Vinicio Capossela compie 60 anni, le frasi più belle delle sue canzoni
Il cantante è nato ad Hannover, in Germania, il 14 dicembre 1965. Dagli esordi agli album più recenti, ecco una selezione dei suoi brani più famosi
Compie oggi 60 anni Vinicio Capossela, cantautore e polistrumentista nato ad Hannover, in Germania, il 14 dicembre 1965 da genitori originari dell’Irpinia. Ecco le frasi più belle delle sue canzoni.
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“SUITE DELLE QUATTRO RUOTE” (1990) – La famiglia di Capossela, poco dopo la sua nascita, torna in Italia a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. Qui Capossela viene notato da Francesco Guccini che lo porta al Club Tenco, associazione che premia la musica d'autore. Nel 1991 vince la targa Tenco come migliore opera prima per l’album All’una e trentacinque circa, nel quale ci sono brani come Suite delle quattro ruote: "I ricordi son come monete/persi al gioco della memoria,/ricordi consumati e poi fuggiti via".
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“QUANDO TI SCRIVO” (1990) – Allo stesso album appartiene anche il brano Quando ti scrivo, che allo stesso modo racconta quelle storie e quel mondo di naufrago metropolitano, dove l’orizzonte è segnato da un’unione di ironia e malinconia: “Sono sempre/quello stupido romantico/che ancora confonde/il presente col passato".
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"ULTIMO AMORE" (1991) – L’anno dopo Capossela pubblica già un nuovo album dal titolo Modì, con un richiamo sia al termine francese "maudit" (maledetto), sia al nome del famoso pittore livornese Amedeo Modigliani, con il quale si fa conoscere dal grande pubblico. In questo album, a metà tra il racconto dell’Emilia dell’adolescenza e uno struggente Sudamerica, c’è il brano Ultimo amore: “Lui con lei capì/che non era avvizzito il suo cuore./E già dolce suonava il suo nome/sciolse il suo voto d'amore e a lei si donò”.
"CHE COSS’È L’AMOR" (1994) - Il primo album di Capossela a venire pubblicato all’estero, più precisamente in Francia, è “Camera a sud” del 1994, nel quale emergono maggiormente le sonorità dell’America Latina. Tra i brani più conosciuti c’è Che coss’è l’amor: “Che cos'è l'amor/È un indirizzo sul comò/di un posto d'oltremare/che è lontano/solo prima d'arrivare”.
"IL BALLO DI SAN VITO" (1996) – Di appena due anni più tardi è l’album Il ballo di San Vito del 1996, nel quale comincia a sperimentare sonorità più estrose, lontane dal suo classico repertorio jazz. Un esempio è proprio la tarantella de Il ballo di San Vito del 1996, pubblicato anche come singolo: “Il cerusico c'ha gli occhi ribaltati e il curato non se ne cura/Il ragioniere non ragiona, Santo Paolo non perdona/Ho il ballo di San Vito e non mi passa”.
"CORRE IL SOLDATO" (2000) – Nel 2000 esce l’album Canzoni a manovella tra i più apprezzati del cantautore grazie al connubio di canzoni immaginarie dove si ritrova un caleidoscopio di esperienze diverse. Non è un caso, infatti, che l’album venga premiato dal Club Tenco con la seconda targa. A questo album appartiene il brano Corre il soldato: “Sognami qui com'ero,/sognami/com'eri tu./Non ritorna il tempo per noi,/ora sai com'era vero,/ora sai com'eri tu”.
"NEL BLU" (2006) – Nel 2006 esce Ovunque proteggi, sesto album in studio del cantautore che vince la terza targa Tenco (2007) e viene apprezzato da riviste italiane e internazionali. A questo album appartiene il brano Nel blu: “Labirinto di specchi i tuoi occhi/Appari e dispari tra l'anice e il vetro/Deformano e sformano/gli occhi i tuoi occhi/ingrassano e smagrano/il mio volto di orso da lunapark”.
"IL GIGANTE E IL MAGO" (2008) – Il settimo album in studio di Vinicio Capossela è Da solo, nel quale ritornano quelle sonorità americane a lui familiari. La prima traccia è Il gigante e il mago, pubblicato in esclusiva pochi prima dell’uscita sul sito del giornale La Repubblica: “E si fa e si disfa il cuore/come un artifici fuoco/ma niente me li può portare/via i miei giorni dell’incanto”.
"UNA GIORNATA PERFETTA "(2008) – All’album, caratterizzato da quelle tonalità malinconiche velate di ironia, appartiene anche il brano Una giornata perfetta: “Non si è fatti per stare a soffrire/andarsene se è ora di finire/affidarsi alla vita senza più timore/amare con chi sei/o dare a chi ti dà/e non desiderare sempre e solo/ quello che se ne va”.
"PRYNTIL" (2011) – Nel 2011 esce l’album Marinai, profeti e balene, registrato tra Ischia, Creta, Berlino, Milano e Capodistria e certificato Disco di platino grazie alle 60mila copie vendute. A questo album appartiene il brano Pryntil, che evidenzia la natura marittima dell’intero progetto musicale: “Nell'orgia dei sensi mi butto cantando/e mi ubriaco e stordisco ballando/nell'ebrezza felice abbracciando./Sulla terra tutto si consuma,/l'amore all'alba si trasforma in schiuma”.
"REBETIKO MOU" (2012) – Dell’anno seguente è uno degli album più conosciuti del cantautore Rebetiko gymnastas, scritto tutto in rebetiko, genere musicale greco. Non è un caso, infatti, che sia stato registrato ad Atene, con strumenti che la leggenda vuole siano addirittura stati usati dai Pink Floyd per la canzone The dark side of the moon. La traccia numero 2 è Rebetiko Mou, un manifesto delle sonorità dell’album: “Non ci legano più notti insonni,/solo sentimenti spenti”.
"DALLE PARTE DEL TORTO" (2023) – Nel 2023 esce l’album Tredici canzoni urgenti, vincitore della targa Tenco l’anno seguente. Uno dei brani usati dal cantautore per promuoverlo è Dalla parte del torto, che riflette sul celebre detto brechtiano “Siccome i posti buoni erano occupati, ci siamo seduti dalla parte del torto”, in chiave odierna: “Con noi vi porteremo/Dalla parte del torto/Né destra né sinistra/Solo potere d’acquisto/Saremo il vostro specchio/Dalla parte del torto”.
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