Gomorra 4, Enrico Rosati è il regista della creatività

Serie TV

Fabrizio Basso

Enrico Rosati ci racconta la sua esperienza da regista in due episodi della quarta stagione di Gomorra - La Serie, in onda ogni venerdì  alle ore 21.15  su Sky Atlantic. Se fosse attore vorrebbe essere un "talebano". L'INTERVISTA.

(@BassoFabrizio
Inviato a Roma)


Anche lui Gomorra la ha attraversata tutta. Ha risalito la scala del potere fino a diventare, in questa quarta stagione, regista. Enrico Rosati ci racconta la sua esperienza dietro la macchina da presa della quarta stagione di Gomorra - La Serie, in onda ogni venerdì alle ore 21.15 su Sky Atlantic.

Enrico come inizia il tuo percorso a Gomorra?
Sono entrato fin dalla prima stagione grazie a Stefano Sollima, col quale avevo fatto Romanzo Criminale. Quando ha iniziato a impostare Gomorra ho iniziato a seguire il cast in base all'impostazione che lui ha dato.
Una scalata lenta ma costante.
Prima aiuto regista nella prima stagione di Gomorra, poi sono passato a curare le scene di azione…una crescita netta.
E qui è anche iniziato il tuo rapporto privilegiato con gli attori.
Seguendo le scene d’azione dalla seconda stagione avevo contatti costanti con loro, il lavoro è particolare.
C'è dietro tutta una costruzione che va oltre l'immagine.
Vero. In Gomorra i momenti action sono dialoghi e non scene spettacolari fini a sé stesse.
Come è stato l'impatto col cast da regista?
Mi stimavano, conoscevano il mio lavoro. Mi hanno seguito molto, talvolta anche in cose contrarie rispetto alla loro natura attoriale, ma questi sforzi hanno pagato e ne è uscita una bella cosa.
Mi racconti l'aspetto creativo del tuo lavoro?
Creativa è la preparazione, è riuscire ad adattare le sceneggiature e plasmarle sull'attore: anche se sono scritte benissimo bisogna trasformare le parole in movimento.
Il tuo tocco magico?
Lo sguadro. E' lui che ti porta a far fare cose più o meno emozionali.
Cosa puoi dirci dei due episodi affidati a te?
Genny entra nel mondo nuovo. Ho curato due puntate completamente diverse. La settima parla del mondo dei "Talebani". L’altra, l'ottava, è su Genny e la sua storia, e determinate vicende mi hanno portato a girarla in maniera diversa.
Fossi un attore in che clan vorresti essere?
Mi divertirebbe di più essere un "talebano", per rigurgito di giovinezza.
Prossimo appuntamento da regista?
Una serie contemporane sempre con Cattleya. Sarò il regista di alcuni episodi.


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