
Un secolo di Paul Newman, i suoi film più famosi da “La stangata” a “Il colore dei soldi”
L’attore, nato il 26 gennaio 1925, è stato uno fra gli interpreti più amati della storia del cinema e nel corso della sua lunga carriera ha vinto tre Oscar, sette Golden Globe, un Emmy Award e un Orso d'argento. Il primo grande successo risale al 1958 con “La gatta sul tetto che scotta”, mentre l’ultima apparizione cinematografica è nel film del 2002 “Era mio padre”. Ritiratosi dalle scene nel 2007, è morto il 26 settembre 2008

Un secolo fa, il 26 gennaio 1925, nasceva in Ohio uno dei più grandi interpreti della storia del cinema: Paul Newman. Vincitore di tre Oscar, sette Golden Globe, un Emmy Award e un Orso d'argento, è fra i pochissimi ad aver ricevuto la statuetta dell’Academy alla carriera prima di quella come vincitore fra i candidati attori. Poi nel 1994 gli è stato conferito il premio Jean Hersholt, categoria degli Oscar dedicata ai contributi a cause umanitarie. Ritiratosi dalle scene nel 2007, è morto il 26 settembre 2008. Ecco i suoi film indimenticabili
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LASSÙ QUALCUNO MI AMA (1956) - Dopo un esordio poco apprezzato nel film del 1954 Il calice d’argento, Paul Newman conquistò l’attenzione di critica e pubblico con il ruolo del pugile Rocky Graziano nel film biografico diretto da Robert Wise e dedicato al campione di boxe degli anni Quaranta
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LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA (1958) - Pochi anni dopo arriva la prima candidatura agli Oscar come Miglior attore protagonista per La gatta sul tetto che scotta di Richard Brooks. Accanto a Elizabeth Taylor, il ruolo è quello del protagonista Brick Pollitt, un ex giocatore di football depresso e dipendente dall’alcol alle prese con il dolore per il suicidio di un amico e alcune complicate dinamiche familiari segnate da rabbia e incomprensioni
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LO SPACCONE (1961) - La seconda nomination arriva per il film diretto da Robert Rossen e vincitore di due Oscar. Paul Newman - nel cast insieme a George C. Scott, Jackie Gleason e Piper Laurie - è il protagonista Eddie Felson (Eddy “Lo svelto”), un uomo con un grande talento per il biliardo e una altrettanto enorme spacconeria (da cui il titolo del film) che lo porteranno ad affidarsi a un bookmaker senza scrupoli
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HUD IL SELVAGGIO (1963) - La candidatura all’Oscar come Miglior attore protagonista arriva anche per Hud il selvaggio, in cui l’attore è l’arrogante 35enne Hud Bannon che vive fra risse nei bar, donne e alcol pensando solo a sé stesso e alla sua eredità, in perenne conflitto con il padre Homer - uomo dai forti principi - che lo considera la sua più grande delusione
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NICK MANO FREDDA (1967) - Paul Newman conquista la quarta nomination come Miglior attore per il ruolo di Nick (Lucas nella versione originale) nel film diretto da Stuart Rosenberg. Il ruolo è quello di un uomo che finisce in prigione per aver distrutto da ubriaco alcuni parchimetri e in seguito viene lasciato dalla moglie e perde la madre malata di cancro. A quel punto, disperato, decide di tentare la fuga dal carcere

BUTCH CASSIDY (1969) - Indimenticabile, accanto a Robert Redford, è il personaggio di Butch Cassidy nella pellicola del ’69 diretta dal regista George Roy Hill. Nel Wyoming di fine Ottocento, Butch Cassidy è un fuorilegge specializzato in assalti ai treni che - insieme al “collega” Sundance Kid - decide di scappare in Bolivia

LA STANGATA (1973) - Paul Newman e Robert Redford tornano a recitare insieme, ancora diretti da George Roy Hill, ne La stangata, vincitore di sette Oscar tra cui quello al Miglior film. Nella pellicola - che riscosse un enorme successo di pubblico e critica - Newman è il truffatore Henry Gondorff, la cui missione è organizzare un raggiro ai danni del pericoloso boss irlandese-americano Doyle Lonnegan. Nel cast anche Robert Shaw e Charles Durning

L'INFERNO DI CRISTALLO (1974) - Di grande successo anche il film catastrofico diretto da Irwin Allen e John Guillermin in cui Paul Newman recita accanto a Steve McQueen, William Holden, Faye Dunaway e Fred Astaire. L’attore interpreta Doug Roberts, l’architetto che ha progettato a San Francisco l’edificio più alto del mondo ma nel giorno dell’inaugurazione si accorge di un grosso pericolo: l'impianto elettrico non rispetta gli standard di sicurezza

DIRITTO DI CRONACA (1981) - È per il ruolo da protagonista nel film di Sydney Pollack Diritto di cronaca che Paul Newman ottiene la sua quinta candidatura agli Oscar come Miglior attore. Il personaggio è quello di Michael Gallagher, un uomo che viene preso di mira ingiustamente da un agente federale per il solo fatto di essere il figlio di un mafioso, ma la cui vendetta - dopo la morte di un amica - non si farà attendere

IL VERDETTO (1982) - La quinta nomination come Miglior attore arriva per il dramma giudiziario di Sidney Lumet in cui Paul Newman recita accanto a Charlotte Rampling: il film ottiene 5 candidature agli Oscar e altrettante ai Golden Globe. Il ruolo è quello di Frank Galvin, ex avvocato di successo caduto in disgrazia che si ritrova per le mani una causa contro un grosso ospedale e decide di combattere per la propria cliente invece di accettare un risarcimento

IL COLORE DEI SOLDI (1986) - Nel 1986 Paul Newman torna a vestire i panni di Eddy “Lo svelto” a 25 anni da Lo spaccone, e nel 1987 vince finalmente l’Oscar come Miglior attore protagonista (dopo aver ricevuto l’anno precedente quello alla carriera). Eddy, che ha abbandonato da anni il tavolo da biliardo, ritorna nel giro come mentore del giovane Vincent Lauria, interpretato da Tom Cruise

MISTER HULA HOOP (1994) - Otto anni dopo torna in scena in Mister Hula Hoop, diretto e prodotto da Joel ed Ethan Coen e scritto dai due fratelli con Sam Raimi. Accanto a Tim Robbins e Jennifer Jason Leigh, l’attore interpreta Sidney J. Mussburger, cinico e subdolo industriale che manovra il consiglio di amministrazione di una grande azienda

LA VITA A MODO MIO (1994) - Nel 1995 Paul Newman vince l'Orso d'argento al Festival di Berlino e conquista un’altra nomination agli Oscar come Miglior attore per La vita a modo mio, film diretto da Robert Benton. Il ruolo è quello di Donald "Sully" Sullivan, un uomo che molti anni prima ha abbandonato la famiglia e si ritroverà a fare i conti con il figlio Peter, ora sposato e padre di due bambini

ERA MIO PADRE (2002) - L’ultima apparizione cinematografica di Paul Newman è con il regista Sam Mendes nel film che nel cast comprende Tom Hanks, Jude Law, Stanley Tucci e Daniel Craig. L’attore presta il volto al boss irlandese John Rooney, ruolo che gli vale la candidatura agli Oscar come Miglior attore non protagonista
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