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Cocainorso, tra horror e black comedy. La recensione del film in prima tv su Sky

Cinema

Paolo Nizza

Elizabeth Banks firma un ironico e politicamente scorretto  lungometraggio, lontanamente ispirato a fatti realmente accaduti. Nel cast, Keri Russell e Ray Liotta alla sua ultima interpretazione.Il lungometraggio sarà in prima tv mercoledì 25 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K

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Lo sapeva benissimo John Ford: Qui siamo nel West, dove se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda. Una massima valida  pure per il cinema horror e che Elizabeth Banks ha seguito alla lettera. Dopo aver diretto il reboot di Charlie’s Angels, l’attrice torna dietro la macchina da presa per firmare Cocainorso (Cocaine Bear). Il film sarà in prima tv mercoledì 25 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.. Il lungometraggio è ispirato alla vera storia di Andrew Thornton, un ex agente della narcotici, trasformatosi in narcotrafficante. L’11 settembre del 1986, l’uomo a bordo di un aereo Cessna 404 trasportava nei cieli americani circa 35 chili di cocaina proveniente dalla Colombia. A causa di un’avaria la motore, il pusher fu costretto, insieme al borsone con la droga a lanciarsi con il paracadute, che però non si aprì. Tre mesi dopo, un orso nero venne trovato morto tra i boschi della Georgia, nello specifico nella foresta nazionale di Chattahoochee. L’autopsia rivelò che l’animale era morto d’overdose per aver mangiato parte della coca trasportata da Thornton, senza uccidere, né ferire esseri umani. Peraltro, il mammifero sopranominato Pablo Eskobear è stato imbalsamato ed è in mostra nella città di Lexington in Kentucky. Sul grande schermo, l’incidente diventa un semplice pretesto per orchestrare un film in cui orrore e commedia danzano abbracciati. Un’irriverente pellicola d’intrattenimento che gioca con lo splatter e l’umorismo demenziale. Una sorta di Che botte (di cocaina) se incontri gli orsi, alterano il celebre del titolo del 1975 con Walter Matthau.

Una commedia horror sopra le righe

Cocainorso è un gioco, un divertissement, una stoned comedy, un guilty pleasure che trasuda sangue e alcaloidi. Lo si capisce sin dalle sequenze iniziali ritmate dalla canzone Jane dei Jefferson Airplane, proprio come We Hot American Summer, la commedia cult interpretata da Banks nel 2001. E il tono scherzoso prosegue con le informazioni e sui consigli su come comportarsi in caso di attacco di un orso nero, tratti di WIKIPEDIA. Insomma, il film scherza sulla schidionata di corrivi cliche di cui sono infarcite tante pellicole che mettono in scena l’eterno conflitto fra uomo e natura. La scelta di affidarsi completamente alla computer-generated imagery per ricreare gli animali presenti nel film dimostra ancora di più quanto l’opera non abbia niente a che fare con la realtà e le recenti tragedie. Al netto del messaggio ecologista (il vero villain del fillm è l’uomo) alla regista interessa intrattenere con un film sopra le righe, pronto a parodiare iB-Movie, Sharknado e a tutti i suoi numerosi epigoni. D’altronde Elizabeth conosce i meccanismi dell'umorismo politicamente scorretto, grazie alle sue interpretazioni in opere come 40 anni vergine, Zack & Miri - Amore a... primo sesso, Quell’idiota di nostro fratello.

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Tra una coppia di incauti escursionisti che si chiamano Olaf ed Elsa, parimenti ai personaggi di Frozen – Il regno di ghiaccio e tre componenti del cast, Keri Russell, Matthew Rhys e Margo Martindale, che hanno recitato insieme nella serie tv Americans, Cocainorso segna anche l’ultima apparizione di Ray Liotta, scomparso il 22 maggio del 2022. Anche questa volta, la star di Goodfellas veste i panni di un criminale senza scrupoli con gli occhiali dalle lenti arancioni, in fissa con la cocaina. L’eroina, nel senso della coraggiosa protagonista femminile, non della sostanza stupefacente, è invece una madre single con una figlia appassionata di pittura e una  cameretta tappezzata di poster di Billy Idol, Adam Ant, Madonna, Cindy Lauper, Duran Duran  e Depeche Mode. E il gruppo di Dave Gahan e Martin Gore partecipa alla colonna sonora con il brano Just Can't Get Enough. Si sa, l’allure degli Ottanta riproposto oggi al cinema o in tv, rende tutto migliore. Come il sale sul bordo della coppa di un cocktail Margherita.

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