Puff Daddy, dopo le accuse di abusi parla la madre: "Mio figlio non è un mostro"
MusicaJanice Smalls Combs, 83 anni, ha rilasciato una dichiarazione in difesa del figlio, il rapper e produttore discografico che il 16 settembre è stato arrestato a New York senza possibilità di uscire su cauzione con le accuse di traffico sessuale e racket
“Mio figlio non è il mostro che hanno dipinto, e merita la possibilità di dire la sua”. La madre di Sean Combs, Janice Smalls Combs, 83 anni, ha rilasciato una dichiarazione in difesa del figlio. Lo scorso autunno l’artista, noto come Puff Daddy, era stato citato in una dozzina di cause civili per presunte aggressioni sessuali che avrebbe commesso tra il 1990 e la scorsa estate ai danni di diverse donne e di un uomo, mentre il 16 settembre è stato arrestato a New York senza possibilità di uscire su cauzione con le accuse di traffico sessuale e racket. Il rapper e produttore discografico ha fatto appello contro la decisione del giudice e ora attende l’udienza di giovedì 10 ottobre. La scorsa settimana, l’avvocato Tony Buzbee, che rappresenta oltre 120 uomini e donne che accusano Combs e altre persone a lui vicine di abusi sessuali, ha specificato che 25 di loro avrebbero subito i presunti abusi quando erano minorenni. “Mi rivolgo oggi a voi come una madre devastata e profondamente rattristata dalle accuse mosse contro mio figlio Sean Combs”, ha dichiarato Janice. “È straziante vederlo giudicato non per la verità, ma per una narrazione creata da bugie. Assistere a quello che sembra essere un linciaggio pubblico di mio figlio prima che abbia l’opportunità di dimostrare la sua innocenza è un dolore troppo insopportabile per essere espresso a parole. Come ogni essere umano, mio figlio merita di avere la sua giornata in tribunale, di condividere finalmente la sua versione e di dimostrare la sua innocenza”.
"BUGIE E FALSE ACCUSE"
Janice Smalls Combs riconosce che il figlio non sia un “uomo perfetto”, perché “ha commesso degli errori in passato”, come aveva dimostrato il filmato di sorveglianza dell’hotel in cui Puff Daddy aveva picchiato l’ex fidanzata Cassandra “Cassie” Ventura. Tuttavia, secondo la madre del rapper, “non essere del tutto sincero su una questione non significa che mio figlio sia colpevole delle accuse ripugnanti e delle gravi accuse mosse contro di lui”. Anzi, la donna sostiene che le “bugie” contro di lui siano “motivate da chi cerca un guadagno finanziario e non la giustizia”, perché “queste persone hanno visto con quanta rapidità il team legale civile di Sean ha risolto la causa della sua ex ragazza, quindi credono di poter ricevere un guadagno rapido attaccandolo con menzogne. Quelle false accuse impediscono alle vere vittime di violenza sessuale di ottenere la giustizia che meritano”. Janice ritiene anche che il governo federale abbia interpretato la scelta degli avvocati del figlio come “un’ammissione di colpa”, che avrebbe concesso alle autorità la possibilità di “perseguitare" il figlio. “Posso solo pregare di essere viva per vederlo raccontare la sua verità ed essere vendicato”, ha concluso nella lettera.