Festa della Donna 2021, 15 serie tv da vedere, da Xena a Big Little Lies

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Quindici titoli da vedere e rivedere in occasione della Festa della Donna, da 'Xena' a 'Big Little Lies', passando per 'Buffy the Vampire Slayer', 'Orange Is The New Black', 'Fleabag', e tanti altri

Il mondo delle serie TV è in costante evoluzione. Dagli anni ’90 a oggi si è registrata una costante sperimentazione, con intrecci e tematiche sempre più complessi. Siamo oggi ben abituati a show in grado di raccontare la nostra modernità attraverso un particolare punto di vista, spesso eliminando qualsiasi forma di edulcorazione.

Il mondo televisivo ha, ormai, raggiunto i livelli di quello cinematografico. Il numero di produzioni attive è sbalorditivo, così come i budget messi a disposizione. Basti pensare a titoli da record come “Game of Thrones”. Nell’ultimo quarto di secolo, inoltre, abbiamo avuto la possibilità di apprezzare una gran vastità di personaggi femminili intriganti, sfaccettanti, potenti e rivoluzionari. Lavori di sceneggiatura che mirano ad avere un forte impatto a livello sociale e culturale, offrendo nuovi spunti di conversazione all’interno della costante discussione sul rapporto uomo-donna, sulla parità dei sessi e sulla cultura patriarcale. Ecco 15 serie tv da vedere e rivedere in occasione della Festa della Donna (ma non solo).

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Xena: principessa guerriera – 1995

In onda dal 1995 al 2001, “Xena” nasce come spin-off di “Hercules”, che ha poi ampiamente superato in termini di fanbase. È ancora oggi un titolo cult, adorato dai fan, che continuano a vedere in Lucy Lawless una vera e propria eroina.

Un titolo fantasy storico, che ha fatto degli anacronismi e delle imprecisioni un punto di forza. Episodio dopo episodio, la protagonista è stata analizzata in ogni suo aspetto. Ogni sfumatura del suo essere è stata posta dinanzi alla telecamera, sfruttando l’elemento fantasy per offrire al pubblico esaltanti scene come quelle ambientate all’inferno. Affiancata dalla fedele Olimpia (Renée O'Connor), la principessa guerriera si muove sulla Terra alla costante ricerca di giustizia e cercando di dare senso alla propria vita, aiutando i deboli contro i forti, e andando anche alla ricerca di sé stessa.

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Daria – 1997

Sitcom animata cult in onda dal 1997 al 2002. Così come “Xena”, questo show è nato come spin-off, in questo caso di “Beavis and Butt-head”, per poi ottenere una fama internazionale ben maggiore. Ciò che “Daria” ha regalato al pubblico è uno show satirico, drammatico e profondamente legato al mondo reale. Una finestra aperta sull’universo adolescenziale, un vero e proprio percorso a ostavoli.

Trasferitasi in una nuova città con la propria famiglia, Daria deve fare i conti con il liceo di Lawndale. Sua sorella Quinn è quel tipo di persona che è in grado di conquistare qualsiasi territorio, adattandosi alla “fauna locale”. Per Daria il discorso è ben diverso. Lei rappresenta la maggior parte degli adolescenti a caccia di un posto nel mondo. Il suo carattere cinico tiene a debita distanza la maggior parte dello spettro sociale scolastico. Tutti tranne Jane Lane, spirito artistico affine al suo che, neanche a dirlo, diventa la sua migliore amica.

Cinque stagioni per un totale di 65 episodi, che mostrano la costante evoluzione di Daria e di svariati altri personaggi. L’adolescenza tende a mostrarci tutto in bianco e nero, a dividere il mondo in categorie nette. Soltanto il tempo, però, può mostrare le tante sfumature esistenti.

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Buffy the vampire slayer – 1997

“Buffy” è uno di quei titoli che segnano un periodo storico. Per quanto la cacciatrice non sia di certo il primo esempio di eroina nel mondo televisivo, è in grado di tracciare un solco nel mondo delle produzioni per il piccolo schermo. Le sette stagioni della serie di Joss Whedon propongono un ottimo mix di generi, dall’azione al dramma adolescenziale, fino a sfiorare l’horror.

Durante il periodo dell’adolescenza siamo tutti chiamati a conoscerci in maniera approfondita. La vita ci spinge a capire chi siamo realmente. Nel caso di Buffy è il destino a indirizzarla, tramutandola nella cacciatrice. Ciò vuol dire difendere il mondo dalle forze del male. Una donna pronta ad attraversare le oscurità dell'esistenza senza timore alcuno, incutendone, anzi, nei propri avversari.

