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Oppenheimer è in prima tv su Sky Cinema. La recensione del film di Christopher Nolan

Cinema

Paolo Nizza

 lunedì 29 aprile alle 21:15 su Sky Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Collection), in streaming su NOW e disponibile on demand, appuntamento con la pellicola vincitrice di 7 premi Oscar. Il  biopic sullo scienziato, padre della bomba atomica è un'opera epica e avvincente che ci porta alla scoperta di un’arma che sconvolse il mondo e definì un’epoca. Con un cast straordinario composto da Cillian Murphy, Emily Blunt, Kenneth Branagh, Florence Pugh, Josh Hartnett, Matt Damon, Gary Oldman, Robert Downey Jr.

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“Mi è stato chiesto se in futuro, sarà possibile uccidere 40 milioni di americani, usando le bombe atomiche in un’unica notte. Purtroppo, la risposta a questa domanda è sì” .

Basta questa affermazione pronunciata in un’intervista da Robert Oppenheimer per comprendere quanto sia complessa, contradditoria, geniale e, parimenti, ingenua la figura del fisico americano, direttore del progetto Manhattan che portò alla creazione della prima bomba atomica. Uno scienziato che cambiò la storia della Seconda Guerra Mondiale e non solo. Ed è quest’ uomo con le sue geniali intuizioni, le sue ubbie, le sue fragilità il protagonista dell’ultimo, imperdibile lungometraggio firmato da Christopher Nolan. Oppenheimer, il film vincitore di più premi Oscar® 2024, tra cui Miglior Film, arriva in prima TV su Sky,è  in onda lunedì 29 aprile alle 21:15 su Sky Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Collection), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

. E dopo la visione è consigliata la lettura di La trappola atomica, il libro che raccoglie film, dischi, canzoni e serie TV sulla bomba a cura di Camilla Sernagiotto.

Oppenheimer, tra Picasso, David Bowie e i Martini cocktail

Oppenheimer non è un documentario. Ça va sans dire, i personaggi presenti nel film sono tutti realmente esistiti, ma Nolan disprezza, come  Ken Loach, il cinema alla Madame Tussauds, la corriva parata di statuine simili agli originali grazie a schidionate di make up prostetico, ma prive di profondità e costrutto. Di originale e sorprendente le fotocopie hanno generato solo RanXerox il palestratissimo protagonista dell’omonima serie a fumetti ideata da Stefano Tamburini.

Per raccontare l’ascesa e la caduta dell’uomo che ha modellato,nel bene al male, la società in cui ancora viviamo, manda l’immaginazione al potere. Le immagini potentissime della volta celeste si alternano alla Femme assise aux bras croises dipinta da  Pablo Picasso  o alla Terra Desolata, il poema vergato da Thomas S Eliot. Nella pellicola, l’algebra si trasfigura in musica. Niente polverosi e infruttuosi spiegoni pseudoscientifici per raccontare l’epopea di questo Prometeo moderno, eroe e al tempo stesso antieroe uscito da una perpetua tragedia greca. Stilosissimo con quel cappello grigio tortora dalle grandi e protettive falde e quei completi che rimandano ai tempi in cui David Bowie amava farsi chiamare The White Duke e componeva l’album The White Duke, il volitivo ed eccentrico Oppenheimer allestisce la bomba atomica con la stessa perizia certosina con cui miscelava i suoi mitici e ghiacciati martini cocktail impreziositi da una piccola quantità di miele.

