
Sergio Leone, tutti i film di cui è stato regista, produttore o sceneggiatore
Sono passati 35 anni dalla morte del Maestro del cinema romano, avvenuta il 30 aprile 1989. Con le sue pellicole ha reso gli spaghetti-western un genere amato nel mondo. Dalla “trilogia del dollaro” ai capolavori C’era una volta il West e C’era una volta in America, ha fatto scuola e ispirato numerosi autori

Il 30 aprile 1989 moriva a Roma, all’età di 60 anni, il regista Sergio Leone. Nato nella Capitale il 3 gennaio 1929, nonostante i pochi film girati si è imposto nell’immaginario come uno degli autori di punta del cinema italiano del Dopoguerra. Con le sue pellicole ha lanciato gli spaghetti-western, rivoluzionando un genere cinematografico amatissimo. Ecco tutti i suoi lavori dietro la macchina da presa ma anche nelle vesti di produttore o sceneggiatore
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GLI ESORDI - Appassionato di cinema sin da bambino, ottenne una piccola parte come comparsa in Ladri di biciclette di De Sica. Negli anni ’50 fu assistente regista in numerose pellicole, dal genere peplum a diverse produzioni hollywoodiane a Cinecittà (ma non accreditato) come Ben-Hur e Quo Vadis. In questi anni iniziò a contribuire a sceneggiature, una di queste era per Gli ultimi giorni di Pompei (in foto). Il regista Mario Bonnard lasciò il set e Leone subentrò alla regia (anche se il suo nome non appare nei titoli di testa)
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IL COLOSSO DI RODI - Nel 1961 Leone partecipò alla sceneggiatura de Il colosso di Rodi che sarà il suo esordio accreditato alla regia. Si tratta di un peplum a basso costo che ricalcava il genere in voga nelle produzioni di Hollywood dell’epoca. A inizio anni Sessanta però questo filone andò a esaurirsi. Leone iniziò a lavorare alla preparazione del suo prossimo film, Le aquile di Roma, una specie di remake de I sette samurai in chiave peplum. Ma quest’opera venne abbandonata
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PER UN PUGNO DI DOLLARI - Ispirato dal film giapponese La sfida del samurai, Leone pensò di usarlo come modello per farne un western, ma in una matrice all’italiana, creando di fatto il sottogenere noto come spaghetti-western. Nasce così Per un pugno di dollari, per cui il regista perse anche una causa con Kurosawa per le somiglianze con la sua opera
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LA SCOPERTA DI EASTWOOD - In questo film venne lanciato Clint Eastwood nel ruolo del pistolero senza nome, un personaggio che lo fece diventare una star mondiale del cinema. Per la regia Leone si firmò Bob Robertson, un'anglofonizzazione del nome d'arte usato dal padre Vincenzo, Roberto Roberti. Con l’intento iniziale di lanciare il film come un classico western, i nomi nei titoli dovevano sembrare americani: Gian Maria Volontè appare come John Wells mentre Ennio Morricone si firmò con lo pseudonimo Dan Savio
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PER QUALCHE DOLLARO IN PIÙ - Nel 1965 Leone scrisse e diresse il secondo film della cosiddetta “trilogia del dollaro”. A Eastwood (che interpreta il Monco, un cacciatore di taglie nel West) e Volonté si aggiunge tra i protagonisti la star americana Lee Van Cleef. Il film fu un successo commerciale incredibile rivelandosi il maggior incasso in Italia dell’anno

IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO - I grandi incassi permisero a Leone di avere budget sempre maggiori e con questi riuscì a completare la trilogia nel 1966 aggiungendo al cast anche Eli Wallach. Il film, ambientato durante la guerra di secessione americana contiene una serie di scene entrate nella storia del cinema, come quella del “triello” finale, un classico citato in numerose altre opere

I TRE PROTAGONISTI - Eastwood riprende i panni dell’uomo senza nome, in questo caso ribattezzato “il Biondo”, affiancato da uno straordinario Eli Wallach (Tuco Ramírez) che regala anche una nota umoristica e Lee Van Cleef (Sentenza)

C’ERA UNA VOLTA IL WEST - Nel 1968 Leone scrive insieme a Sergio Donati, su un soggetto realizzato con Dario Argento e Bernardo Bertolucci, un nuovo western dal sapore epico, con nel cast Charles Bronson, Claudia Cardinale, Henry Fonda e Jason Robards. Le musiche come in tutti i suoi film (tranne il primo) sono di Ennio Morricone
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IL CAPOLAVORO - C’era un volta il West, nella versione da 165 minuti, fu un successo al botteghino in Europa. Per l’uscita negli Usa venne accorciato di 20 minuti e ottenne un’accoglienza negativa, facendo un flop commerciale. Negli anni è stato invece rivalutato e oggi è considerato uno dei migliori western mai realizzati
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GIÙ LA TESTA - Leone declinò l’offerta di dirigere Il padrino. Mentre nel 1971 fu sceneggiatore e regista del film Giù la testa, con James Coburn e Rod Steiger, ambientato in Messico durante la rivoluzione di inizio Novecento. La pellicola gli valse un David di Donatello per la miglior regia. Negli anni successivi fondò una casa di produzione con la quale produsse i film Il mio nome è Nessuno, Un genio, due compari, un pollo e Il gatto

C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA - Per circa 15 anni Leone lavorò all’epico progetto di un film che raccontasse in un arco narrativo di 40 anni la storia del gangster David "Noodles" Aaronson e dei suoi amici malavitosi a New York. Il film finale della “trilogia del tempo” uscì nel 1984 e ha nel cast Robert De Niro, James Woods ed Elizabeth McGovern

IL FILM CULT - C’era una volta in America ebbe enorme successo in tutto il mondo, tranne che negli Usa, a causa della proiezione di una versione ridotta (140 minuti anziché 220) e nella quale la struttura temporale è completamente stravolta in ordine cronologico. Nel tempo, grazie anche alla versione originale, la pellicola negli Stati Uniti è stata rivalutata come uno dei più grandi film di tutti i tempi. Questa regia gli valse una candidatura ai Golden Globe e gli fece vincere un Nastro d’argento

IL LEGAME CON VERDONE - Va ricordato anche che Leone a inizio anni Ottanta fece produrre dalla Medusa due film di Carlo Verdone, Un sacco bello e Bianco, rosso e Verdone. Il regista era amico del padre di Verdone e aiuto il giovane emergente come produttore esecutivo non accreditato. Nel 1986 invece fu coautore del soggetto e della sceneggiatura di Troppo forte. Nel 1989, quando morì per un arresto cardiocircolatorio, Leone stava lavorando a un progetto ambientato durante l’assedio di Leningrado, nella Seconda guerra mondiale
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