
Neil Young fa causa a Trump: tutti gli artisti che vietano i loro brani al presidente Usa
Il cantante canadese ha portato il tycoon in tribunale per violazione del copyright delle sue canzoni che sono state usate senza permesso per la campagna elettorale. Ma sono tante le star che non vogliono prestare le loro produzioni per i comizi del candidato repubblicano

Neil Young, dopo vari ammonimenti, ha fatto causa al presidente Usa per violazione del copyright. Ma non è l'unico artista a voler vietare i propri brani per la propaganda del tycoon
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Neil Young ha chiesto al tycoon un risarcimento di 150mila dollari. "Questa denuncia non intende mancare di rispetto ai diritti e alle opinioni di cittadini americani che sono liberi di scegliere il loro candidato preferito - si legge nel testo presentato dai legali del cantante - Tuttavia il querelante in buona coscienza non può tollerare che la sua musica sia usata come tema per una campagna di ignoranza e odio, che mira a dividere e che non riflette i valori dell'America"
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Ma Trump potrebbe essere portato in tribunale anche dai Rolling Stones. Dopo vari richiami e richieste di non usare le loro canzoni per la campagna elettorale del presidente Usa, ora gli avvocati della band stanno lavorando per imporre il divieto legalmente
I Rolling Stones contro Trump
Gli Aerosmith hanno iniziato a richiamare il presidente Usa già dal 2015 quando Steven Tyler aveva sentito la sua "Dream On" durante i comizi per le presidenziali. Nel 2018, al terzo ammonimento, il leader della band ha deciso di rivolgersi ai suoi legali e in un tweet ha spiegato: "La mia musica è per cause, non per campagne politiche"
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Donald Trump è stato accusato di violazione del copyright anche dai Queen. Già dal 2016 la band britannica aveva chiesto al tycoon di non usare le loro canzoni per i suoi comizi. Nel 2019, invece, il presidente degli Stati Uniti ha pubblicato sul suo account Twitter ufficiale un video contenente alcuni secondi di "We will rock you", così il gruppo ha segnalato il video e ha avviato un procedimento per impedire a Donald Trump di utilizzare in futuro altri loro brani
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Ricorso alle vie legali per impedire al tycoon di far risuonare i loro brani durante i comizi è stato fatto anche dai R.E.M. Le canzoni della band erano state usate durante un raduno a Milwaukee. Sia Mike Mills che Michael Stipe hanno poi descritto il presidente Usa come un falso e un truffatore. Stipe a "Epcc Live" aveva detto che "Trump mente e la gente muore"

Durante la campagna elettorale 2016 a non gradire l'utilizzo dei brani "Rolling In The Deep" e "Skyfall" per aprire e chiudere i comizi del tycoon è stata anche Adele

Dopo aver sentito "Happy" a un comizio di Donald Trump, poche ore dopo la strage di un uomo armato in una sinagoga di Pittsburgh, Pharrell Williams ha intimato al magnate americano di non utilizzare la sua musica. Una lettera dell'avvocato della popstar spiegava che "nel giorno dell'omicidio di massa di 11 esseri umani per mano di uno squilibrato nazionalista, ha fatto partire la canzone Happy " nell'ambito di un appuntamento politico in Indiana "ma non c'era nulla di felice e non è stato concesso alcun permesso per l'uso di questa canzone"

Rihanna ha inviato una lettera di diffida a Donald Trump per proibire che durante i comizi risuonino i suoi brani. La star ha più volte detto di essere "disgustata" dalla politica del presidente Usa, "L’uso non autorizzato di Trump della musica della signora Fenty - si leggeva nella missiva degli avvocati della cantante - crea la falsa impressione che la signora Fenty sia affiliata, collegata o altrimenti associata a Trump"

Trump ha spesso usato brani dei Village People come "Macho" e "Y.M.C.A." e il cantante della band Victor Willis ha chiesto con un post su Facebook che le sue canzoni non vengano più fatte risuonare durante i comizi

Non solo gli artisti stessi, ma anche gli eredi delle star vogliono impedire che la musica dei loro familiari sia usata per i comizi di Donald Trump. Così, anche gli eredi di Prince, chiedono di non far suonare i brani dell'artista

Il presidente Usa ha usato anche "Nessun dorma" cantata da Luciano Pavarotti, azione che non è stata gradita dagli eredi del tenore italiano. Lorenza, Cristina, Giuliana e Nicoletta Mantovani Pavarotti hanno scritto che "i valori di fratellanza e solidarietà che Luciano ha espresso sono incompatibili con la visione del mondo di Trump"

Un caso a parte è invece quello di Tom Petty, morto nel 2017. A giugno 2020 la famiglia dell'artista ha diffidato formalmente Donald Trump dall' usare nella sua campagna il brano 'I Won't Back Down', come ha fatto nel comizio di Tulsa, in Oklahoma

Nella schiera di artisti contrari a Donald Trump rientra anche Eminem che, invece, è stato interrogato dai servizi segreti Usa perché avrebbe scritto testi minacciosi nelle sue canzoni contro il presidente Usa e la figlia Ivanka