Elementi tipici del genere teen drama si uniscono a una trama action intrigante, che sconvolge gli equilibri televisivi del tempo, aprendo le porte alla narrativa del Duemila. Un titolo invecchiato in maniera egregia, i cui messaggi non vengono scalfiti dalle rivelazioni relative al clima sul set causato da Joss Whedon (cosa che comunque ha lasciato i fan con l'amaro in bocca).

Gilmore Girls – 2000

Amy Sherman-Palladino ha proposto al mondo nel 2000 la propria creatura meglio riuscita: “Gilmore Girls”. Otto stagioni che portano in scena tre generazioni di donne attraverso i personaggi di Lorelai, Rory ed Emily.

L’adorabile Stars Hollow è sintesi del mondo odierno e, al tempo stesso, un luogo fuori dal tempo. Lorelai intende vivere la propria vita secondo regole che non appartengono a nessuno se non a sé stessa, il che la pone costantemente sotto il giudizio altrui. Lo show si concentra particolarmente sulla crescita di Rory, da adolescente a giovane donna, spronata dall’esempio di sua madre ma, al tempo stesso, chiamata a individuare il proprio posto nel mondo.

La lotta femminile viene analizzata sotto svariati punti di vista, da quello economico al sentimentale. L’amore trova spazio nei 157 episodi in maniera costante, ma non è il focus della serie. Lorelai non ha mai atteso il principe azzurro ed è questa, forse, la lezione più importante che intende impartire a sua figlia. Se a tutto ciò si aggiunge la capacità di creare personaggi dalla sagacia impareggiabile, si capisce perché quello di Palladino sia un titolo ancora oggi amatissimo, che i fan sperano possa rivivere in un nuovo mini-ciclo di episodi dopo “A Year in the Life”.

Girls – 2012

Così come “Una mamma per amica”, anche “Girls” vede una donna raccontare storie legate a differenti tipi di personaggi femminili. Lena Dunham ha messo tutta sé stessa in questo show, lavorando come showrunner, produttrice e attrice.

Cosa accade dopo gli anni scolastici? Com’è vivere nel mondo reali, senza rete di salvataggio, essendo una donna? Quattro amiche, tutte trasferitesi a New York, faticano per riuscire a realizzare l’alternativa A nel prospetto di vita che hanno sempre sognato. Il mondo sa porre, però, differenti ostacoli all’apparenza insormontabili, il che rende il tutto dannatamente complicato.

Hannah è un’aspirante scrittrice e vera protagonista dello show. Ha subito un assaggio di vita reale. I suoi genitori non condividono le sue scelte e decidono di tagliarle i fondi. È senza un soldo nell’affascinante e terrificante New York, come Rachel in “Friends”, ma senza la sicurezza di una sitcom addolcita dalle risate del pubblico.

Qui non andrà sempre tutto bene perché la vita non ti concede tale lusso. Ad affiancarla vi sono Marnie, Jessa e Shoshanna, che aiutano, episodio dopo episodio, a tracciare svariate sfumature dell’essere donna.

Orange Is The New Black – 2013

In onda dal 2013 al 2019, “Orange Is The New Black” è stato fin da subito un vero e proprio caso. La protagonista è Piper, una donna apparentemente “canonica”, la cui vita viene sconvolta da una condanna a scontare quindici mesi nel carcere di Litchfield.

I fatti di cui è accusata risalgono a dieci anni prima, quando accettò di trasportare del denaro per la donna che, al tempo, era la sua amante, Alex. Il suo approccio al mondo l’aveva condotta a seguire una linea facilitata. Seguire la scia degli uomini e ottenere il massimo possibile. Scelte che l’hanno spinta in prigione, covando un senso di profonda rabbia.

Ha infatti dovuto dire addio alla vita agiata che era riuscita a costruirsi, nuovamente al fianco di un uomo pronto a darle tutto ciò che desiderasse. Dall’alta borghesia di New York alle regole del carcere, che impone una realtà tutta sua, ben differente da qualsiasi cosa Piper abbia mai conosciuto. Dietro le sbarre c’è anche Alex, che l’ha fatta arrestare, così come innumerevoli altre donne. Tutte loro hanno delle storie. Alcune sono rassegnante a questa vita e altre si concedono ancora il lusso di lottare e sognare. I 91 episodi dello show propongono un’analisi approfondita di molte di loro, specchio di una società statunitense e globale.

