Cocainorso, la storia vera dell'orso in overdose dell'horror in uscita in Italia ad aprile

Cinema
Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

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La pellicola dell'orrore attesa nelle sale italiane dal 27 aprile 2023 e diretta dall’attrice, regista e produttrice Elizabeth Banks si basa sulle vicende realmente accadute nel 1985, quando in Georgia un orso nero morì di overdose dopo l'ingestione di enormi quantità di cocaina

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Cocainorso (titolo originale: Cocaine Bear) è uno dei film più attesi del 2023, specialmente dagli amanti del genere horror. Questa pellicola dell'orrore arriverà nelle sale italiane a partire dal 27 aprile 2023 (mentre negli Stati Uniti è al cinema già da quattro giorni, uscito il 24 febbraio scorso).
È diretta da un nome di Hollywood da cui non ci saremmo mai aspettati un film del genere: si tratta di Elizabeth Banks, la famosa attrice americana nota per i suoi ruoli in film come Wet Hot American Summer, la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi (2002-2007), 40 anni vergine (2005), Zack & Miri - Amore a... primo sesso (2008), Role Models (2008), The Next Three Days (2010), Voices (2012), Una notte in giallo (2014) e la serie di film di Hunger Games (2012-2015).

Qui in veste di regista, Elizabeth Banks ci offre un manicaretto dell'orrore che si preannuncia un enorme successo, come quello che ha già ampiamente registrato oltreoceano.
Cocainorso è solo diretto da Banks, non interpretato: la celebre attrice bionda non compare nel cast del suo film. Gli interpreti del film sono Keri Russell (nel ruolo di Colette Matthews), Margo Martindale, Ray Liotta (nei panni di Dentwood), Alden Ehrenreich (nella parte di Marty), O'Shea Jackson Jr. (che impersona Howard), Jesse Tyler Ferguson e Kristofer Hivju.

Per Elizabeth Banks si tratta del terzo lungometraggio da regista, dopo l'esordio dietro la cinepresa (per lungometraggi, dato che di corti ne aveva già diretti parecchi) del 2015 con Pitch Perfect 2, seguito poi da Charlie's Angels del 2019.

La trama si ispira a una vicenda realmente accaduta

La storia si basa sulle vicende realmente accadute nel 1985, quando in Georgia un orso nero morì di overdose dopo l'ingestione accidentale di enormi quantità di cocaina. Tuttavia a metà degli anni Ottanta questo terribile incidente provocò "soltanto" la morte dell'animale, non certo la scia di sangue che Banks ci mostra sul grande schermo… Nel suo horror, infatti, l'orso protagonista - essendo sotto l'effetto stupefacente di ingenti dosi di cocaina ingerita - massacrerà in maniera orribile tantissime vittime che si presenteranno sulla sua strada, mentre nella realtà quell'orso non attaccò nè uccise nessuno. Ma prima ancora di questo film, già la leggenda metropolitana che seguì i fatti di cronaca parlava di una bestia impazzita dall'abuso di droga, tramutatasi in un serial killer di quelli che "Dexter spostati", per dire.

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Il Cocaine Bear è molto famoso in USA

Quell'orso morto per overdose è molto famoso negli Stati Uniti. Addirittura è protagonista di statue e icone esposte nei luoghi più disparati dell'America, dai centri commerciali ai pub.
Il vero orso nero trovato morto nel nord della Georgia è stato impagliato ed è tuttora esposto in un centro commerciale che si trova nello stato americano del Kentucky.
Il povero orso ucciso dalla droga è stato in seguito soprannominato Pablo Eskobear, a volte scritto così: Escobear. Si tratta chiaramente di un gioco di parole che collega questo orso "strafatto" al famoso criminale colombiano che è stato uno dei più noti trafficanti di droga della storia.

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Il film

Nel dicembre 2019 Cocainorso, prodotto da Phil Lord e Christopher Miller, sarebbe dovuto essere diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, su una sceneggiatura scritta da Jimmy Warden. Nel marzo 2021 la Universal Pictures ha annunciato l'avvio del progetto, ma con un sostanziale cambiamento: alla regia è arrivata Elizabeth Banks.
Le riprese della pellicola, iniziate il 20 agosto 2021, si sono svolte interamente a Wicklow, in Irlanda, dove si sono concluse il 17 ottobre 2021.

