Il regista di "Inception" e della trilogia di Batman compie 50 anni: ecco alcune chicche che forse non conoscete sulla sua filmografia
Il suo film d'esordio, l'intricato noir in bianco e nero Following, è datato 1998. Ma la rivelazione Memento, incredibilmente scritto e diretto a meno di trent'anni, cade proprio nel 2000: e questo vuol dire che Christopher Nolan è uno dei registi guida degli ultimi vent'anni di cinema, furbo abbastanza nel capire le esigenze del grande pubblico ma ambizioso a sufficienza per proporsi sfide sempre più colossali, consapevole che più l'asticella si alza più è facile sprofondare nell'abisso dell'improbabile e del ridicolo. Un abisso da cui Nolan si è sempre tenuto alla larga, governando con mano saldissima, chiarezza e ritmo folle anche le trame più contorte: come quella che si annuncia per Tenet, il suo nuovo fanta-thriller sull'inversione del tempo, che dovrebbe approdare in Europa il 26 agosto. Nell'attesa, eccovi dieci trucchi, guizzi, oggetti nascosti e messaggi subliminali disseminati abilmente da Nolan nell'arco della sua ventennale carriera.
I cinque fotogrammi di Memento
Assurto giustamente a film di culto nel corso degli anni, Memento si fa ricordare per la sua incredibile struttura a incastro con i due estremi che convergono fino alla rivelazione finale (e pensate a quanto è difficile scrivere una sceneggiatura che preveda il colpo di scena a metà storia invece che nell'epilogo). Nolan regala un appiglio agli spettatori più attenti per arrivare prima degli altri, ma è un appiglio piccolissimo, brevissimo, lungo appena cinque fotogrammi. Verso la fine del film, durante il racconto al telefono di Lenny in uno degli ultimi inserti in bianco e nero, troviamo il paziente Sammy Jankis in ospedale dopo aver causato la morte di sua moglie: un infermiere gli passa davanti e...
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Il DVD di Memento
Uscito in un'epoca in cui i contenuti extra dei DVD dei film erano ripieni di leccornie cinematografiche, quello di Memento nascondeva una chicca straordinaria, ma bisognava essere all'altezza della situazione. Bisognava superare una specie di test psicologico, individuando – su un menu di 24 icone – le uniche sei che davano accesso a una sotto-sezione. Poi bisognava rispondere a un secondo test psico-attitudinale sul modello di quelli a cui veniva sottoposto il povero Sammy Jankis durante il film. A quel punto, in caso di risposta positiva, avremmo avuto finalmente accesso a una speciale versione del film montata in ordine cronologico, ma senza la possibilità di fare rewind o fast-forward. Ora i tempi sono cambiati, e c'è qualcuno che si è rimontato il film da solo e l'ha caricato su Youtube.
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I salti nel tempo di The Prestige
Qualcun altro, evidentemente con una grande disponibilità di tempo libero, un giorno si è messo a contare tutti gli stacchi di montaggio di The Prestige, il primo film mainstream di successo di Nolan dopo il non riuscitissimo Insomnia (2002). Pare che ci siano 146 salti avanti o indietro nel tempo, molti dei quali abilmente nascosti da Nolan con trucchi di montaggio o di scrittura: del resto è questa la natura profonda di The Prestige, un film sull'illusionismo che pullula di numeri di magia nella sceneggiatura.
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Batman contro Spiderman?
E ora un paradosso spazio-temporale che può mandare in tilt milioni di appassionati di super-eroi: nella magnifica scena iniziale de Il Cavaliere Oscuro, quella della rapina in banca, un uomo ripreso di spalle sosta in piedi al centro della strada. A 1:20 del video qui sotto, sullo sfondo, appena riconoscibile, un cartellone pubblicitario che sembra la locandina di un film. Ma quale film? Niente meno che Spiderman 3 (2007)! Troppo clamorosa per essere una svista, specialmente per un regista così meticoloso come Nolan: vuole dunque suggerirci che a Gotham City sanno dell'esistenza di Spiderman? Che Batman è reale mentre Spiderman è solo il personaggio di un film? O che Batman e Spiderman esistono entrambi, e magari sono destinati a sfidarsi tra dieci o quindici anni?
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Il camion del Cavaliere Oscuro
Mega-produzioni da centinaia di milioni di dollari, i film di Nolan fanno ricorso alla computer grafica in modo comunque meno massiccio e invadente di tanti altri blockbuster hollywoodiani. Ne è uno splendido esempio questa scena di inseguimento notturno sempre dal Cavaliere Oscuro, in cui un camion fa la capriola e ruota in avanti di 180 gradi: all'apparenza qualcosa d'impossibile, ma che nel Paese dei Balocchi di Nolan diventa realtà. Questa scena, più di altre, sintetizza l'amore che il regista britannico prova verso il cinema, spingendolo a mettere in pratica imprese al limite della razionalità.