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Cillian Murphy: da Peaky Blinders a Oppenheimer

Già nella stupenda serie televisiva Peaky Blinders, nei panni del gangster Thomas Shelby, Cillian Murphy aveva dimostrato di poter sorreggere, come Atlante, il peso dell’intera storia sulle sue spalle. Sicché dopo essere apparso in 5 film diretti da Christopher Nolan, (Trilogia del Cavaliere Oscuro - The Dark Knight Trilogy, Inception, Dunkirk), l’attore irlandese dagli abbacinanti occhi cerulei riveste finalmente il ruolo del protagonista. Come sanno i fan dei Cinecomic griffati D:C Murphy era stato provinato per la parte di Batman poi andata a Christian Bale. Cillian aveva ripiegato sul perturbante villain noto lo Spaventapasseri con tanto di terrificante maschera in iuta. Ma in Oppenheimer sono sufficienti i suoi primi piani perché la sua performance  resti impressa nella mente dello spettatore.  E quando dopo  l’esplosione di Hiroshima pronuncia le famose parole: «Sono diventato Morte, il distruttore di mondi», il terrore e il rimorso invadono l’anima del protagonista e del pubblico. E ‘ vero, come ha sottolineato sovente dal regista che lo scienziato non chiese mai scusa, successivamente al lancio delle due bombe sulle città giapponesi. Tuttavia, l’esistenza del fisico fu tormentata sino al giorno della sua dipartita da quell’esplosione che devastò il globo terracqueo e le coscienze. A differenza della saga cinematografica del  Cavaliere Oscuro Nolan non ci rivela se Oppenheimer era l’eroe che ci meritavamo o quello di cui avevamo bisogno. Lascia il giudizio al pubblico. Ed è una scelta, in realtà, assai coraggiosa. Perché, se escludiamo i nazisti e il senatore McCarthy e i suoi occhiuti cacciatori di streghe, non vi è nel film una manichea divisione tra buoni e cattivi. La storia, sia quella con la s maiuscola, sia quella con la minuscola risulta molto più complessa e contradditoria e non può essere liquidata con un emoticon, un post su facebook, un Twitter o un reel su Instagram.

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Robert Downey Jr come Salieri in Amadeus

Diciamo la verità,  nessuno vorrebbe essere Antonio Salieri se si ha la possibilità di essere Mozart. Tant’è che l’invidia è uno dei peccati capitali di cui nessuno si vanta a differenza, per esempio della gola, della lussuria e financo dell’ira. Sicché risulta ancora più straordinaria l’interpretazione di Roberto Downey Jr nella parte di Lewis Strauss, fondatore della Commissione per l’Energia Atomica degli Stati Uniti nel 1947 e principale antagonista di Oppenheimer nel film. Nolan ci mostra la causa di questo profondo risentimento di Strauss  nei confronti del padre della bomba atomica e sulla falsariga di Amadeus, il capolavoro di Milus Forman orchestra con acume l’incontro che si trasfigura in uno scontro tra queste due personalità del mondo scientifico in un crescendo rossiniano di rara potenza. A dimostrazione di quanto le parole possano risultare più letali di una lama affilata.

 

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Da Emily Blunt a Matt Damon, un cast eccezionale

In un film in cui l’ultimo segmento è una sorta di dramma processuale, tra domande, risposte e deposizioni avere un cast in stato di grazie è la condizione necessaria perché non si palesi lo sbadiglio, visto che la questione dibattuta verte sul mancato rinnovo a Oppenheimer all’accesso alla Atomic Energy Commission "per ragioni di sicurezza nazionale” e non sull’identità del Mostro di Firenze. Eppure, si resta incollati allo schermo che manco con il Vinavil (soprattutto se visti in 70 millimetri) davanti a quei volti, ascoltando quelle parole. Emily Blunt, ancora una volta, dimostra tutto il suo infinito talento nella parte di Katherine “Kitty” Oppenheimer (nata Puening), moglie del fisico. Un personaggio stratificato e difficile da intepretare. Ma è dai tempi di Il Diavolo veste Prada che Blunt vince le sfide più ostiche. Applausi pure per Florence Pugh, ennesima conferma dell’affermazione del Maestro Stanislavskij: ”Non esistono piccole parti, solo piccoli attori”.  Nell’interpretare Jean Tatlock psichiatra laureata a Stanford, iscritta a partito comunista  che ebbe un’intensa e travagliata storia d’amore con J. Robert Oppenheimer, l’attrice commuove e intriga. E’d’uopo menzionare anche Matt Damon. Autentico proteo del grande schermo si cala con semplicità ed efficacia nella parte del generale Leslie Groves, Jr.. Nonostate fosse distante anni luce da una personalità come quella di Oppeheimer affidò al fisico il progetto Manhattan, fregandosene bellamente di chi sosteneva che lo scienziato non sarebbe stato in grado di organizzare manco un barbecue.  Senza dimenticare che, nonostante il suo innegabile genio e i suoi studi sorprendenti sui buchi neri,  lo scienziato americano non vinse mai il premio Nobel. 