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L’orso che negli anni ’80 andò realmente in overdose di cocaina

L'orso della cocaina della realtà era un orso nero americano di 79 chili, ucciso da un'overdose di benzoilmetilecgonina (si chiama così il principale metabolita della cocaina) nel 1985.
La cocaina era stata lasciata cadere da alcuni trafficanti di droga che si trovavano a bordo di un aereo che stava sorvolando il deserto nel Tennessee, negli Stati Uniti. Oggi il corpo dell'animale, imbalsamato, è visibile presso un centro commerciale nel Kentucky, dove viene esposto al pubblico.

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Come è finita la cocaina nello stomaco dell'orso

Il trafficante di droga Andrew C. Thornton II stava trasportando cocaina dalla Colombia negli Stati Uniti. Dopo aver lasciato una spedizione a Blairsville, in Georgia, Thornton e un complice partirono a bordo di un Cessna 404 Titan con pilota automatico. Durante il viaggio, i due lasciarono cadere un carico di quaranta contenitori di plastica di cocaina nel deserto prima di abbandonare l'aereo sopra Knoxville, nel Tennessee. Il destino volle che Thornton venisse ucciso all'istante. Non dall'FBI, bensì dal fato: il suo paracadute non si aprì.
Secondo l'FBI, Thornton scaricò il carico perché troppo pesante per il volo. Era l'11 settembre 1985.

Il 23 dicembre dello stesso anno, il Bureau of Investigation della Georgia ha riferito di aver trovato un orso nero morto che aveva mangiato una grande quantità di cocaina, trovandola all'interno dei contenitori lanciati dei narcotrafficanti. Quei contenitori avevano all'interno circa 34 kg di cocaina, del valore di 2 milioni di dollari.

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Lo stomaco dell'orso "letteralmente pieno fino all'orlo di cocaina"

Il capo medico legale del Georgia State Crime Lab, il dottor Kenneth Alonso, affermò che lo stomaco dell’orso nero era "letteralmente pieno fino all'orlo di cocaina”. Tuttavia il suddetto medico stimò che l'orso avesse assorbito soltanto da tre a 4 g di cocaina nel suo flusso sanguigno al momento della morte.

Come ha fatto l'orso imbalsamato a finire in un centro commerciale del Kentucky?

Il dottor Alonso non voleva sbarazzarsi del corpo esanime dell'orso, quindi lo fece imbalsamare da esperti tassidermisti e lo donò poi alla Chattahoochee River National Recreation Area. Dopo qualche tempo, però, il corpo impagliato dell'orso venne perduto. Dopo di che emerse nuovamente in un banco dei pegni, arrivando alla fine al "Kentucky for Kentucky Fun Mall" a Lexington, in Kentucky, dove è esposto ancora oggi.

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Elizabeth Banks: “Se è un flop potrebbe essere la fine della mia carriera”

La famosa attrice Elizabeth Banks - che da qualche anno è molto attiva anche come regista - aveva preannunciato il suo progetto con le seguenti parole: “Se è un flop potrebbe essere la fine della mia carriera”.
E invece quel grizzly “strafatto” è diventato la sua fortuna, scalando il box office statunitense al punto che si contende il primato con Ant-Man and the wasp: Quantumania. Parliamo di quasi 30 milioni di dollari di incasso in soli tre giorni.
Oltre a fare parecchia paura (perché l'orso dimostra una forza quintuplicata proprio per via della cocaina assunta), Cocainorso fa anche molto ma molto ridere. Il film è un concentrato di divertimento venato di sano terrore. Anzi: di terrore stupefacente, per rimanere in tema cocaina...

“Riporta in auge a due mesi dalla sbornia di Avatar 2 una certa tendenza dell’industria statunitense nel portare al successo una sorta di sottogenere, l’horror venato di ironia che è proprio di una tradizione politica degli anni settanta, poi platealmente affermatosi come genere tout court con gli splatter anni ottanta”, fa notare Davide Turrini in un recente articolo apparso su Il Fatto Quotidiano. E dopo l'orso giallo ghiotto di miele trasformato dal regista Rhys Frake-Waterfield in un efferato assassino nel film slasher indipendente britannico Winnie-the-Pooh: Blood and Honey, adesso arriva un nuovo orso. E se il Winnie the Pooh horror diventa tale perché scopre che il sangue gli piace più del miele, questo Cocaine Bear diventa un killer perché al posto del proverbiale miele si fa una scorpacciata di polvere bianca.

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