Zucchero compie 70 anni, le sue 10 canzoni più famose da "Baila" a "Diamante"
Adelmo Fornaciari spegne le 70 candeline: l’artista emiliano, noto con il suo nome d’arte di Zucchero, è nato a Roncoresi, in provincia di Reggio Emilia, il 25 settembre 1955. Tra i suoi brani più noti al grande pubblico in oltre 40 anni di carriera ci sono “Baila”, “Miserere” e “Senza una donna”
Compie 70 anni Zucchero, nome d’arte di Adelmo Fornaciari: l’artista, nato a Roncoresi, in provincia di Reggio Emilia, il 25 settembre 1955, è considerato uno degli artisti di punta del blues in Italia. A oggi ha pubblicato 31 album e venduto più di 60 milioni di dischi in tutto il mondo. È padre di Irene Fornaciari, che come lui ha seguito la strada della musica, di Alice e di Adelmo Blue
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IL DIPLOMA DA PERITO E L’UNIVERSITÀ – Il futuro Zucchero ha conosciuto tardi la sua passione musicale, come dimostra prima il diploma da perito elettronico e poi la scelta del corso universitario in veterinaria. L’amore per la musica, però, alla fine si è fatto sentire e così, dopo 39 esami passati su 51, ha deciso di lasciare la facoltà per dedicarsi alla sua grande passione
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LA VITTORIA A CASTROCARO – A sancire il definitivo ingresso di Zucchero nella musica la vittoria del Festival di Castrocaro nel 1981 con il brano Canto te (una vittoria condivisa ex aequo con Scappa via di Fiordaliso) che rappresenta il punto di svolta dopo anni di collaborazioni e di canzoni scritte in veste esclusivamente di autore
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PERCHÉ ZUCCHERO? – Ma da cosa deriva il suo nome d’arte? Zucchero è il soprannome che gli ha dato una sua maestra alle elementari, la quale lo chiamava così per il suo carattere "dolce e buono"
I PREMI E LA CARRIERA – Nel palmares di Zucchero non ci sono vittorie come cantante a Sanremo ma solo come autore, rispettivamente per Il mare calmo della sera, cantata da Andrea Bocelli, nella categoria Nuove proposte nel 1994, e Luce (tramonti a nord est) nel 2001, eseguita da Elisa. Tra i premi vinti ci sono due World Music Awards, il Premio Lunezia e il Premio Tenco Artista, oltre a uno alla carriera. Presenti collaborazioni con artisti come Gino Paoli, Luciano Pavarotti (in foto), Andrea Bocelli, Joe Cocker, Ray Charles, Eric Clapton, Bono Vox e Sting
DONNE (1985) - Tra i primi brani che hanno segnato la carriera di Zucchero Fornaciari spicca Donne, pubblicata nel 1985 nell’album Zucchero & The Randy Jackson Band. Nonostante al Festival di Sanremo di quell’anno sia giunta al 19° posto, la traccia divenne rapidamente un tormentone radiofonico ed è ancora oggi ricordata come uno dei pezzi simbolo del musicista reggiano
RISPETTO (1986) - Tra le composizioni più celebri di Zucchero troviamo Rispetto, pubblicata nel 1986 all’interno dell’album che porta lo stesso titolo. Il brano è ricordato come una delle prime sperimentazioni funk nella scena musicale italiana. Si racconta che la nascita di questo brano sia legata a una discussione con Mogol che, dopo essere stato incaricato della scrittura, ha deciso di ritirarsi. Fu così che Zucchero decise di scriverne integralmente le parole, firmando uno dei suoi primi testi da solo
CON LE MANI (1987) - Nel 1987 uscì Con le mani, firmata da Zucchero con la collaborazione testuale di Gino Paoli e inserita nell’album Blue’s: questo lavoro rappresentò la consacrazione definitiva del musicista emiliano nel panorama italiano. All’interno del disco comparivano anche altre due composizioni nate dal sodalizio con Paoli: Hey man e Bambino io, bambina tu
SENZA UNA DONNA (1987) - Sempre in Blue’s è presente Senza una donna, la canzone che più ha fatto conoscere Zucchero a livello internazionale. Dedicata alla ex moglie Angela (madre delle sue figlie, Irene Fornaciari e Alice) ha raggiunto oltre tre milioni di copie vendute a livello globale e conquistato il primo posto della Eurochart Hot 100 Singles. Ripubblicata nel 1991 con Paul Young con il titolo Without a woman, è stata in vetta alle classifiche europee per diverse settimane
DIAVOLO IN ME (1989) – Altro brano cult di Zucchero è Diavolo in me, incluso nell’album Oro, incenso e birra del 1989. Inserito dalla rivista Rolling Stone tra i 100 migliori della musica italiana di sempre, l’album rappresenta una delle colonne portanti del repertorio del cantautore
DIAMANTE - Tra i brani più intensi del repertorio spicca Diamante, pubblicata nel 1989 e inclusa in Oro, incenso e birra. Il testo, firmato da Francesco De Gregori, è un affettuoso omaggio alla nonna di Zucchero, che portava lo stesso nome. Due anni più tardi, nel 1991, il pezzo fu reinterpretato anche in inglese in una versione speciale con la voce di Randy Crawford
OVERDOSE D’AMORE – Sempre dallo stesso album, cioè Oro, incenso e birra, proviene anche Overdose d’amore. Il brano, caratterizzato da un’introduzione in stile gospel composta da Rufus Thomas, è tra le canzoni più iconiche del bluesman reggiano. Non è un caso, infatti, che sia stata ripresa successivamente dai Club Dogo, che la campionarono nel 2014, e dallo stesso Zucchero, che nel 2024 la ripubblicò in duetto con Salmo
MISERERE – Altro caposaldo dei brani di Zucchero è Miserere, datato 1992 e contenuto nell’album omonimo. Celebre per il duetto con Luciano Pavarotti, il brano venne provato per la parte lirica da un allora sconosciuto Andrea Bocelli. Zucchero scrisse inoltre, insieme a Bono Vox degli U2, il testo della versione inglese del brano
PER COLPA DI CHI? - Nel 1995 Zucchero conquista definitivamente la scena mondiale con l’album Spirito DiVino, capace di superare le tre milioni di copie vendute su scala globale. All’interno del disco spicca il singolo X colpa di chi?, che cita capisaldi musicali come Bella Ciao e Hoochie Coochie Man. Ancora oggi, questa traccia continua a essere tra le più richieste durante le esibizioni dal vivo
BAILA - Nel 2001 uscì Baila, pezzo travolgente incluso nell’album Shake. Subito in cima alle classifiche, divenne un successo internazionale, trainato anche dalla versione spagnola, incisa l’anno successivo con la collaborazione del gruppo messicano Maná. Nel testo presente anche una citazione filosofica: la frase "che devi avere un caos dentro di te per far fiorire una stella che balla" è infatti ripresa dall'opera più conosciuta del tedesco Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra (1883)
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