Franco 126 pubblica Gente Intelligente, il brano registrato con Pino D'Angiò
Musica
Il cantautore rivisita il brano nel primo anniversario della scomparsa del suo autore. Un tributo che diventa manifesto culturale, tra archeologia musicale e dialogo intergenerazionale
Non è un’operazione nostalgia, nè un revival patinato per solleticare i cultori del vintage. La nuova versione di Gente Intelligente firmata da Franco126 è un gesto preciso: riportare al centro una voce libera e fuori schema come quella di Pino D’Angiò, a un anno dalla sua scomparsa, lo scorso 6 luglio. Il cantautore romano va a stanare un brano laterale, sfuggente, dimenticato dal grande pubblico. E lo fa con misura e rispetto, senza stravolgere né imitare. Perché omaggiare non significa ricalcare: significa ascoltare davvero. E Franco 126 sa farlo con la delicatezza di chi conosce il valore della misura, ma anche con l’intuito di chi sa riconoscere le crepe da cui passa la luce. Rientra in punta di piedi in un brano del 1989 e ne riattiva il cuore pulsante, amplificandone l’ironia sottile, la malinconia elegante, la critica travestita da disincanto. In Gente Intelligente non c’è effetto nostalgia: c’è il coraggio di restituire dignità a una voce fuori dai cliché, e la volontà di farla risuonare oggi. Con nuove orecchie, nuovi occhi, nuove inquietudini e nuova consapevolezze a illuminare ancora idealmente quell'assetata necessità di gente intelligente anche per non essere, non essere banali, volgari.
Un’idea nata da uno scambio umano e artistico
Una comunione d'intenti, così prende forma il nuovo brano che unisce Franco126 e Pino D’Angiò. Tutto parte alcuni anni fa, quando Franco – grazie alla connessione del DJ Tommiboy – invia al cantautore di Pompei una versione rielaborata del pezzo. La risposta di Pino è immediata e positiva: ne riconosce il valore e l’affinità stilistica. Il primo incontro tra i due avviene nel 2023 a Roma, in occasione di un concerto di Pino. Scatta subito un’intesa profonda, tanto che poco dopo l’artista partenopeo presta la sua voce per l’intro di Scandalo, brano di Franco126 poi incluso nel suo secondo album ufficiale, Multisala. È in quel periodo che si consolida l’idea di lavorare insieme alla nuova versione di Gente Intelligente. Dopo la scomparsa di Pino D’Angiò, il 6 luglio 2024, è il figlio Francesco a ritrovare nel computer del padre i messaggi con Franco126 e un provino del brano. Decide così di contattare il cantautore romano per completare il progetto, come ultimo atto d’amore e di stima verso la musica e il legame che univa i due artisti.
Franco 126 riscopre Pino D’Angiò
Giuseppe Chierchia, in arte Pino D’Angiò, è stato molto più di un’icona disco. Ma quale idea (1980), con la sua inconfondibile bassline funky e l’approccio proto-rap, fu un successo planetario (oltre 12 milioni di copie vendute nel mondo, classifica in 22 Paesi), ma la sua carriera ha toccato molti altri territori: dal funky al jazz, passando per la trance con The Age of Love, 1990, da lui co-prodotta (“Un brano particolare. Lo scrissi in Belgio nel ‘90, con l’amico Bruno Sanchioni, e voleva essere un esperimento. Era talmente lontano dai miei lavori classici che chiesi di pubblicarlo senza il mio nome, rimanendone solo autore", scriveva Pino D'Angiò sui suoi social. "Dopo tanti anni, remix e riconoscimenti, è stato definito il brano fondatore della musica trance") fino alla scrittura per Mina. La sua ironia, spesso scambiata per leggerezza, era in realtà una forma di resistenza culturale. Come in Gente Intelligente (1989), in cui canta: “Ci vuole gente intelligente anche per far finta di essere normali” e mai come oggi tutto questo risuona attuale.
Riscoperta, memoria e continuità
La scelta di Franco 126 di riprendere un brano “minore” di Pino D’Angiò non è casuale. È parte di un trend crescente nella musica italiana: una sorta di “archeologia musicale” consapevole, che scava nel passato per riportare alla luce voci, suoni e sensibilità dimenticate, restituendo loro nuova attenzione. Insomma, non si tratta semplicemente di campionare o citare, ma di instaurare un dialogo creativo tra epoche come nuovi custodi di un’eredità preziosa. Negli ultimi anni, diversi artisti italiani si sono mossi in questa direzione. I Nu Genea hanno costruito il proprio sound riscoprendo la disco-funk mediterranea degli anni ’70 e ’80, attingendo al patrimonio partenopeo e alle colonne sonore italiane, con riferimenti a Pino Daniele o Tony Esposito. Colapesce e Dimartino, con Musica leggerissima e I mortali, hanno attualizzato l’italpop sofisticato alla Lucio Dalla e Ditonellapiaga ha rilanciato Per un’ora d’amore dei Matia Bazar in una chiave minimale e sensuale, rendendo omaggio senza ricalcare l’originale.
C’è chi lavora sull’universo strumentale e cinematografico, come i Calibro 35, che da anni portano avanti un progetto di riscoperta delle colonne sonore italiane anni ’60-’70 (Morricone, Micalizzi, Cipriani), con un tocco funk e psichedelico. Altri artisti, come Venerus o La Rappresentante di Lista, filtrano il vintage attraverso un’estetica contemporanea, mescolando soul, jazz, elettronica e teatralità rétro. Tutti casi in cui la rilettura non è nostalgia fine a sé stessa, ma un atto di rivitalizzazione: un modo per tenere viva la memoria musicale italiana, rinnovandola nel presente. Franco126 si inserisce in questo solco con discrezione e coerenza, scegliendo la via dell’ascolto, del rispetto e della continuità.
Un pubblico in ascolto, il valore di un ponte generazionale
Il successo virale di Pino D’Angiò su TikTok negli ultimi anni – con Ma quale idea usata in decine di migliaia di video – testimonia l’attualità trasversale della sua musica. Franco126, dal canto suo, ha puntato tutto sull’autenticità: nessuna rincorsa alle mode, ma una visione personale e coerente. In fondo per D’Angiò la musica era “un gioco serio” e per Franco, un modo per raccontare verità emotive senza sovrastrutture. Quindi questa Gente Intelligente è più di un tributo: è più una dichiarazione culturale che dimostra come il passato musicale italiano non è solo da celebrare, ma da rivivere con occhi nuovi. Sottolineando l’intelligenza di un artista complesso ed irriverente che, in punta di piedi, osando, continua anche postumo ad attraversare questo maledetto tempo, in cui ci vuole gente intelligente anche per vincere la solita paura.