
È ripartita la Nba: giocatori, coach e arbitri in ginocchio contro il razzismo. FOTO
In occasione delle due partite della ripartenza dopo il lockdown, i giocatori si sono inginocchiati durante l’esecuzione dell’inno statunitense. A loro si sono aggiunti anche allenatori e arbitri, mentre sul parquet è apparsa la scritta "Black Lives Matter". Le stelle del basket americano sono scese in campo, poi, con dei messaggi antirazzisti sulle canotte al posto dei loro nomi

L'Nba è ripartita dopo il lungo stop per la pandemia e i giocatori durante l'inno si sono inginocchiati contro il razzismo e l'uso eccessivo della forza da parte della polizia. Al gesto si sono uniti anche gli allenatori e agli arbitri, indossando tutti una maglietta nera con la scritta Black Lives Matter. Sulle maglie, poi, sono comparsi dei messaggi antirazzisti al posto dei nomi dei giocatori
Tutte le notizie sulle proteste di Black Lives Matter
Nelle due partite giocate nella notte, Lakers-Clippers e Pelicans-Jazz, i giocatori si sono schierati lungo la linea laterale, con le braccia strette gli uni agli altri e soprattutto con il ginocchio per terra durante l'esecuzione dell'inno statunitense, eseguito a distanza
Nba, il logo di Jordan su tutte le maglie "statement" del campionato 2020/2021. FOTO
La stella dei Los Angeles Lakers LeBron James con la maglia Black Lives Matter
Nba 2k21 celebra Kobe Bryant nella Mamba Forever Edition
LeBron James (al centro) affiancato dai compagni Quinn Cook (a sinistra) e Anthony Davis e dall'allenatore dei Clippers Doc Rivers (a destra), durante l'inno
I principali eventi sportivi di estate e autunno 2020. FOTO
Anche prima del match tra New Orleans Pelicans e Utah Jazz è andata in scena la stessa protesta, con giocatori, allenatori e arbitri inginocchiati

Sul parquet di Disney World a Orlando, in Florida, dove la Nba ha deciso di ripartire dopo il lockdown, è apparsa la scritta Black Lives Matter

Ma quello durante l'inno non è stato l'unico gesto della serata. Sulle canotte dei giocatori sono apparsi messaggi contro il razzismo, al posto dei loro nomi

"Sono un uomo" è la scritta sulla maglia di Patrick Patterson, giocatore dei Los Angeles Clippers, che rivendica uguaglianza e pari dignità

I giocatori di Pelicans e Jazz hanno indossato delle maglie con la scritta "uguaglianza sulle spalle

Sulla maglia di Marcus Morris, dei Clippers, si chiede anche una riforma dell'istruzione

Un'altra curiosità della serata è il bendaggio a un dito con il numero 24 indossato da LeBron James, per ricordare il compianto Kobe Bryant, scomparso lo scorso gennaio in un tragico incidente con l'elicottero




