La Prima Estate, Mogwai headliner del Giorno 1: alternative rock con un velo di malinconia

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Foto di Fabio Paleari

La quarta edizione de La Prima Estate viene inaugurata dai Mogwai, headliner del Giorno 1 della nuova edizione del Festival. Un concerto di un’ora e mezza in cui la band di Glasgow, che negli anni ha mantenuto una forte identità musicale ben radicata nell’alternative rock, ha portato anche molti brani dell’undicesimo album in studio, The Bad Fire, pubblicato lo scorso gennaio. Il racconto dell'inviata

Della loro identità musicale, che negli anni è rimasta immutata, ci aveva a lungo parlato Stuart Braithwaite, anima dei Mogwai, in una lunga intervista realizzata qualche giorno prima del Festival. In quella chiacchierata il musicista ci aveva anche detto che il tour stava andando bene e che l’album The Bad Fire stava ricevendo dei riscontri interessanti da parte del pubblico di appassionati e non solo. Una chiacchierata in cui il musicista ci aveva confermato che i Mogwai, anno dopo anno, sono più vivi e uniti che mai. Possiamo confermarlo, soprattutto dopo aver visto il loro live a La Prima Estate, dove sono stati gli headliner della prima serata. 

Mogwai, star della prima serata a La Prima Estate

Non è facile mantenere viva una propria fanbase soprattutto se, oltre alla musica come gruppo, si fanno anche altre attività, necessarie per dare nuova vitalità alla creatività come singoli e, allo stesso tempo, come ensemble. Visti i risultati visti sul campo, possiamo senza alcun dubbio dire che la band nata a Glasgow nel 1996 sta riuscendo perfettamente in tutti i suoi intenti. La musica suonata e vissuta al Parco BussolaDomani, nel Giorno 1 della quarta edizione del Festival, è quella che identifica i Mogwai, ieri ed oggi (e sicuramente anche domani): alternative rock con un velo di malinconia, che rende le loro melodie più particolari e distinguibili nel mare magnum degli artisti e della musica in generale. Di malinconia Braithwaite non aveva accennato nella nostra chiacchierata di qualche giorno fa, ma aveva sottolineato che tutta la band ha sempre creato musica che vorrebbe ascoltare, soprattutto nel corso degli anni. La linfa vitale che scorre negli strumenti dei Mogwai si è sentita anche in questo concerto della band, ma soprattutto si è vissuta. Poche, ma significative, interazioni con il pubblico, magliette con la scritta Refugees Welcome e la bandiera della Palestina ben in evidenza sul palco, insieme agli strumenti, i Mogwai si sono fatti sentire, sotto più punti di vista, anche a La Prima Estate. Con il loro rock alternativo, che a fine anni Novanta suonava quasi strano e che lo rendeva distinguibile dalla musica di allora ma soprattutto lo caratterizza tra quella di oggi. E oggi, più che mai, questo concerto ha ricordato che le mode ci sono ma passano, e la musica di qualità resta. Proprio come quella dei Mogwai, band che nel tempo ha trovato conferme, sostegno e supporto da fan di tutto il mondo, Italia ocmpresa. Che, nel Giorno 1 del Festival La Prima Estate, non ha mancato di far sentire il calore che il nostro paese sa dare alle band che ama.

 

La scaletta

GOD

CHAOS

JIM MORRISON

SOMEWHERE NICE

RITCHIE

MIX

WEREWOLF

HUNTED

SATAN

FANZINE

WE’RE NO HERE

RUMPUS

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MFMK

 

 

Approfondimento

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