Grace & Frankie – 2015

Jane Fonda e Lily Tomlin protagoniste di una comedy targata Marta Kauffman, il cui nome sarà per sempre legato a quello di “Friends”. Grace e Frankie sono due donne di più di 70 anni con una visione della vita ben differente. Una è particolarmente cinica e snob, l’altra, invece, rientra perfettamente nel canone hippy.

Non hanno mai notato qualcosa in comune, ma a stravolgere tale status quo ci pensano i loro mariti. Dopo anni di matrimonio decidono di fare coming out. Si amano da tanto e intendono vivere insieme, felici, dicendo addio alla propria maschera.

Tutto ciò pone nella vita delle due protagoniste una gran serie di domande. Che vita hanno vissuto per tutto quel tempo? Una menzogna costante ha avvolto le loro esistenze, il che le pone dinanzi a un bivio. Da una parte vi è l’alternativa più semplice, porsi in posizione fetale e attendere la morte. Dall’altra, invece, la scalata verso una nuova vita, la cui vetta è raggiungibile attraverso una dura lotta.

Pronte a dimostrare a sé stesse che la vita non ha data di scadenza, si riscoprono donne, lasciandosi alle spalle la categoria sociale di mogli, con tutto ciò che comporta. Un nuovo capitolo ha inizio, seppur inaspettato, che le vede fianco a fianco, insospettabilmente destinate a diventare amiche.

Fleabag – 2016

Il genio di Phoebe Waller-Bridge offre agli amanti del mondo televisivo uno dei titoli più affascinanti dell’epoca moderna. Due sole stagioni, con appena 12 episodi totali, che bastano a creare un universo dal quale è dannatamente difficile venir fuori dopo il series finale.

La protagonista è una giovane donna dalla vita problematica. Al centro della scena vi è la sua costante lotta per riuscire ad adattarsi agli standard del mondo in cui vive. La sua è una famiglia disfunzionale e i segni lasciati sulla pelle della giovane sono evidenti.

Gli episodi si muovono tra difficoltà reali di vario genere. Dal denaro all’amore, dalla voglia di esistere secondo le proprie regole alla necessità di non adattarsi ad alcun uomo. Le sue scelte, però, la conducono spesso a ritrovarsi da sola, a fare i conti con sé stessa e il proprio animo. Una prospettiva che terrorizza chiunque. Essere lasciati in balia del proprio giudizio, che è sempre il più severo. Uno spaccato di mondo reale, caratterizzato da un costante abbattimento della quarta parete, che ha il pregio di mostrare quanto siano “rotte” le nostre esistenze.

The Handmaid’s Tale – 2017

In un futuro distopico, il calo delle nascite e l'inquinamento del pianeta fanno da miccia a una guerra civile che si conclude con la nascita del regime teocratico totalitario di Gilead.

La serie mostra una società patriarcale, ai cui vertici siedono uomini miopi e assetati di potere. Le donne, ridotte al solo ruolo di generatrici di vita, sono divise in categorie. A ciascuna corrispondono precisi compiti, doveri e pochi diritti. La protagonista è June Osborne, privata del proprio mondo, così come della sua famiglia, del suo nome e, soprattutto, della libertà d’essere donna secondo le proprie regole e i propri parametri.

Diventa il simbolo di una lotta contro lo spettro di un’America che, nel nostro mondo, prova a emergere, generazione dopo generazione. Il genere femminile non ha scelta. Non vi è alternativa se non l’accettazione del cosiddetto “destino biologico”. Avere la possibilità di procreare e scegliere di non farlo è un peccato, secondo una visione distorta del mondo religioso, che ignora la spiritualità e si aggrappa all’arretratezza di un pensiero vecchio di millenni.

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Glow – 2017

Seppur cancellata e dunque privata dell’attesa quarta stagione conclusiva, “Glow” propone un viaggio narrativo degno di questo nome, che merita d’essere compiuto. Lo show è ambientato nel 1985 a Los Angeles. Un’epoca di cambiamenti sociali e lotte d’affermazione.

La protagonista è Ruth Wilder, aspirante attrice che ha la chance di prendere parte a un nuovo programma sul wrestling. Un titolo rivoluzionario per il tempo, che mescola capacità atletiche e recitative. Ruth si ritrova a vedere stravolta la propria vita, lottando fianco a fianco con altre donne per un progetto divenuto di colpo ben più di un semplice lavoro.

La Fantastica signora Maisel – 2017

I brillanti personaggi di Amy Sherman-Palladino riempiono la New York di fine anni ’50. La protagonista è Miriam Maisel, per tutti Midge, una casalinga ebrea che vive la vita che ha sempre sognato.

