The Police, una storia costellata da scontri e furiose liti

La notizia che è rimbalzata in questi giorni riguarda la citazione in giudizio che Andy Summers e Stewart Copeland hanno fatto nei confronti del loro ex-collega dei Police ovvero Gordon Matthew Sumner, meglio conosciuto come Sting. I dettagli della causa ufficialmente depositata presso l’Alta Corte di Londra non sono ancora noti, si sa però che riguarda il pagamento di royalties per “milioni di sterline” legate al repertorio del gruppo . Infatti insieme a Sting è coinvolta anche Magnetic Publishing Limited, la società del cantante che gestisce i suoi diritti musicali. L'altra cosa certa è che questa causa segue un lungo e infruttuoso periodo di mediazione extragiudiziale da parte degli avvocati per cercare di raggiungere un accordo mai avvenuto, e quindi il ricorso alle vie legali è stato considerato l'unica soluzione possibile. Una notizia che non sorprende In realtà questa notizia non sorprenderà i fan della prima ora e gli appassionati del gruppo, perché tutta la carriera dei Police è costellata da grandi litigate, dichiarazioni velenose e, addirittura, risse. I Police, in fondo, non sono una normale band ma l'incontro-scontro di tre personalità fortissime nonché eccellenti musicisti. Tutto ha inizio il 25 settembre 1976 quando Sting, ex insegnante diventato membro di una band jazz-fusion, incontra il batterista americano Copeland: si tratta di un incontro tanto significativo quanto i primi tra Morrissey e Johnny Marr o tra Lennon e McCartney. Inizialmente i due reclutarono il chitarrista Henry Padovani per il loro gruppo, ma presto lo licenziarono in favore del più anziano Andy Summers, dopo una breve e infruttuosa esperienza come quartetto. I Police si distinsero subito alla fine degli anni '70 per il fatto di non essere né punk né dei classici musicisti di progressive rock, ma piuttosto per aver preso una serie di influenze musicali tra cui reggae, new wave e jazz, trasformandole in qualcosa di unico e commercialmente redditizio. La storia dei Police Il loro primo album, intitolato in modo bizzarro "Outlandos d'Amour" del 1978, conteneva dieci canzoni, per lo più scritte da Sting tra cui il loro primo singolo di successo, "Roxanne". L'album, dall'altrettanto bizzarro titolo "Reggatta de Blanc" uscì l'anno successivo e fu il loro primo album a raggiungere la vetta delle classifiche britanniche, oltre a contenere i singoli "Message in a Bottle" e "Walking on the Moon": questo fu l'unico album registrato in un'atmosfera rilassata anche perché in questo disco Copeland contribuiva alla band con un numero di brani originali pari a quello di Sting. "Zenyatta Mondatta", l'album del 1980, vide ancora una volta Sting riaffermare il suo primato come autore principale, scrivendo otto dei brani dell'album, inclusi tutti e tre i singoli. Il musicista nel frattempo si era anche dedicato alla carriera di attore, apparendo nel film degli Who "Quadrophenia", e sembrava intenzionato a diventare una celebrità a pieno titolo. Questo portò inevitabilmente a tensioni con i suoi compagni di band meno noti, e sebbene l'album successivo del 1981, "Ghost in the Machine", fosse stato un altro successo, Summers in seguito affermò che fu lì che iniziò il declino: "Ero molto deluso dalla direzione musicale all'epoca di "Ghost in the Machine" - racconta a Mojo -. Con l'arrivo dei fiati e dei sintetizzatori, la fantastica atmosfera da trio grezzo, tutta la parte davvero creativa e dinamica, si stava perdendo. Finivamo per accompagnare un cantante che cantava le sue canzoni pop". Iniziarono quindi le prime offese a mezzo stampa mentre Copeland sfogò la sua rabbia durante un'esibizione scrivendo “Fuck off you cunt” sulla sua batteria mentre Sting stava cantando sul palco. “Syncronicity” e la separazione Quando nel 1983 i Police registrarono il loro ultimo album in studio, “Synchronicity” il rapporto tra il trio era praticamente in crisi. Sting non migliorò la situazione, scherzando sul fatto che la band si fosse evoluta da una