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Povere Creature! Emma Stone tra sesso e libertà. La recensione del film di Lanthimos

Cinema

Paolo Nizza

Il regista e sceneggiatore greco firma un visionario e fantastico lungometraggio sull’evoluzione di una giovane donna riportata in vita da uno scienziato, interpretato da Willem Defoe. Vincitrice del Leone d'Oro alla mostra del cinema di Venezia, premiato con due Golden Globe, una straordinaria opera d'arte che ha ottenuto undici nomination all'Oscar. Nel cast anche Mark Ruffalo, Ramy Youssef e Hanna Schygulla. Nelle sale dal 25 gennaio

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Sono tutt’altro che Povere Creature, quelle immaginate dal talentuosissimo Yorgos Lanthimos. O meglio: le Poor Things (per citare il titolo originale del film) è una definizione che può essere adatta per definire alcune tristi figure maschili presenti nella pellicola che ha vinto il Leone d'Oro alla 80.Mostra del cinema di Venezia. Emma Stone (Premiata con il Golden Globe e nominata agli Oscar (LO SPECIALE). come miglior attrice protagonista), infatti risulta libera e Bella (di nome e di fatto, visto che il suo personaggio si chiama Bella Baxter). Arriva quindi nelle sale cinematografiche italiane a partire da giovedì 25 gennaio, un'opera visionaria e sorprendente, tratta dall’omonimo romanzo scritto da Alasdair Gray, nel 1992. Un film che dai titoli di testa a quelli di coda, risulta un'esperienza visiva straordinaria, una festoso ed evocativo florilegio di immagini e suoni a cui è impossibile restare indifferenti, tra suggestioni steampunk, atmosfere vittoriane e influenze surrealiste.

E adesso sesso

Povere creature è una perla rarissima nell’asfittico panorama di pellicole contemporanee in cui il sesso è bandito o al massimo accennato come nemmeno durante il periodo in cui imperava il codice Hays. La libertà con cui la protagonista si concede diventa eversiva, una ribellione del corpo e dell’anima contro tutti gli uomini che vorrebbero sottometterla, controllarla, reprimerla. Da Lisbona a Parigi, da Alessandria a Londra, Bella vive la propria personale epopea di libertà e gioia, in barba ai pregiudizi, alle convenzioni. Ed è sublime come la protagonista definisca gli amplessi "furiosi sobbalzi" (Furious Jumping). Il personaggio interpretato da Emma Stone è una sorta di Anti Justine cinematografica. Parimenti a quanto accade nella novella vergata da Restif De la Bretonne., la protagonista gode senza colpa o vergogna. Persino nell'esercizio della professione più antica del mondo, è sempre Bella Baxter a condurre le danze, con buona pace della tenutaria del bordello interpretata da Kathryn Hunter. Senza contare, la deliziosa sequenza, ambientata su un lussuosissimo transatlantico in cui la giovane discute di autoerotismo con l'eccentrica madame Martha Von Kurtzroc, interpretata dalla mitica attrice tedesca e musa di Fassbinder, Hanna Schygulla. Una scena che dimostra ancora una volta quando avesse ragione K. S. Stanislavskij, ovvero "Non esistono piccoli ruoli, ma solo piccoli attori".

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Povere Creature! l'intervista a Willem Dafoe. VIDEO

Povere Creature, tra Melies e Fellini

Povere Creature, tra grandangoli e primi piamo, tra bianco e nero e colore, si balocca, in maniera consapevole e virtuosa con la storia del cinema. Fondali che rimandano alle opere mute di Georges Melies, abbacinanti epifanie cromatiche figlie dei capolavori architettati da Powell e Pressburger, scenografie suggestive che paiono uscite dalle pellicole più celebrate di Federico Fellini e persino un tributo a Il Cervello che non voleva morire, un cult movie datato 1959. Un florilegio di omaggi e citazioni che rendono l’opera ancora più potente ed efficace. Un viaggio nella storia del cinema impreziositi da invenzioni bizzarre e geniali come le bolle gastriche generate dal mad doctor Defoe. Un caleidoscopio di emozioni visive a cui è impossibile restare indifferenti. E già dalla prima inquadratura in cui vediamo Emma Stone di spalle avvolta in un magnifico abito vittoriano color blu notte gettarsi nel Tamigi, comprendiamo quanto il film di Yorgos Lanthimos assomigli a un sontuoso affresco, a una serie di stupefacenti Trompe-l'œil. Insomma, siamo di fronte a un lungometraggio che si trasfigura in un'autentica opera d'arte. E a ricordarci quanto il regista greco sia simile a un talentuoso pittore, c'è il magnifico primo piano di Emma Stone su cui si chiude la pellicola.