La sua verve l’ha sempre resa un tipo di persona in grado di farsi notare in ogni ambiente ma, al netto di qualche eccezione, ha vissuto i propri giorni secondo le regole non scritte della classe sociale cui appartiene.

Ha sposato Joel e ha avuto dei figli. Vive nello stesso edificio di lusso dei propri genitori e sogna un futuro radioso. Sempre pronta a sostenere il suo uomo, è costretta a fare i conti con le evidenti crepe della sua quotidianità. Joel, suo marito, ha una relazione e in breve Midge si ritrova privata di quella che le sembrava l’unica vita possibile.

La sua famiglia pretende da lei le capacità di rimettere in sesto il proprio matrimonio, mentre una voce interna le suggerisce di volgere altrove il proprio sguardo. Si ritrova così a scoprire il proprio innegabile talento per la stand-up comedy, in un’epoca che vede i comici più audaci finire in carcere. Da una donna sul palco ci si attende sensualità, uno stacchetto musicale e null’altro. Midge si ritrova a lottare contro un canone che le sta stretto, provando al tempo stesso a muoversi tra i tanti ruoli della propria vita: madre, lavoratrice, comica, figlia e, soprattutto, donna.

Big Little Lies – 2017

Due Stagioni esaltanti, caratterizzate da un cast stellare, con Reese Witherspoon, Nicole Kidman, Zoe Kravitz, Shailene Woodley, Alexander Skarsgard, Laura Dern e Meryl Streep. Tutto ciò a dimostrare quanta strada abbia fatto il mondo degli show televisivi, ormai allo stesso livello del cinema in maniera evidente.

Quattordici episodi che raccontano la storia di Celeste, Jane e Madeline, tre amiche e madri che vivono a Monterey e sono alle prese con i tanti piccoli problemi della vita quotidiana. I segreti si accumulano e dirigono le loro amicizie in direzioni inaspettate, fino a far emergere la verità: i loro rapporti non sono altro che menzogne ben raccontate, destinate però a essere svelate.

Godless – 2017

Miniserie western che non ha avuto il meritato riconoscimento in termini di pubblico. Ambientata nel 1884, vede Frank Griffin sulle tracce del suo ex amico e figlio adottivo Roy Goode.

Questi lo ha tradito e deve pagare con la vita. Griffin riesce a scoprire dove l’uomo si nasconda, ma riuscire a mettergli le mani intorno al collo si rivela ben più complesso del previsto. È infatti a La Belle, cittadina dove a regnare indiscusse sono le donne. Goode ha portato nelle loro vite una minaccia di morte. Griffin non intende perdonare nessuno di quelli che hanno aiutato l’ex amico. La sua arroganza, però, potrebbe essergli fatale.

Good Girls - 2018

“Good Girls” racconta la storia di tre donne, Beth e Annie, due sorelle molto diverse tra loro, e Ruby, un'amica di infanzia in comune. Il tradimento da parte del marito e le difficoltà economiche fanno sì che Beth si ponga a capo di una rocambolesca organizzazione criminale. Tutto ha inizio con una rapina al supermercato, un colpo semplice e senza grandi rischi, ma che porterà enormi conseguenze da dover gestire.

Le tre donne sono madri, compagne e lavoratrici, e come tali affrontano le diverse difficoltà della vita quotidiana, dall'educazione dei figli ai problemi di coppia. Sono, però, anche delle gangster e perciò protagoniste di momenti adrenalinici e del tutto non ordinari, in cui gli utensili da cucina lasciano il posto a pistole fumanti.

Russian Doll - 2019

“Russian Doll” è la storia non lineare di una donna intrappolata nel tempo di una notte, che continua a rivivere in un loop senza uscita. Natasha Lyonne, vestita in total black e con i capelli ricci rosso fuoco, offre l'immagine di un personaggio fuori dal comune. Si tratta di Nadia, programmatrice di videogiochi, appassionata di droghe e sprezzante nei confronti di tutti.

Ideata dalla stessa Lyonne, la serie propone un viaggio attraverso le più recondite paure dell’essere umano. Siamo esseri mortali e il terrore dell’oblio non può che condizionare le nostre vite in ogni ambito. Nadia si ritrova però in una condizione straordinaria. Ha modo di toccare con mano quanto donne e uomini non siano affatto in controllo della propria esistenza. Burattini legati a fili che potrebbero recidersi in ogni istante. Il destino non ci appartiene e non siamo in grado di plasmarlo. È una corrente pronta a travolgerci giorno dopo giorno.

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