democrazia a una "dittatura benigna". In un'intervista a Rolling Stone, affermò: "Non è un rapporto facile, in nessun modo. Siamo tre individui altamente autonomi e una band è il più delle volte un'alleanza artificiale. Ci sono ovviamente delle tensioni. Nessuno di noi è una persona con cui è facile lavorare: non è sempre tutto un rapporto di amicizia e, in realtà, tra noi non lo è mai stato". In effetti, Sting stava minimizzando significativamente la difficoltà che la band aveva nel collaborare insieme in questa fase. Lui e Copeland arrivarono alle mani durante la registrazione del brano “Every Breath You Take” il che rese l'intera lavorazione difficoltosa. Andy non era altrettanto irascibile ma era sempre piuttosto scontroso. L'abuso di alcool e sostanze non aiutavano certo la situazione. Non c'è da stupirsi, quindi, che quando sempre la rivista Rolling Stone chiese a Sting come la band fosse giunta alle sue decisioni artistiche, lui rispose: "Con la violenza... Discuterò fino allo sfinimento per qualcosa in cui credo, e lo faranno anche Andy e Stewart. La registrazione di “Synchronicity” ha attraversato ogni sorta di orrendo meccanismo per emergere, emotivamente e tecnicamente, nel modo in cui è uscito". Anche quest'album fu quasi interamente scritto da Sting e registrato dai membri della band in studi separati – tuttavia fu un enorme successo. Attraverso “Synchronicity” i Police conquistarono gli Stati Uniti, l'intero tour fu sold out ed è lì che Sting decise di lasciare il gruppo convinto del fatto che non avrebbe potuto fare di meglio. I tentativi di reunion e il tour del 2007-2008 I Police non annunciarono formalmente il loro scioglimento all'epoca e continuarono a esibirsi occasionalmente insieme negli anni successivi, in particolare ai concerti di beneficenza per Amnesty International come "A Conspiracy of Hope" nel 1986. Brevemente eccitati dall'entusiasmo di suonare insieme, i tre tentarono di registrare un nuovo album, ma non andò a buon fine. La notte prima di entrare in studio, Stewart Copeland si ruppe la clavicola cadendo da cavallo e questo significò di perdere l'ultima possibilità di realizzare nuovo materiale insieme. Il trio si esibì nuovamente al matrimonio di Sting con Trudie Styler nel 1992, ma fu solo nel 2007 che la band poté annunciare ai Grammy: "Signore e signori, siamo i Police, e siamo tornati!". Partì infatti un lungo e redditizio tour mondiale che durò fino all'agosto 2008, incassò oltre 350 milioni di dollari vendendo 3,7 milioni di biglietti. Mentre tutti e tre i musicisti, consapevoli della necessità finanziaria di fare i bravi, si comportavano al meglio, Copeland continuava a lanciare granate verbali al suo amico-nemico Sting durante le interviste, osservando al Dallas Morning News verso la fine del tour: "Ai vecchi tempi, ci facevamo a pezzi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ma ora ci bastano un paio d'ore al giorno e si tratta solo di musica". Tranne poi scrivere sul suo blog che Sting "sembra una femminuccia petulante ed è incredibilmente noioso" per poi successivamente aggiungere: "È stato un concerto incredibile per chiunque tranne che per noi... Penso che siamo noiosi anche quando siamo grandiosi". La verità è che per i Police un certo grado di tensione creativa era necessaria per lavorare insieme in modo fruttuoso. Da quando la band si è separata in modo apparentemente amichevole nel 2008, i tre hanno mostrato un affetto reciproco, fino alla causa di questi giorni. Qualunque cosa accada, è improbabile che il 73enne Sting finisca in povertà. La canzone “Every Breath You Take” dovrebbe fruttargli oltre mezzo milione di royalties all'anno, e anche se i suoi album da solista non vendessero più come un tempo, è ancora un redditizio artista headliner. Tuttavia sembra sempre più improbabile che si esibirà mai in uno di questi mega-concerti insieme ai suoi ex compagni di band.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

The Police, una storia costellata da scontri e furiose liti

Michele Boroni