Subsonica, è uscito il nuovo singolo Radio Mogadiscio: testo e significato
Musica ©GettyDopo un silenzio discografico durato quasi due anni, la band di Torino riprende la propria corsa artistica con un nuovo singolo che segna la riapertura del loro immaginario sonoro. Dopo aver salutato il pubblico nel gennaio 2024 con “Realtà Aumentata”, il gruppo torna sulle scene attraversando idealmente il Mediterraneo. Ecco le parole e ciò che significano
Dopo un silenzio discografico durato quasi due anni, i Subsonica riprendono la loro corsa artistica con un nuovo singolo che segna la riapertura del loro immaginario sonoro.
La band torinese, che aveva salutato il pubblico nel gennaio 2024 con Realtà Aumentata, torna sulle scene attraversando idealmente il Mediterraneo e lasciandosi guidare tanto da esperienze vissute in prima persona quanto da percezioni che prendono forma nella fantasia.
È in questo crocevia di luoghi reali e visioni interiori — a cui ha contribuito anche il periodo trascorso a Essaouira, in Marocco, durante la fase di scrittura del nuovo album — che si colloca Radio Mogadiscio, il singolo pubblicato oggi, venerdì 14 novembre 2026 da Epic Records Italy.
In fondo a questo articolo potete guardare il post dei Subsonica con un video promozionale del nuovo singolo appena uscito.
Un ritorno che nasce dal viaggio
Il nuovo brano Radio Mogadiscio mette a fuoco una geografia emotiva che abbraccia terre lontane e ricordi in movimento. I Subsonica costruiscono un ponte simbolico verso Mogadiscio, evocando atmosfere di deserto e una tensione verso la libertà che attraversa l’intero pezzo. Il singolo inaugura il percorso del gruppo in questa nuova stagione creativa, caricando la musica di colori e sensazioni che oscillano tra l’esperienza e l’immaginazione.
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Il testo della canzone
Di seguito trovate il testo del nuovo singolo, Radio Mogadiscio.
Sotto il sole dei serpenti
E le antenne di Radio Mogadiscio
I tamburi dei deserti
Il pericolo, l’estasi un derviscio
Le tue labbra in shalla
In camion tra una sorte e una scommessa
Trafficanti di miraggi
Una canzone ci scoppiava nella testa
Grida la tempesta
Qui nella mia testa
Non puoi arrenderti
Non puoi dire basta
Grida la tempesta
Sei la mia tempesta
Non voglio arrendermi
Non sai dire basta
Mi parlavi di tatuaggi
Crisi mistiche, sesso e sacrificio
Di sciamani nei tuoi viaggi
Delle orchestre di Radio Mogadiscio
L’ayahuasca, l’aldilà
Amarti come si ama l’incoscienza
Danzavamo sui tramonti
La libertà che ci scoppiava nella testa
Grida la tempesta
Qui nella mia testa
Non puoi arrenderti
Non puoi dire basta
Grida la tempesta
Sei la mia tempesta
Non voglio arrendermi
Non sai dire basta (Non sai dire basta)
E quando alla frontiera
Tra poliziotti e guai
Luci negli occhi, oltraggio alla bandiera
Ci sentivamo eroi
Ed eri bella e fiera
A reclamare i tuoi
Versi ubriachi di poesia straniera
Fino al mal di testa
Grida la tempesta
Grida la tempesta
Non puoi arrenderti (Non puoi dire basta)
Non sai dire basta (Non sai dire basta)
Sotto il sole dei serpenti
E le antenne di Radio Mogadiscio
I tamburi dei deserti
Il pericolo, l’estasi un derviscio
Le tue labbra in shalla
In camion tra una sorte e una scommessa
Trafficanti di miraggi
Una canzone ci scoppiava nella testa
Grida la tempesta
Qui nella mia testa
Non puoi arrenderti
Non puoi dire basta
Grida la tempesta
Sei la mia tempesta
Non voglio arrendermi
Non sai dire basta
Mi parlavi di tatuaggi
Crisi mistiche, sesso e sacrificio
Di sciamani nei tuoi viaggi
Delle orchestre di Radio Mogadiscio
L’ayahuasca, l’aldilà
Amarti come si ama l’incoscienza
Danzavamo sui tramonti
La libertà che ci scoppiava nella testa
Grida la tempesta
Qui nella mia testa
Non puoi arrenderti
Non puoi dire basta
Grida la tempesta
Sei la mia tempesta
Non voglio arrendermi
Non sai dire basta (Non sai dire basta)
E quando alla frontiera
Tra poliziotti e guai
Luci negli occhi, oltraggio alla bandiera
Ci sentivamo eroi
Ed eri bella e fiera
A reclamare i tuoi
Versi ubriachi di poesia straniera
Fino al mal di testa
Grida la tempesta
Grida la tempesta
Non puoi arrenderti (Non puoi dire basta)
Non sai dire basta (Non sai dire basta)
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Ayahuasca: la “liana degli spiriti”
Nel cuore del testo della canzone Radio Mogadiscio compare anche un riferimento all’ayahuasca, pianta amazzonica che da millenni fa parte delle pratiche rituali delle comunità indigene.
