenderanno le attività in piscina, dal primo giugno via libera anche alle palestre
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Non è ancora stato chiaro per quali fasce di colore sarà concessa la riapertura di palestre e piscine. Se solo per le zone gialle o se anche per le zone arancioni
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La data annunciata dal governo non convince i gestori delle palestre. "Eravamo pronti a ripartire per i primi di maggio, dopo oltre un anno di chiusura. Questa è un po' una doccia fredda, anche se almeno c'è una data certa, ma l'1 giugno è molto, molto lontano. Un altro mese è mezzo fermi si traduce in un altro enorme danno", ha detto il presidente dell'Associazione nazionale impianti sport & fitness (Anif), Giampaolo Duregon
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Su palestre e piscine, come su molte altre attività, la Conferenza delle Regioni ha approvato le linee guida da presentare al governo per la riapertura "in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione" nei prossimi due mesi
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Sulle palestre, le indicazioni delle Regioni prevedono due metri di distanza sia tra chi fa attività fisica, sia dentro gli spogliatoi. Previste la misurazione della temperatura corporea, la sanificazione degli attrezzi dopo ogni utilizzo e in generale la pulizia e disinfezione dell’ambiente, di attrezzi e macchine anche più volte al giorno
Le palestre, secondo il documento delle Regioni, devono anche regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni e mantenere un elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni
Anche sulle piscine, le linee guida prevedono di organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri (ad esempio prevedendo postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere). Come per le palestre l'indicazione è di igienizzare frequentemente gli attrezzi e le aree comuni, e di favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni
Le indicazioni delle Regioni prevedono poi di calcolare la densità di affollamento in vasca assicurando almeno 7 metri quadri di superficie d'acqua a persona, che il gestore dovrà quindi garantire
Tra le altre distanze che dovranno essere garantite, quella tra gli ombrelloni per le aree solarium e verdi, in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadri per ogni ombrellone. Tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno un metro e mezzo