Sanremo 2024, da Angelina al televoto cosa ricorderemo dell'Ultimo Festival di Amadeus

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Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

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Si sono spente le luci sul quinto, e ultimo, Festival di Amadeus. Ecco una riflessione, lunga una settimana, su cosa ricorderemo e su cosa, forse, sarebbe meglio scordare

Il Festival dei record da oggi, domenica 11 febbraio 2024, è storia. Il quinto Sanremo (GUARDA LO SPECIALE) di Amadeus ha battuto tutti i record, il conduttore e direttore artistico ha sconfitto anche se stesso. Quindi nel 2025 né lui né Fiorello...mi viene da citare Madame de Pompadour col suo "après nous, le déluge". Sarà veramente arduo per chi arriverà dopo: i nomi che a oggi circolano sono quelli di Alessandro Cattelan, Paolo Bonolis, Laura Pausini e Maria De Filippi. Ha vinto Angelina Mango (LEGGI L'INTERVISTA) per due essenziali motivi: è la sola (insieme ad Alfa arrivato per altro ottimamente decimo) ad avere abbandonato la confort zone sonora presentandosi all'Ariston con una cumbia (Alfa con un pezzo Folk) e ad avere scelto una cover, La Rondine, firmata da papà Pino e dunque con un impatto emotivo forte. Inoltre, c'è un elemento altro da valutare e riguarda la sua manager, Marta Donà: ha vinto tre degli ultimi quattro Festival, nell'ordine con i Måneskin, Marco Mengoni e Angelina Mango (l'egemonia è stata interrotta solo dalla coppia Blanco-Mahmood) e nella sua squadra c'è il già citato Cattelan. Sarebbe il combo perfetto per questa lungimirante manager.

BOCCIATA LA CANZONE D'AUTORE

Amadeus ha accompagnato il Festival di Sanremo nella contemporaneità. Lo confermano non solo i dati di ascolto ma pure le percentuali dei giovani che, grazie ad artisti quali Geolier, Alfa, Irama, bnkr44, Clara e La Sad, hanno scoperto che l'Ariston non è un luogo per vecchi. Il tema sul quale bisogna riflettere è, secondo me, il tramonto della canzone d'autore all'Ariston (LE PAGELLE DELLA SERATA FINALE). Gli ex cantautori, oggi artisti indie, hanno tenuto botta finché c'è stato l'accorpamento dei voti delle tre giurie (sala stampa, radio e televoto) poi sprofondo totale. Esaminiamo la classifica: il primo nome che trovo è Gazzelle e la sua posizione è la numero 11. Continuando a scendere ecco al numero ecco Diodato, Emma Fiorella Mannoia rispettivamente posizionati dal tredicesimo al quindicesimo posto. Negramaro, incredibilmente e ingiustamente, al posto 19 e sotto di loro Dargen D'Amico, con un brano che parla di famiglia e immigrazione di immensa intensità. Chiude Maninni 26mo. Non so se sia solo responsabilità del televoto ma di certo è un elemento sul quale riflettere perché la canzone è fatta di parole e se quelle parole vengono trascurate a perderci è la cultura. Quella popolare e popolana in primis.

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C'E' TUTTO UN MONDO INTORNO

L'Ariston è il cuore del Festival (TUTTI I VINCITORI) ma gli organi vitali respirano al di fuori del teatro. L'esempio più ricordato di spazio artistico di condivisione risale al 2023 e si chiama Lido Mengoni: il team di Marco ha "occupato" il circolo della Canottieri Sanremo e ne ha fatto un luogo di divulgazione di musica e valori. Quest'anno i luoghi di accoglienza si sono moltiplicati e alcuni hanno seguito una filosofia concettuale visionaria. Cito per primo Casa Ghali, concept nato dalla fusione di idee tra l'artista e Ikea. Geolier ha portato la pizza napoletana a Sanremo creando una "temporary pizzeria" Al Sessantuno: menù strutturato con che prendono i nomi dei suoi grandi successi, e il suo: tra le altre pizza Geolier, pizza “I p' me, tu p' te” e pizza “Il coraggio dei bambini” con würstel e patatine. Dargen D'Amico ha aperto la sua Edicola Dargen - Incontri sull’Onda Alta, un punto dove poter quotidianamente dialogare e scambiare informazioni, emozioni e vissuti. The winner Angelina Mango (che ho intervistato per la prima volta il 18 novembre 2020) ha fatto nascere La noioteca nella centralissima Via Matteotti 194, un luogo che offre attività inusuali, legate al mondo della cantautrice, da sperimentare investendo la propria noia. Infine il luogo più cool di tutti, quello dove l'umanità si incontra, si conosce, si annusa e si confronta: si chiama Casa Sanremo ed è strutturata su due livelli più uno. Quest'ultimo, accogliente e ludico, è Casa Coca Cola, poi ci sono il lounge e il roof. Ed è propri lì, al roof, bonariamente osservati dal padrone di casa Vittorio e coccolati dal gelato di Sara e Carmine, che puoi incontrare, e condividere pensieri, con attori, attrici, canti e cantantesse, blogger e influencer. Ci sono manager che parlano di contratti e discografici che elaborano strategie. Ma c'è anche la possibilità di trascorrere mezz'ora lontano da una Sanremo festosa e blindata (quest'anno sembrava di essere in allerta rossa) e ritrovare un po' di silenzio. Magari ascoltando, in cuffia, un po' di canzone d'autore.

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