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Un anno dopo la morte di George Floyd, 8 serie tv sul razzismo da rivedere

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Ad un anno dalla morte del 46enne afroamericano durante un arresto, il tema della disparità tra bianchi e neri continua ad essere uno dei temi più divisivi e laceranti di questo momento storico. Un problema che il mondo del cinema ha affrontato molte volte in decine di pellicole Da Black-ish a Dear White People, ecco i prodotti televisivi che hanno cercato di mostrare le difficoltà che le persone di colore si trovano ad affrontare

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E' passato esattamente un anno dalla morte di George Floyd, avvenuta il 25 maggio del 2020. Il suo brutale omicidio a seguito dell'aggressione di un da parte di un poliziotto bianco non poteva non riportare all’attenzione mondiale il problema del razzismo, in particolare negli Stati Uniti. Il diffondersi del movimento Black Lives Matter, che contiunuano da sempre a battersi per i diritti delle persone di colore ha riportato a galla enormi tensioni e violenze mai sopite soprattutto negli Stati Uniti. Il tema della differenza di trattamento tra bianchi e neri è stata ampiamente discussa, nel corso degli anni, anche da decine di registi e sceneggiatori. Da Black-ish a Dear White People, ecco le serie tv che hanno parlato di disugiaglianza e riportato al centro del dibattito le disparità sociali negli USA.

Atlanta 

Creata e interpretata da Donald Glover (AKA Childish Gambino), Atlanta è una serie del 2016 trasmessa in Italia a partire da gennaio 2017 su Fox. Protagonisti sono due cugini che cercano di farsi strada nel mondo del rap di Atlanta in un tentativo di riscatto sociale. La serie mostra un ritratto del ghetto afroamericano ed è stata premiata con due Golden Globe, uno come Miglior serie commedia o musicale e uno come Miglior attore in una serie commedia o musicale per Glover, e due Emmy Awards come Miglior attore protagonista in una serie comedy e Miglior regista per una serie comedy. Con quest’ultimo riconoscimento, Glover è stato il primo afroamericano a vincere il premio in quella categoria.

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When They See Us

Ava DuVernay ha realizzato per Netflix una delle miniserie più apprezzate degli ultimi anni, basata su un fatto di cronaca accaduto nel 1989. When They See Us documenta il caso di una ragazza aggredita a Central Park. Per la violenza furono condannati, anche se in assenza di prove della loro colpevolezza, cinque ragazzi, di cui quattro neri e uno ispanico. I cinque sono poi stati scagionati nel 2002 a seguito della confessione del reale aggressore. Nello show si affronta il tema del razzismo all’interno del sistema giudiziario americano, dando risalto ai personaggi dei ragazzi arrestati dal momento della condanna fino a quando sono stati liberati. La serie ha ricevuto ben 11 candidature agli Emmy 2019, vincendo nella categoria Miglior attore protagonista in una miniserie per la televisione; ha anche ottenuto il premio Gothan Independent Film Awards come Miglior serie rivelazione - formato lungo.

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Watchmen

Ispirata all’ominima miniserie a fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons, Watchmen è stata trasmessa in Italia su Sky Atlantic. Attraverso figure di supereroi in realtà assolutamente umani e senza reali poteri si trattano i temi principali dell’attualità, in particolare la supremazia bianca. La serie richiama un episodio della storia americana, il massacro di Tulsa del 1921, in cui vennero attaccati residenti e attività commerciali di afroamericani nella cittadina dell’Oklahoma. Tra i personaggi emerge anche un gruppo terroristico in stile Ku Klux Kan.

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Black-ish 

Una sit-com all’interno della quale si muovono i componenti della famiglia Johnson, afroamericani sempre in bilico tra identità culturale dei neri e integrazione. In Black-ish, creata da Kenya Barris, si cerca di trattare con leggerezza il rapporto tra bianchi e persone di colore negli Stati Uniti attraverso il racconto della quotidianità dei personaggi tra lavoro e vita di tutti i giorni. Black-ish parla di razzismo sotto diversi punti di vista e angolazioni. L’episodio “Hope” affronta la brutalità della polizia con i Johnson che dal soggiorno commentano la notizia data in tv di un adolescente nero aggredito da alcuni poliziotti.

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Dear White People 

Alcuni studenti afroamericani della prestigiosa università di Winchester sono i protagonisti di Dear White People, una serie originale Netflix scritta e diretta da Justin Simien. Mescolando i toni della commedia e del dramma si cerca di mostrare la quotidianità dei giovani afroamericani tra discriminazione e classismo. I personaggi sono in bilico tra il desiderio di essere trattati come i bianchi e la rivendicazione delle loro origini e della loro identità. Puntata dopo puntata si portano all’attenzione del pubblico tutte quelle azioni, spesso involontarie e apparentemente banali, che sono però microaggressioni simbolo di un razzismo difficile da combattere.

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Orange is the new black

La serie sulle detenute di Litchfield è diventata un cult di Netflix ed è una delle migliori ad aver affrontato il tema del razzismo e del suo impatto sociale. Anche se non è dedicata esclusivamente all’indagine del rapporto tra bianchi e neri, una stagione intera si è concentrata sulle rivolte nel penitenziario a seguito della morte della detenuta Puossey Washington, soffocata a morte dal ginocchio di un poliziotto, proprio come è avvenuto a George Floyd.

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Self-Made

La miniserie Self-Made, in quattro puntate, racconta una versione romanzata della vita della prima milionaria afroamericana degli Stati Uniti: Madam C.J. Walker. La protagonista, nata da genitori schiavi e rimasta orfana a 7 anni, si ritrova sposata a 14 e vedova a 20. Dopo anni di duro lavoro e difficoltà, elabora una nuova formula per la cura dei capelli che le permette di costruire un impero commerciale. Le puntate narrano la capacità di “farsi da sé” ma anche come affrontare e superare il razzismo e il sessismo.

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Radici

Basata sul romanzo “Roots” di Alex Haley, la serie Radici narra la storia di Kunta Kinte catturato dagli schiavisti in Gambia nel 1767 e deportato in America. Dal tentativo di opporsi alla schiavitù del protagonista, fino alla nascita dei nipoti, si ripercorre la storia della comunità afroamericana negli Usa e della sua lotta per conquistare la libertà.

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Il movimento del Black Lives Matter

Il movimento Black Lives Matter (BLM), letteralmente significa “le vite dei neri contano” e ha avuto origine all’interno della comunità afroamericana con l’obiettivo di combattere il razzismo verso le persone di colore a livello socio-politico. Il movimento organizza regolarmente manifestazioni per protestare, in particolare, contro gli omicidi di persone di colore da parte della polizia.