Jovanotti, il post a due anni dalla caduta in bici: "Dolore dell'incidente sempre con me"
SpettacoloIl cantautore ha ripercorso l'infortunio su due ruote avvenuto il 15 luglio 2023 mentre si trovava in vacanza in Repubblica Dominicana. Dopo gli interventi e la riabilitazione, il 26 luglio sarà al No Borders Music Festival in Friuli-Venezia Giulia in un concerto speciale per 5000 ciclisti, lui compreso: "Proverò a fare 770 chilometri"
Sono passati due anni dall’incidente in bici che il 15 luglio 2023 aveva coinvolto Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, durante una vacanza in Repubblica Dominicana. Allora il cantante, ospite a casa di amici insieme alla moglie Francesca Valiani, si era alzato di buonora per esplorare a due ruote l’isola. Ieri, martedì 15 luglio 2025, ha invece ricordato in un lungo post su Facebook la trasformazione di un pacifico giro turistico in un duro percorso di guarigione. Mentre pedalava su un rettilineo che tagliava a metà una verdeggiante piantagione di canna da zucchero, sopra di lui il cielo terso, “stavo pensando che era proprio una meraviglia tutto, e quel momento in particolare, e pensavo che avevo fatto proprio bene a portarmi la bici e che il giorno dopo sarei andato a vedere la casa di Cristoforo Colombo nella capitale, sempre a pedali, e i pomeriggi li avrei dedicati a stare con la Francesca e i miei amici bevendo acqua di cocco da una noce fresca, e magari una birra gelata. Una gran bella vacanza”. Dietro l’angolo, però, si annidava l’imprevisto. “Le canne da zucchero fitte fitte coprivano la visione di un banchetto di frutta e verdura al lato della strada, e l’asfalto appena rifatto di nuovo rendeva invisibile il dissuasore di velocità che il fruttarolo o chi per lui aveva steso davanti al suo negozietto per far rallentare le macchine così da ispirare l’acquisto di un cocomero o di un’ananas”. Jovanotti ha ammesso di non aver visto l’ostacolo. “Così sono volato a terra, facendomi molto male. Quando ti fai molto male nei primi secondi non senti male, anzi non senti niente”. Il cantante aveva addirittura girato un video con il cellulare, “dove dicevo che ero caduto perfino sorridendo, poi ha iniziato a farmi malissimo, ho visto che il piede era al contrario e la clavicola mi bucava la pelle della spalla, e ho sentito le voci di quelli che mi stavano soccorrendo e la prossima cosa che ho sentito è stata la sirena dell’ambulanza”. Nell’immediato, aveva subito un intervento chirurgico d’urgenza che, però, ha ora definito “fallito”. Non era mancato neppure “un batterio entrato nel mio femore tritato in una sala operatoria che assomigliava più a un locale di reggaeton che a un luogo sterilizzato”. La riabilitazione aveva richiesto una buona dose di pazienza e di fisioterapia, oltre ad un’altra “operazione di 8 ore sei mesi dopo in Italia” e “la testa da tenere concentrata sull’obiettivo di tornare sul palco, e anche di tornare in bici, e di camminare senza stampelle”. Nel post Jovanotti ha ringraziato i suoi fan, perché “siete stati importanti in questi due anni. Molto importanti. Ci siamo ritrovati nella musica, e non era scontato. E ne avremo di momenti belli da passare ancora insieme”. Così, anche se “oggi mi fa ancora male, ho questo dolore fisso che ormai è talmente familiare che lo vivo come un compagno di viaggio, io gli sto addosso, mi alleno tutti i giorni, lui mi sfida, io non mollo. Insieme andremo lontano. Abbiamo appena fatto un tour di 54 concerti ed è stato bellissimo farlo”. Il racconto di una rinascita è anche l’incipit della canzone Montecristo, tratta dall’album Il corpo umano uscito nel 2025.
NO BORDERS FESTIVAL, UN CONCERTO SPECIALE IN SELLA ALLA BICI
Nel frattempo, il 26 luglio Jovanotti parteciperà alla 30esima edizione del No Borders Music Festival, nella Valle dei laghi di Fusine e Sella Nevea, in Friuli-Venezia Giulia. L’evento, già sold out, sarà l’unico concerto estivo del cantautore, e sarà “speciale, perché parteciperà solo gente arrivata lì in bicicletta, e saremmo 5000 bici”, ha spiegato nel post. “Mi ero riproposto, quando un anno fa è nata l’idea di questo concerto speciale, di arrivare in bici anche io. Partendo da casa mia. È quello che tenterò di fare, 770 km, in pratica uno per ogni giorno o di questi due anni appena trascorsi, e non vedo l’ora di salire su quel palco e dire: “Ora cominciamo!”".