
Braveheart, 30 anni fa l’uscita nelle sale: 15 curiosità sul film vincitore di 5 Oscar
Il 24 maggio 1995 debuttava il film “Braveheart”, diretto e interpretato da Mel Gibson: racconta la storia del patriota scozzese William Wallace, alla testa dei suoi compagni contro l’esercito del re d’Inghilterra Edoardo I Plantageneto, tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV secolo. Ecco 15 curiosità sulla pellicola diventata cult

IL FILM - A 30 anni dalla sua uscita nelle sale, Braveheart, film diretto e interpretato da Mel Gibson e vincitore di 5 premi Oscar (tra cui miglior film e miglior regia) mantiene ancora intatta la sua potenza emotiva. Il film racconta la storia di William Wallace, patriota ed eroe nazionale scozzese che guidò i suoi compatrioti contro l’esercito del Re d’Inghilterra, Edoardo I Plantageneto, nella seconda metà del XIII secolo. Ecco alcune curiosità sul film
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UN FILM SULLA SCOZIA GIRATO IN IRLANDA - Secondo alcuni il film avrebbe ridestato la coscienza nazionale scozzese, portando alla schiacciante vittoria del sì nel referendum sulla devoluzione dell’11 settembre 1997 e alla ricostituzione del parlamento scozzese l’anno successivo, nel 1998. Eppure, la quasi totalità della pellicola è stata girata in Irlanda, a parte alcune scene del villaggio di Ben Wallace che sono state girate a Glen Nevis
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LA PITTURA BLU - La pittura blu usata da Wallace per la battaglia è un’inesattezza storica. Non era più usata in Scozia dai tempi della dominazione romana nel Paese, quindi da 800 anni prima i fatti raccontati in Braveheart
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IL KILT - Lo stesso kilt, l’iconico gonnellino scozzese ancora oggi conosciutissimo, che si vede indossare ai guerrieri scozzesi, risulta essere un anacronismo storico: sono stati infatti introdotti soltanto a partire dal 1700

IL “CUORE IMPAVIDO” - Braveheart significa letteralmente “cuore impavido” eppure il muscolo cardiaco che si è guadagnato davvero questo soprannome non è quello di William Wallace. Il cuore impavido originale è quello di Robert the Bruce, diventato poi Re Roberto I di Scozia. Robert condusse la Scozia contro il Regno d’Inghilterra durante le Guerre di indipendenza scozzese e si pose spesso in contrasto con William Wallace

IL SALUTO ALLA WALLACE - Anche il “saluto alla Wallace”, cioè sollevandosi i kilt e mostrando il sedere, non sarebbe mai esistito: a questo proposito Mel Gibson ha sostenuto che il film aveva bisogno di alcuni momenti comici perché in caso contrario sarebbe stato insostenibile

LA SPADA MADE IN ITALY - A forgiare la spada usata da Mel Gibson nel film è stato Fulvio Del Tin, un fabbro italiano rinomato a livello internazionale, in collaborazione con il maestro d’armi inglese Simon Atherton, che ha fornito le armi e le armature per la pellicola

I CAVALLI - Tutte le scene del film sono di grande impatto, tra arti mozzati, corpi trafitti e cavalli in primo piano, che però non sono reali. Tutti gli equini presenti erano infatti meccanici, avevano un peso di 90 chili e all’interno anche un motore che permetteva loro di muoversi. Un risultato talmente realistico che Mel Gibson è stato addirittura indagato da un’associazione animalista che riteneva i cavalli veri

LE FRECCE - Per dare ulteriormente idea del realismo che il regista ha voluto dare al film basti pensare che sono state scoccate oltre 10 mila frecce, tutte vere

SEI SETTIMANE DI RIPRESE SOLO PER IL VILLAGGIO - Il realismo del film fu tale che furono impiegate ben 6 settimane di riprese solo per completare la prima parte del film nel villaggio natìo di Wallace, tra infanzia e ritorno da adulto

IL RUOLO DI WILLIAM WALLACE - All'inizio Mel Gibson voleva solo dirigere il film e non interpretare il protagonista, perché si riteneva troppo vecchio per la parte, ma alla fine cedette perché la Paramount Pictures avrebbe investito nella pellicola solo se lui fosse stato William Wallace

IL MONOLOGO - Il celebre monologo di William Wallace ai suoi uomini prima di andare in battaglia è ispirato a quello del “giorno di San Crispino”, che si trova nell’opera Enrico V di William Shakespeare

IL BRAVEHEART CAR PARK - A distanza di 30 anni c'è ancora un pezzo di Braveheart che sopravvive: una volta terminate le riprese, il parcheggio allestito sul set del villaggio di William Wallace è stata l’unica cosa a non essere smantellata. Oggi è ancora presente: è il Braveheart Car Park a Glen Nevis, vicino Fort William

L’IMPICCAGIONE - Per girare la scena della morte di William Wallace, Mel Gibson ha simulato un’impiccagione che, però, rischiava di finire male: per diversi secondi, infatti, la troupe pensava stesse scherzando, mentre invece qualcosa era davvero andato storto. Gibson ha perso i sensi e tutti sono accorsi per tagliare la corda. L’attore, invece, ricorda soltanto che, dopo aver ripreso conoscenza, tutto il set lo stava guardando

I DISCENDENTI DI WILLIAM WALLACE - Nel film erano presenti 40 discendenti di Wallace: Mel Gibson, infatti, ha molto insistito su questo e li ha voluti con sé nelle scene prima delle battaglie

LA VACANZA IN SCOZIA - Ma com’è nata l’idea del film? Da un viaggio in Scozia: lo sceneggiatore Randall Wallace ha pensato a un film su William Wallace durante una vacanza nel Paese britannico, dove si è imbattuto in una statua del patriota scozzese. Quella di Breveheart è stata la sua prima sceneggiatura per il cinema, per cui ha ottenuto una nomination all’Oscar, ma non l'ultimo lavoro nell'ambito: Wallace è diventato poi regista debuttando con il celebre La maschera di ferro (1998), con Leonardo di Caprio
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