È morto Pippo Baudo, aveva 89 anni

Spettacolo
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Simbolo della tv italiana, ha condotto ben tredici edizioni del festival di Sanremo e decine di programmi di grande successo, da Canzonissima a Domenica in. La notizia è stata confermata dal suo storico legale e amico fraterno, l'avvocato Giorgio Assumma. "Con Baudo se ne va un pezzo di cuore della Tv, se ne va una parte  fondamentale della Rai". A dirlo l'ad Giampaolo Rossi, il Direttore Generale Roberto Sergio e il Cda della Rai

Il mondo della tv italiana e dello spettacolo in lutto. È morto infatti questa sera, a Roma, all'età di 89 anni Pippo Baudo. Simbolo della tv italiana, ha condotto ben tredici edizioni del festival di Sanremo e decine di programmi di grande successo, da Canzonissima a Domenica in. La notizia, appresa dall'Ansa da fonti vicine alla famiglia, è stata poi confermata dal suo storico legale e amico fraterno, l'avvocato Giorgio Assumma. Baudo si è spento serenamente - a quanto si apprende - in ospedale, al Campus Biomedico di Roma, circondato dagli affetti delle persone più care e con il conforto dei sacramenti. 

Una lunga carriera in tv

Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Pippo Baudo ha conquistato l'affetto del pubblico con diversi programmi a partire da Settevoci (1966-70) e Canzonissima (1972-73), raggiungendo poi il grande successo negli anni Ottanta con programmi come Domenica in (1979-85, 1991-92), Fantastico (1984-86 e 1990), Serata d'onore (1983, 1986) e con le numerose edizioni del Festival di Sanremo (1968, 1984-85, 1987, 1992-96, 2002-03, 2007-08). Dal 1987 al 1988 è stato anche direttore artistico di Canale 5, per tornare poi alla Rai. In un primo momento su Raidue con una serie di Serata d'onore (1989), poi su Raiuno con Gran Premio (1990), Varietà (1991), Luna Park (1994-96), Papaveri e papere (1995), Mille lire al mese (1996). Dal 1989 al 1997 è stato direttore artistico (e dal 2000 presidente) del Teatro Stabile di Catania, mentre nel 1994 ha assunto la direzione artistica della Rai, fino alle dimissioni del maggio 1996. In seguito, rientrato a Viale Mazzini, ha condotto i programmi Giorno dopo giorno (1999, divenuto nel 2000 Novecento. Giorno dopo giorno), Passo doppio (2001), Il Castello (2002-2003) e nuovamente Domenica in (2005-10). Nel 2010 ha condotto su Raitre Novecento, e nel 2012 il programma in prima serata "Il viaggio", riconfermato per una seconda edizione l'anno successivo. Ha raccontato la sua lunga carriera in un'autobiografia scritta nel 2018 con Paolo Conti e ha condotto Sanremo giovani. Nel 2021 è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.  L'ultima apparizione pubblica risale alla festa per i 90 anni di Pierfrancesco Pingitore, sorridente anche se in sedia a rotelle immortalato in vari scatti contornato da tanti amici.  