Oggi, la sua diffusione ha dato vita a un vero e proprio fenomeno di costume. A mettere in luce rischi e conseguenze del turismo psichedelico è Elena Basso nel podcast "Terra Bruciata".
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La storia dietro Radio Mogadiscio
Il titolo del brano Radio Mogadiscio non è casuale: i Subsonica guardano alla vicenda reale del Colonnello Abshir Hashi Alì, figura centrale nella salvaguardia di un archivio musicale straordinario custodito nella città di Mogadiscio, in Somalia.
Si tratta di una collezione composta da più di 100.000 canzoni — insieme a registrazioni di poesie, opere teatrali e altro materiale culturale — conservate originariamente su nastri, cassette e dischi, oggi completamente digitalizzati. Un tesoro che ha attraversato decenni segnati da distruzioni, saccheggi e bombardamenti, sopravvivendo grazie alla determinazione di chi lo ha protetto.
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Il significato della canzone secondo i Subsonica
La band descrive così il significato del brano: “Radio Mogadiscio è una canzone che omaggia la libertà, l’ingenuità, la follia degli avventurieri di ieri e di oggi” racconta la band. “E con loro lo spirito di chi, ancora prima ancora di imporsi una meta, sfugge dall’asfissia dei confini e delle imposizioni. È un brano senza meta, soleggiato da appunti di geografie immaginarie che oltrepassano, innanzitutto, le frontiere più vicine a noi. Il riferimento a Radio Mogadiscio e al suo prezioso archivio musicale, è un tributo ad una storia appassionante che ha come protagonista il Colonnello Abshir Hashi Alì, colui che da anni custodisce in una Somalia devastata da guerre e rivalità sanguinose, vecchi nastri pieni di sonorità visionarie che oggi fanno impazzire gli alternativi di mezzo mondo. E lo fa, talvolta a rischio dell’incolumità, nella certezza di proteggere parte fondamentale dell’identità di una nazione che un giorno vorrebbe poter rivedere unita e ricostruita”.
L’immagine che accompagna l’uscita del singolo viene raccontata da Marino Capitanio, design director della band, che la descrive così, come riporta il sito web di Radio Deejay: “La cover di Radio Mogadiscio raffigura un circuito radio immaginario a forma di Somalia” spiega Marino Capitanio. “È una reliquia di comunicazioni perdute, un’eco che apre questo nuovo viaggio tra paesaggi interiori, memorie e trasmissioni dimenticate”.
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Uno sguardo verso il trentennale
Il ritmo che sostiene Radio Mogadiscio anticipa un capitolo importante per i Subsonica, che nel corso del prossimo anno celebreranno il trentesimo anniversario della loro storia musicale.
Il nuovo brano non è soltanto un ritorno, ma un varco aperto verso ciò che attende la band nella prossima stagione artistica.
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Subsonica, storia della band torinese
I Subsonica nascono a Torino nel 1996 dall’incontro tra Max Casacci, Davide “Boosta” Dileo e Samuel Romano, figure centrali della scena alternativa cittadina, ai quali si aggiungono presto Ninja alla batteria e Pierfunk al basso. La band esordisce con un demo autoprodotto che attira l’attenzione di Mescal Records, con cui pubblica il primo album e avvia una lunga stagione di esplorazioni musicali che li porta rapidamente all’attenzione nazionale.
Tra collaborazioni con artisti come Antonella Ruggiero, Morgan e i Linea 77, presenze a festival come Sanremo, continui tour in tutta Italia e premi di rilievo come MTV Europe Music Award, Premio Amnesty Italia e Italian Music Awards, il gruppo consolida una reputazione di forte innovazione tra elettronica e rock.
Dalla frattura con Mescal nasce l’etichetta Casasonica e prosegue un percorso artistico costellato da cambi di formazione — con l’uscita di Pierfunk e l’ingresso di Vicio — e da cicli creativi che alternano successi, progetti paralleli, documentari, collaborazioni e rientri sulle scene, fino alla realizzazione della colonna sonora del film Adagio, premiata con il Soundtrack Stars Award e con il David di Donatello per il Miglior compositore.
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La discografia dei Subsonica
Parallelamente all’evoluzione della loro storia, la discografia dei Subsonica racconta in maniera evidente la metamorfosi del gruppo: dal debutto del 1997 con Subsonica alla forza innovativa di Microchip emozionale del 1999, passando per la maturità elettronica di Amorematico e l’approccio più diretto di Terrestre.
Negli anni successivi arrivano L’eclissi nel 2007, Eden nel 2011 e l’acclamato Una nave in una foresta nel 2014, capace di debuttare al primo posto in classifica. Il percorso prosegue con 8 nel 2018 e con l’uscita nel 2020 di Mentale strumentale, disco strumentale nato anni prima durante il contenzioso con Mescal. L’ultima tappa è Realtà aumentata, pubblicato nel gennaio 2024, un lavoro che raccoglie i singoli più recenti, ospita numerose collaborazioni e riafferma la continuità di una band che, dopo quasi trent’anni di carriera, rimane una delle realtà più influenti della musica italiana contemporanea.
Di seguito potete guardare il post dei Subsonica con un video promozionale del nuovo singolo appena uscito.