Perché Pippo Baudo è la Sicilia e la Sicilia è un po’ Pippo Baudo
Spettacolo ©AnsaPippo Baudo ha portato la Sicilia in ogni tappa della sua carriera, trasformando origini e radici in una cifra identitaria del suo lavoro e della sua vita. Dal legame con Militello ai talenti scoperti, dalle serate in Rai ai progetti locali, ha incarnato l’orgoglio e la creatività della sua terra.
Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Pippo Baudo ha portato la Sicilia con sé in ogni stagione della sua carriera. Figlio di una famiglia modesta, laureato in giurisprudenza a Catania, scelse presto la strada dello spettacolo, trasferendosi a Roma. Eppure, anche nel periodo di massimo successo a Milano e nella Capitale, non recise mai il cordone con la sua terra. “La nostra terra ha vissuto tante vicissitudini ma ha una bellezza infinita e unica al mondo… il bello vincerà”, disse in un’intervista, rivelando il senso di responsabilità e orgoglio che accompagnava il suo essere siciliano.
La sua "adorata" Militello Val di Catania
Il rapporto con Militello Val di Catania è stato costante. Il paese gli ha dedicato una via del centro storico, e lui stesso ne parlava come di un “simbolo autentico della Sicilia di un tempo”. Per Baudo la sicilianità non era un’etichetta, ma un modo di vivere, fatto di calore, ospitalità e radici profonde. Anche nei suoi programmi, dai varietà alle serate speciali, ha portato spesso in scena luoghi e tradizioni dell’isola. Memorabili furono, negli anni ’90, le trasmissioni dal Teatro Antico di Taormina e da piazza IX Aprile, vetrine che portarono in prima serata Rai la bellezza siciliana.
Un capitolo importante fu il suo impegno con Antenna Sicilia, emittente privata nata nel 1979 a Catania, di cui fu socio e direttore artistico. Qui lanciò programmi legati alla cultura e alla musica popolare, come il Festival della nuova canzone siciliana, recuperando repertori in dialetto e valorizzando giovani artisti locali. Un segno concreto della sua volontà di restituire qualcosa alla sua terra.
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I talenti siciliani che scoprì
Anche sul fronte dei talenti, Baudo è stato un vero ponte tra Sicilia e Italia. Il suo fiuto da scopritore ha portato alla ribalta artisti destinati a segnare lo spettacolo. Fra i siciliani, due nomi spiccano: Rosario Fiorello, che Baudo volle in Rai nei primi anni ’90, e Nino Frassica, il messinese lanciato con “Quelli della notte” e poi ospite fisso di Domenica In. Entrambi hanno riconosciuto in lui un “padre televisivo”, capace di dare fiducia e visibilità quando ancora erano sconosciuti. Fiorello ha spesso ricordato: “Baudo fu il primo a credere in me davvero, a darmi una possibilità in TV”.
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I cari amici siciliani di Baudo
Oltre a Nino Frassica e Rosario Fiorello, Baudo coltivava rapporti profondi con altri protagonisti della scena artistica siciliana: Tuccio Musumeci, suo compagno di palcoscenico fin dai tempi del liceo, con il quale ha mantenuto una collaborazione comica solida e duratura; Pippo Pattavina, attore simbolo della commedia siciliana, partner nei varietà di Antenna Sicilia come Questo piccolo grande amore e nel Festival della nuova canzone siciliana; Salvo La Rosa, volto storico del talk-show Insieme, con cui condivise la passione per una tv che nascesse e valorizzasse la cultura isolana. Questi legami testimoniano come per Baudo la sicilianità fosse anche comunità, condivisione e sostegno reciproco tra artisti dell’isola
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Baudo, siciliano a tutto tondo
La sicilianità di Baudo passava anche dal linguaggio e dal tono: voce calda, ironia gentile, capacità di mediare con saggezza. Persino nella vita privata scelse la Sicilia come cornice: il matrimonio con Katia Ricciarelli nel 1986 fu celebrato a Catania, in una cerimonia che divenne un evento collettivo. E fino agli ultimi anni, Baudo seguiva con passione le vicende del Calcio Catania, confessando: “Non ho mai smesso di amare il Catania”. Il legame tra Baudo e la sua isola è dunque indissolubile. Pippo è la Sicilia perché ne ha incarnato orgoglio, resilienza e creatività; la Sicilia è Pippo Baudo perché in lui ha trovato una voce nazionale, capace di portare quell’identità negli schermi di tutta Italia.