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Oppenheimer, tra colore e bianco e nero

Sequenze a colori per la realtà vista attraverso gli occhi di Robert Oppenheimer. Il bianco e nero, di contro, testimone, di una severa oggettività. Una narrazione niente affatto lineare (d’altronde la regia è di Nolan). Una sequenza quella della prima detonazione di un'arma nucleare della storia dell’umanità, destinata a entrare a far parte dell' antologia delle più straordinarie  e spaventose scene della Settima Arte. Sono tutte ragioni sufficienti per uscire dalla propria abitazione e precipitarsi per andare in una sala a vedere Oppenheimer. Non è necessario conoscere tutti i dettagli della vicenda, né tantomeno ricordarsi i nomi dei tanti personaggi presenti. Perché, senza ricatti emotivi, facili scorciatoie, sequenze e personaggi superflui Oppenheimer parla di noi esseri umani. Evitando di   esprimere giudizi frettolosi, dribblando posizione manichee, il film ci invita a vestire i panni del padre putativo della bomba atomica. Il test Trinity (peraltro il nome è ispirato a una poesia di John Done) poteva scrivere la parola the end alla nostra storia su questo pianeta. L’atmosfera avrebbe potuto prendere fuoco e il mondo finire. Oppenheimer e i suoi colleghi si assunsero l rischio e schiacciarono quel bottone. Noi che avremmo fatto al loro posto? 

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Tutti i premi di Oppenheimer

Oppenheimer ha vinto ben sette premi Oscar

  • Miglior film a Christopher Nolan, Emma Thomas e Charles Roven
  • Miglior regista a Christopher Nolan
  • Miglior attore a Cillian Murphy
  • Miglior attore non protagonista a Robert Downey Jr.
  • Miglior montaggio a Jennifer Lame
  • Miglior fotografia a Hoyte van Hoytema
  • Miglior colonna sonora originale a Ludwig Göransson

Oltre alle statuette, , il lungometraggio ha vinto anchen cinque Golden Globe® e sette premi BAFTA.

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SKY CINEMA COLLECTION – CHRISTOPHER NOLAN MANIA

In occasione della prima TV di OPPENHEIMER, saranno programmati su Sky Cinema Collection, sino a venerdì 3 maggio e sempre disponibili on demand, altre otto pellicole firmate dal grande regista Christopher Nolan: MEMENTO, il film che si dirama nei labirinti della mente con Guy Pearce; il thriller INSOMNIA con Al Pacino, Robin Williams e Hilary Swank; la pellicola sui misteri dell’illusionismo THE PRESTIGE, con Hugh Jackman e Christian Bale; il visionario INCEPTION, vincitore di 4 premi Oscar®, con Leonardo DiCaprio e Joseph Gordon-Levitt; il kolossal sci-fi, vincitore dell’Oscar® agli effetti speciali, INTERSTELLAR, con un grande cast capitanato da Matthew McConaughey e Jessica Chastain; e la trilogia sull’Uomo pipistrello, interpretato da Christian Bale, BATMAN BEGINS, IL CAVALIERE OSCURO e IL CAVALIERE OSCURO - IL RITORNO.