
C’era una volta in America, il capolavoro di Sergio Leone compie 40 anni: le curiosità
L’1 giugno 1984 arrivava nelle sale statunitensi e canadesi Once Upon a Time in America, ultimo film diretto dal regista romano. Dal cast con Robert De Niro e James Woods alla “teoria del sogno”, dalla colonna sonora di Morricone alle diverse versioni della pellicola che all’inizio causarono pareri negativi negli Stati Uniti. Ecco tutte le cose da sapere

C'era una volta in America (Once Upon a Time in America), capolavoro di Sergio Leone, compie 40 anni. Usciva nelle sale in Usa e Canada l’1 giugno 1984, dopo una gestazione lunghissima. È stato l'ultimo film diretto dal regista romano prima della sua morte, avvenuta cinque anni dopo, e il primo lungometraggio che ha diretto in 13 anni. La pellicola, interpretata da Robert De Niro e James Woods, inizialmente non ebbe fortuna negli Stati Uniti a causa della diffusione di una versione tagliata. Negli anni si è invece imposto come uno dei più grandi film di sempre
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LA GENESI - Dopo Giù la testa, Leone cominciò a pensare a un gangster movie ambientato nell'America dei primi del Novecento. La stesura del soggetto e della sceneggiatura fu il risultato di un lavoro lunghissimo, iniziato e interrotto molte volte, per oltre un decennio. Il regista rifiutò anche un'offerta della Paramount per dirigere Il padrino, pur di rimanere focalizzato sul suo progetto
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LA SCENEGGIATURA - Leone rimase molto colpito dal romanzo Mano armata (titolo originale The Hoods) di Harry Grey, pseudonimo di Herschel Goldberg, un ex gangster diventato informatore. Il regista lo incontrò diverse volte e la trama diventò l’ispirazione definitiva per il film. Il regista si fece aiutare a scrivere la sceneggiatura da diversi collaboratori. Poi la propose al produttore Arnon Milchan che decise di realizzarla
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TRAMA - Il film, strutturato con flashback e flashforward, racconta in un arco temporale di oltre 4 decenni (dagli anni Venti ai Sessanta del Novecento) le vite di David “Noodles” Aaronson e Maximilian "Max" Bercovicz e dei loro amici che si fanno strada dal quartiere ebraico di New York al proibizionismo fino alla scalata ai vertici della criminalità organizzata della Grande Mela
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LA TEORIA DEL SOGNO - Il film inizia e finisce nel 1933, con Noodles che si nasconde in una fumeria d'oppio dai sicari del sindacato. L'ultima celebre inquadratura è del personaggio di De Niro che sorride sotto effetto della droga. Secondo alcuni questo può dare un’interpretazione completamente diversa della pellicola. E cioè che l’intero film sia una sorta di sogno-visione data dallo stupefacente. In sostanza Noodles starebbe solo ricordando il suo passato e immaginando il futuro
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DE NIRO - Il budget permise a Leone di avere un cast importante, con diverse grandi stelle ma anche qualche attore debuttante o poco conosciuto. Per il ruolo del protagonista “Noodles” si accaparrò Robert De Niro, che all’epoca aveva già vinto due premi Oscar. Per perfezionare il suo personaggio chiese di incontrare il boss Meyer Lansky ma senza successo

JAMES WOODS - “Max" Bercovicz, amico di Noodles e co-protagonista della storia, doveva avere il volto di Joe Pesci, amico fraterno di De Niro. I suoi provini però non entusiasmarono Leone che non lo ritenne adatto al ruolo (e gli diede invece la parte di Frankie Monaldi). Si arrivò così a Woods, scelto su consiglio dello stesso De Niro

ELIZABETH MCGOVERN E JENNIFER CONNELLY - Per il ruolo di Deborah, il grande amore di Noodles, vennero considerate numerose attrici, anche famose, ma Leone optò per Elizabeth McGovern, all’epoca ancora poco conosciuta al grande pubblico. Il volto del personaggio da piccola andò a Jennifer Connelly, notata da un addetto al casting di un altro film, che la propose a Leone

GLI ALTRI RUOLI - Carol, la compagna di Max, ha il volto di Tuesday Weld. Per questa parte si era proposta Claudia Cardinale, che aveva già lavorato con Leone. Ma il regista la scartò. Per le parti dei ragazzi, invece, il regista si affidò a una serie di giovani debuttanti selezionati tramite audizioni. Leone pretese poi dei veri musicisti che suonassero durante le scene nello speakeasy di Moe: ingaggiò così un gruppo di jazzisti romani

LE RIPRESE - Le riprese durarono circa 10 mesi, in varie location degli Usa, in Canada ma anche in Europa. Molte scene (soprattutto quelle ambientate negli anni Venti e Trenta) furono girate a Cinecittà. Al Lido di Venezia è invece girata la scena della cena al ristorante di Noodles e Deborah all’Excelsior. Il poster e le copertine delle versioni home video rappresentano il ponte di Manhattan a New York visto da Washington Street a Brooklyn

LA COLONNA SONORA - Leone si affidò subito all’amico e storico collaboratore Ennio Morricone. La colonna sonora contiene anche Yesterday di Paul McCartney, Summertime di Gershwin, Night and Day di Cole Porter, God Bless America di Irving Berlin e un brano de La gazza ladra di Rossini. Per questo lavoro Morricone ha vinto un Bafta, un Nastro d’argento e ottenne una candidatura ai Golden Globe. La musica venne invece squalificata dalla corsa all’Oscar perché fu accidentalmente omesso il nome del compositore dai titoli di testa nei tagli dell'uscita americana

LE TRE VERSIONI - Esistono tre diverse versioni del film. Quella considerata fedele al progetto di Leone, del 1984, distribuita in tutto il mondo (tranne gli Usa), è lunga 229 minuti su 10 ore di materiale girato. La versione statunitense, tagliata ad appena 139 minuti e con un montaggio che segue l'ordine cronologico degli eventi, ebbe uno scarso successo. Infine esiste la versione restaurata del 2012 ampliata a 251 minuti, con l'aggiunta di scene eliminate presenti nel primo montaggio

USCITA IN SALA - La prima assoluta del film avvenne a New York il 17 febbraio 1984, poi fu proiettato al Festival di Cannes il 20 maggio e poi uscì in Francia. Negli Usa e in Canada invece arrivò in sala l’1 giugno (e fu un flop per colpa del montaggio). In Italia i cinema lo proiettarono solo dopo l’estate, a partire dal 28 settembre. In Europa il film ebbe ottimi riscontri al botteghino. In totale nel mondo incassò 19 milioni di dollari (a fronte di un budget di 30)

RICONOSCIMENTI - Mentre in tutto il mondo il film fu accolto bene, la critica negli Usa all’inizio fu molto tiepida a causa della disastrosa versione condensata uscita nelle sale americane. Leone ottenne comunque una nomination per la regia ai Golden Globe ma fu ignorato dall’Academy per gli Oscar. Negli anni e con la diffusione della versione originale, i giudizi iniziarono a trasformarsi in elogi. Da allora la pellicola è considerata un capolavoro del genere gangster e appare in numerose classifiche dei migliori film di tutti i tempi
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