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Edith Piaf e Hans Zimmer
Anche gli spettatori più distratti di Inception (2010) ricorderanno la canzone francese (Non, je ne regrette rien) che serve ai protagonisti del film per orientarsi tra sogno e realtà e indurli a svegliarsi: l'entrata in scena dell'indimenticabile voce di Edith Piaf è preceduta da un crescendo di fiati che aumenta a dismisura il pathos del brano. Al di là dell'implicita citazione (tre anni prima Marion Cotillard, ex-moglie che tormenta i sogni di DiCaprio, aveva interpretato Edith Piaf nel film La vie en rose, vincendo anche l'Oscar), suona di rara eleganza l'escamotage sonoro inventato dal maestro Hans Zimmer, la cui colonna sonora ossessiva e cupa al limite del cacofonico, che si ascolta in numerosi frammenti di Inception, altro non è che la stessa ouverture di Non, je ne regrette rien rallentata del 70%. Ascoltare per credere!
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Ma la trottola, cade o no?
L'ultima scena di Inception è uno tra i finali più dibattuti degli ultimi decenni, forse pari solo a quello di Blade Runner: appena rientrato a casa, prima di correre a riabbracciare i suoi figli, Di Caprio lascia andare la trottola sul tavolo per l'ultima volta, per chiarire a sé stesso se si trova nella realtà (in tal caso la trottola si fermerebbe) o sta ancora sognando (continuerebbe a girare all'infinito). Com'è noto, Nolan lascia volutamente la cosa in sospeso, andando “a nero” un attimo prima di scoprirlo. Ma non dimentichiamo che l'amico Christopher è un prestigiatore del cinema, e come tutti i prestigiatori ci confonde suggerendoci un punto di vista quando la verità è altrove. Perciò alcuni tra i fan più rigorosi hanno proposto una seconda teoria: il segreto del finale non sta nella trottola quanto nell'anulare destro di Di Caprio e nella fede nuziale che lo circonda: se l'anello c'è, Di Caprio si ritiene ancora sposato con Mal (Marion Cotillard), quindi vuol dire che sta sognando; se non c'è, Maude non c'è più e siamo nella realtà. E allora controllate voi...
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La guida di Inception
Non è un vero e proprio easter egg e non è diretta responsabilità del regista, ma quest'incredibile piantina dà la misura del culto che i film di Nolan sono stati capaci di sviluppare negli anni. Eppure anche questo specchietto così rigoroso, nel dubbio, si lascia il punto interrogativo accanto al destino di Cobb (Leonardo DiCaprio)...
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I ticchettii di Interstellar
Ancora su Hans Zimmer e sulle invenzioni sonore che è stato capace di creare nell'universo nolaniano. Di Interstellar (2014) ricorderete la breve e memorabile scena sul pianeta Miller, la cui superficie è interamente ricoperta di acqua: una sequenza carica di tensione, esaltata dallo strano ticchettio della colonna sonora di Zimmer. Bene, i vari “tic” si susseguono a intervalli non casuali: esattamente ogni 1,25 secondi. Come mai? Torniamo indietro: in una scena precedente, prima dell'atterraggio (o ammaraggio) su Miller, uno scienziato aveva spiegato che ogni ora sul pianeta corrisponde a sette anni sulla terra. Uno spettatore particolarmente pignolo, o particolarmente pazzo, ha fatto notare su Reddit che nei primi 60 secondi della scena si sentono 48 ticchettii, ovvero uno ogni 1,25 secondi: è esattamente la proporzione tra il tempo che scorre sulla Terra e quello che scorre su Miller. Insomma, in parole povere: ogni ticchettio corrisponde a un giorno passato sulla Terra. E ora provate a riguardare la scena (e l'intero film) con questa nuova consapevolezza...
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L'inaffondabile Michael Caine
Attore di smisurato talento e fascino, simbolo del cinema britannico anni Sessanta e Settanta, sir Michael Caine è stato riportato alla ribalta da Nolan a cominciare da Batman Begins (2005): da allora non c'è film del regista senza il suo attore-feticcio, anche solo per una piccola parte. O anche solo via audio come succede in Dunkirk (2017), in cui apparentemente non c'è traccia di Caine. Apparentemente: perché è sua la voce che esce dalla radio dell'aereo pilotato da Tom Hardy, in una delle prime scene del film.