Pride, chi è la prima icona gay della storia

Cinema

Matteo Rossini

©Getty

 Un'artista che ha influenzato radicalmente la società, una voce che ancora oggi si fa portabandiera della comunità LGBTQ+

Dai moti di Stonewall del 1969 ad oggi molti cambiamenti hanno interessato la nostra società, nonostante la strada per l’uguaglianza dei diritti sia ancora molto lunga.

Gli inni della comunità LGBTQ+

 

Nel corso degli anni tantissimi artisti hanno indossato i colori della bandiera rainbow facendosi portavoce della comunità LGBTQ+ e affiancandola nella battaglia ancora oggi più che mai fondamentale.

 

Stelle del cinema, icone del pop e personaggi del mondo dell'intrattenimento, dall’inarrivabile Cher che ha più volte alzato la voce in difesa della comunità a Christina Aguilera che ha pubblicato il brano Beautiful divenuto un inno, così come accaduto prima per I’m Coming Out di Diana Ross e in seguito per Born This Way di Lady Gaga.

 

Nel corso del ‘900 la comunità LGBTQ+ ha assunto sempre maggior importanza riuscendo a far sentire la propria voce nella società, parallelamente alcuni artisti sono entrati nell’universo rainbow in seguito anche alla nascita del termine gay icon.

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Judy Garland: la prima icona gay della storia

 

Stabilire il momento esatto in cui questa espressione sia stata coniata è assai complicato così come individuare chi fu il primo nome a indossarlo, tuttavia allo stesso tempo culturalmente vi è un’artista riconosciuta come tale, nonostante la sua morte sia avvenuta precedentemente ai moti di Stonewall, per la precisione sette giorni prima, stiamo ovviamente parlando di Judy Garland.

 

L’attrice fu, è e sarà, una figura importante per la comunità LGBTQ+, vediamone insieme alcuni motivi.

Gli amici di Dorothy

 

L’espressione amici di Dorothy viene coniata per indicare i ragazzi gay degli anni ’60, il motivo? Ovviamente Il mago di Oz, film in cui l’attrice scappa dalla realtà in cui vive legandosi a un gruppo di amici diversi tra loro ma in grado di accettarsi.

La vita dell’attrice

 

Dalla giovinezza sul set a una vita vissuta a pieno, Judy Garland ha attraversato alti e bassi provando tutte le diverse sfumature della gioia e del dolore, diventando per questo un punto di riferimento per la comunità LGBTQ+ che ha rivisto il proprio percorso in quello tortuoso dell’artista.

Over the Rainbow

 

Una delle canzoni più celebri di Judy Garland è Over the Rainbow, divenuto poi uno degli inni più famosi della comunità, questo un estratto: “Somewhere over the rainbow way up high, / There's a land that i heard of once in a lullaby, / Somewhere over the rainbow skies are blue, / And the dreams that you dare to dream really do come true. / Someday i'll wish upon a star / And wake up where the clouds are far behind me, / Where troubles melt like lemon drops / Away, above the chimney tops, that's where you'll find me. / Somewhere over the rainbow bluebirds fly”.

I moti di Stonewall

 

Stando a quanto emerso negli anni successivi, alcuni dei partecipanti alla fatidica notte dei moti di Stonewall sarebbero arrivati al locale dopo aver partecipato ai funerali dell’attrice.

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