Il rapporto speciale con Sanremo

Nella carriera di Pippo Baudo una parte significativa è stata dedicata al Festival di sanremo. L'ultima volta sul palco dell'Ariston risale al 7 febbraio 2018: la voce incrinata dall'emozione, la rosa di seta bianca appuntata sullo smoking, Pippo Baudo salì in cattedra e recita la sua lettera d'amore a Sanremo, ripercorrendo la sua esperienza, lunga tredici festival. Si tratta di un record assoluto. L'esordio, al teatro del Casinò, avviene nel 1968, con Louis Armstrong. "Fui costretto a cacciarlo", ricordava Baudo. Il mito del jazz era in gara con il brano "Mi va di cantare". Qualcuno gli fece intendere che avrebbe dovuto fare un piccolo show per il pubblico italiano e quindi Armstrong, fiato alla tromba, attaccò "O When The Saints Go Marchin' In", con tutta l'orchestra in piedi. Il debuttante Baudo, 31 anni, doveva però mandare avanti la serata. Su esortazione del patron del festival, Gianni Ravera, approfittò di una pausa per irrompere sul palco sventolando un fazzoletto bianco. Armstrong pensò che volesse asciugargli il sudore, ma Baudo gli batté la mano sulla spalla: "Please, Mister Satchmo", e praticamente gli sfilò lo strumento dalle mani.    Infinita la serie dei talenti lanciati da quel palco, da Andrea Bocelli, Laura Pausini, Giorgia, Eros Ramazzotti, imbattuti i record di ascolto ("fino al 74% con 17 milioni"), e poi le risate con Fiorello, Roberto Benigni, il trio Solenghi-Marchesini-Lopez. E ancora le lo star system della musica mondiale ospitato all'Ariston, da Madonna a Sharon Stone, che baciò, dai Queen ai Duran Duran fino a Whitney Houston e al suo celebre bis.    Nel 1994 per la prima volta vestì il doppio ruolo di conduttore e direttore artistico. Il 1995 fu anche l'anno di Anna Falchi e Claudia Koll, la prima accoppiata bionda-mora che avrebbe spopolato a lungo. Il festival - irripetibile mix di musica, fiori, retroscena, imprevisti, polemiche - negli anni ha fatto i conti con l'attualità, la crisi politica e sociale, i conflitti, dentro e fuori dall'Ariston. E al nome di Baudo sono legati anche alcuni memorabili episodi di cronaca. Nel 1984 un migliaio di operai dello stabilimento di Genova-Cornigliano dell'Italsider, a rischio chiusura, manifestarono davanti al teatro in occasione della serata inaugurale del Festival. Alcuni di loro vennero invitati da Baudo sul palco.   Una menzione particolare va poi a Pino Pagano, l'operaio disoccupato che nel 1995, a 47 anni, minacciò di lanciarsi in diretta su Rai1 dalla balconata dell'Ariston. Toccò a Baudo arrampicarsi in galleria, rassicurarlo e farlo desistere. Tutto orchestrato a tavolino, avrebbe detto poi qualcuno: circostanza, però, mai verificata oggettivamente.  Tra gli episodi più toccanti, la morte di Claudio Villa, il 7 febbraio 1987: toccò proprio ad un commosso Baudo salire sul palco, nella serata finale del Festival, per annunciarne la scomparsa e chiedere al pubblico di tributargli un ultimo applauso. Baudo ed il Festival, un legame inscindibile. Non a caso Carlo Conti, a chiusura dell'ultima edizione, ha definito il suo festival "baudiano": "è una  meravigliosa messa cantata, un meraviglioso rito collettivo e ci  ha insegnato Pippo Baudo a farlo". 

La vita privata

Baudo ha avuto cinque relazioni. Quella con Mirella Adinolfi (da cui ha avuto Alessandro, riconosciuto dopo anni), con Angela Lippi (da cui ha avuto la figlia Tiziana), con Alida Chelli, Adriana Russo e con Katia Ricciarelli che ha sposato a Catania nel 1986 e da cui ha divorziato nel 2007.

Il cordoglio della Rai

"Con Pippo Baudo se ne va un pezzo di 'cuore' della Tv, se ne va una parte  fondamentale della Rai. Eppure, lui è la sua figura resteranno impressi nel patrimonio culturale dell'Italia". A dirlo l'Amministratore Delegato Giampaolo Rossi, il Direttore Generale Roberto Sergio e il Cda danno voce al dolore e al cordoglio di tutta l'azienda. "In questo momento di lutto, ci accompagna - proseguono - un grande senso di riconoscenza perché con grande leggerezza, intelligenza e impareggiabile carisma e passione ha reso la tv un fenomeno 'culturale' nobilitando il termine 'nazionalpopolare' e traducendolo in un linguaggio immediatamente comprensibile da chiunque, senza mai cedere alla tentazione della volgarità. È stato un 'inventore' di televisione, uno scopritore di talenti, l'uomo del Festival di Sanremo che ha condotto e 'pensato' più di chiunque altro, senza dimenticare la 'sua' Domenica In e tanti altri programmi da lui firmati che restano nel patrimonio di tutti e che hanno accompagnato la storia stessa della nostra nazione". Da oggi, viene aggiunto, "la Rai è un po' più povera ma ciò che ci hai lasciato resta un'immensa ricchezza". 

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