Morte Pippo Baudo, l'amico avvocato racconta ultimi giorni di malattia

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Giuditta Avellina

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L’avvocato Giorgio Assumma, amico di lunga data di Pippo Baudo, chiarisce le cause del declino fisico del celebre conduttore, smentendo voci su malattie gravi o incidenti. Baudo ha affrontato un indebolimento neurologico alle gambe, abbinato a gravi problemi alla vista, che lo hanno costretto a trascorrere gli ultimi mesi nell’isolamento. Per Baudo, l’unico degno successore era – secondo lui stesso – Stefano De Martino, perché capace di parlare al “popolino”.

L’avvocato e amico fraterno di Pippo Baudo, Giorgio Assumma, racconta senza reticenze al Corriere della Sera gli ultimi giorni dell’icona della televisione italiana, scomparso a 89 anni. Nelle sue parole si coglie un ritratto autentico: un uomo segnato dalla fragilità, dal rimpianto, ma ancora capace di sorridere.

Un declino silenzioso

Assumma smentisce le voci circolate: non si è trattato di una malattia lunga né di un incidente. "Pippo ha avuto un indebolimento neurologico alle gambe che lo ha condizionato molto. In più, vedeva poco e cercava di nascondermelo, mi individuava attraverso la provenienza della mia voce". Il conduttore ha trascorso gli ultimi mesi quasi recluso nella sua casa. "Tutte le volte che andavo a trovarlo, uscivo con un senso di angoscia. Non è quasi mai uscito se non per andare al compleanno di Pingitore del Bagaglino. Nell’ultimo periodo preferiva lunghe telefonate, gli raccontavo le barzellette e lo sentivo ridere".

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Il dolore nascosto

"Un uomo che ha vissuto sull’apprezzamento degli altri", dice Assumma, era "sottotono". Ma un momento lo ha scosso profondamente: "L’ho visto piangere sul mio divano quando, nel 1987, il presidente Rai Enrico Manca lo definì nazional‑popolare. Intorno ai 75 anni fu considerato un volto del passato, perse sicurezza in sé stesso, e mi disse che fu il peggior periodo della sua vita".

L’addio alla Rai

Assumma ricorda anche un episodio emblematico legato alla carriera: "Lo accompagnai ad Arcore da Berlusconi… Pippo rimase in silenzio, pensando di essere stato tradito da quella che considerava sua madre".

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Un’eredità possibile

Quando gli viene chiesto di un possibile successore, l’avvocato riporta le parole stesse di Baudo: "Stefano De Martino: ha capito il modo di parlare al popolino". Infine, Assumma descrive con delicatezza il momento dell’ultimo saluto: "Io che non mi commuovo mai, mi sono commosso mentre l’ho visto nella bara col suo smoking".

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