Il cinema che non c’è, un libro svela i film incompiuti, boicottati, o solo sognati

Cinema
Paolo Nizza

Paolo Nizza

Progetto senza titolo - 7

Scritto dal giornalista e scrittore Davide Mazzocco e pubblicato da Bietti Edizioni, il volume ci porta alla scoperta di progetti più o meno grandiosi che non sono mai arrivati in sala: da Don Chisciotte di Orson Welles, a Napoleone di Stanley Kubrick, dalla Recherche di Luchino Visconti a L’assedio di Sergio Leone, da Ronnie Rocket di David Lynch a Number 13 di Alfred Hitchcock

“V'è una nostalgia delle cose che non ebbero mai un cominciamento", scriveva Carmelo Bene nella sua autobiografia. E si prova questa romantica e dolceamara emozione nel leggere Il Cinema che non c’è – storie di film incompiuti, boicottati o solo sognati. Vergato dal giornalista e scrittore Davide Mazzocco, pubblicato da Bietti Edizioni nella collana fotogrammi, curata dalla volitiva Ilaria Floreano, il libro  è un florilegio di sorprese, il racconto del perpetuo duello tra l’immaginazione e la  realtà, tra il genio creativo e la regolatezza di chi è costretto spesso e volentieri a far quadrare i conti e i bilanci. Il volume ci trasporta, con la magia di cui talvolta, la letteratura è capace, in un multiverso, in un eterno What If. Basti pensare al mitico Dune immaginato  dall’inarrivabile e  talentuoso Alejandro Jodorowsky, Ora è nelle sale l’ipnotico e travolgente Dune-Parte Due, sequel del kolossal tratto dal romanzo di Frank Herbert e firmato da Dennis Villeneuve, tuttavia ci si lascia andare al piacere di immaginare come sarebbe stata la pellicola ideata dal maestro della psicomagia e che nel cast prevedeva tra gli altri, la presenza di Salvador Dalì, Mick JaggerAmanda Lear. Crediamo  che l’eterno conflitto tra gli Atreides e gli Arkonnen per il dominio del  pianeta Arrakkis sarebbe risultato un inusitato e stupefacente  deliro lisergico in virtù del talento ribelle e non omologato del regista cileno naturalizzato francese. E grazie al libro di Mazzocco possiamo assaporare quella volatile e unica spezia.

Orson Welles, tra Don Quixote e Cuore di Tenebra

"Quello pensa che odio completare i film perché finire equivale a morire, per me. Credevo riuscisse a rendersi conto che non finire un lavoro in realtà è non farlo affatto – cioè non un suicidio, ma un omicidio".

Basta questa frase di Orson Welles che apre l’introduzione del libro per  comprendere quanto il regista e attore di Quarto potere abiti in queste pagine, nello  stesso modo in cui Charles Foster Kane, viveva nel sontuoso palazzo di Xanadu (o Candalù nella versione italiana). Dal Don Quixote pèrduto nella Mancha a quel Cuore di tenebra annegato nelle acque del fiume Congo. Le occasioni mancate da Welles sono numerose quanto i goal divorati dal centravanti  Egidio Calloni, soprannominato sciagurato dal magister Gianni Brera. Eppure, al netto della delusione, dello sconforto, il volume ci rammenta quanto sia efficace la massima di Beckett. “Fallire ancora. Fallire meglio.”. Il romanzo Hearth of Darkness di Conrad si è trasfigurato in Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, capolavoro assoluto della settima arte. Per citare le parole di Mazzocco: “In certi casi, il fallimento di un certo progetto nelle mani di un certo autore è divenuto trampolino di lancio per il successo, con un lavoro simile ma diversamente gestito, di un collega”.

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Film fatti della materia di cui sono fatti i sogni

Progetti mai arrivati alla fase di produzione come L’assedio di Sergio Leone. Napoleone di Stanley Kubrick, Ronnie Rocket di David Lynch, Il Viaggio di G. Mastorna, detto Fernet di Federico Fellini, A la Recherche du temps perdu di Proust di Luchino Visconti. Film incompiuti del calibro di I, Claudius di Josef von Sternberg, Number 13 di Alfred Hitchcock. Opera ultimate ma mai distribuite, tipo The Day the Clown Cried di Jerry Lewis o Gore di Michael Hoffmann. Questa è la materia di cui è fatto il cinema che non c’è. Ed è la stessa materia di cui sono i fatti sogni. E l’autore del libro, parimenti a Sam Spade, il detective privato nato dalla penna di di Dashiell Hammett e interpretato sul grande schermo da Humphrey Bogart in Il Mistero del falco, ci guida in questo viaggio alla scoperta della misconosciuta storia di film incompiuti, boicotta­ti o solo vagheggiati. E ancora una volta ci viene in soccorso Orson Welles e Citizen Kane.  Non potremo mai smettere di desiderare Rosebud, o più prosaicamente organizzare, come raccontava lo sceneggiatore Giorgio Arlorio, una festosa cena del Vaffa… per i lungometraggi che non videro la luce; perché al netto di  ogni pellicola mai terminata, germoglia un nuovo progetto. Quando una cosa finisce, poi ricomincia. Come Ogni maledetta domenica. Su un campo sportivo o su un set cinematografico.

"Les damnés" de Luchino Visconti, vo "La caduta degli dei" avec Helmut Berger    27645 1969-01-01   Italie   Berger, Helmut

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