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Povere creature!, Emma Stone sulle critiche delle scene di sesso

EMMA STONE E' La donna che salverà il mondo

Da balbettante marionetta, ingenua e infantile, a donna soddisfatta e consapevole, l’evoluzione del personaggio interpretato da Emma Stone risulta uno dei ritratti femminili più riusciti del cinema contemporaneo. Dopo aver vinto giustamente il Golden Globe, l'attrice ha ottenuto una strameritata candidatura agli Oscar. Se nella notte tra il 10 e lì11 marzo non dovesse conquistare la statuetta, sarebbe una vera ingiustizia.

Bella Baxter ricorda il celebre aforisma vergato da William Blake: "La via dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza.” In ogni sua espressione, in ogni suo amplesso, non si può che schierarsi a favore, di una donna che sbertuccia le corrive regole dell’ipocrita società borghese. E alla fine viene spontaneo, brindare e festeggiare con un martini cocktail in mano, insieme a Bella, da Londra a Lisbona, da Alessandria d'Egitto a Parigi. Alla faccia dell’ottuso e decorato militare, ridotto a capra. Perché alla fine, come teorizzava Laforgue: “Sarà la donna a salvare il mondo.” Anche in un universo popolato da creature metà cane e metà pollo, da legulei egoriferiti e da studenti di medicina innamorati.  Perché siamo di fronte a una protagonista in continua evoluzione. Un essere umano che brilla di luce propria e che non a caso cita la famosa battuta pronunciata da Diogene di Sinope nel corso del suo primo incontro con Alessandro Magno: "Mi stai coprendo il sole".

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Mostra del Cinema di Venezia, le parole di Lanthimos e Spaeny. VIDEO

Povere creature,  tra mark rufalo e Willem Defoe

Povere Creature (Poor Things) rilegge in chiave contemporanea, libertaria e femminista il mito di Frankenstein. Un incredibile e indimenticabile Willem Dafoe veste i panni di Godwin Baxter, sfigurato e brillante scienziato (il suo volto rimanda ai quadri di Francis Bacon) che riporta in vita la giovane Bella Baxter, trapiantandole il cervello del bambino che portava in grembo. La ragazza è ansiosa di imparare e di sperimentare, ha fame di conoscenza e di mondanità. Tant'è che la ragazza fidanzata con il timido studente di medicina Max McCandless (Ramy Youssef) decide di fuggire con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un consumato e lussurioso avvocato, in una spumeggiante avventura attraverso il mondo. Scevra dai pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più risoluta nella sua volontà di difendere l'uguaglianza e l’emancipazione. E se il prologo ci abbacina con il suo fascinoso bianco e nero, la vicenda nel corso del tempo ci ipnotizza con un'infinita gamma di colori. E in un crescendo rossiniano di fondali e obiettivi grandangolari, Lanthimos manda l'immaginazione al potere e restituisce alla settima arte tutta la potenza e la malia delle immagini in movimento.

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Povere creature!: cosa sapere del film che ha vinto 4 Oscar

Le 11 nomination agli Oscar di Povere Creature!

Dopo la vittoria alla Mostra del cinema di Venezia, il trionfo ai Golden Globe, l'epopea erotica e libertaria orchestrata da Lanthimos ha conquistato anche i componente dell'Academy Awars.  Povere Creature, un'ipnotica festa per gli occhi e per le orecchia ha collezionato, infatti ben undici nomination all'edizione degli Oscar 2024. Ecco le candidature nel dettagliio

  • miglior film
  • miglior attrice protagonista a Emma Stone
  • miglior attore non protagonista a Mark Ruffalo
  • miglior regista a Yorgos Lanthimos
  • migliore sceneggiatura non originale a Tony McNamara
  •  miglior montaggio a Yorgos Mavropsaridis
  •  migliore fotografia a Robbie Ryan
  •  migliore scenografia a James Price, Shona Heath e Zsuzsa Mihalek
  •  migliori costumi a Holly Waddington
  • migliore colonna sonora a Jerskin Fendrix
  • miglior trucco e acconciatura a Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston

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