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Prima della Scala 2024 a Milano, cosa sapere e dove vederla in tv e con la Prima diffusa

Spettacolo
Foto di Brescia e Amisano

Sabato 7 dicembre l'opera che da 25 anni mancava al Piermarini aprirà la Stagione 2024/2025 con regia di Leo Muscato. Nel teatro irrompe la guerra, tema di attualità. Il cast stellare schiera Anna Netrebko, Ludovic Tézier e Brian Jagde, che ha sostituito Jonas Kaufmann assente per motivi familiari. L'ultima prima del sovrintendente Dominique Meyer sarà dedicata alla soprano Renata Tebaldi, scomparsa nel 2004 e interprete di Leonora nel 1955. Ospiti tenori Placido Domingo e José Carreras e soprano Rajina Kabaibanska 

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Sabato 7 dicembre alle ore 18 La forza del destino di Giuseppe Verdi inaugura la Stagione 2024/2025 del Teatro alla Scala. L’opera che ha aperto la stagione 59 anni fa e che da 25 anni mancava nel teatro milanese è diretta per la prima volta dal direttore musicale Riccardo Chailly. All'apertura della stagione irrompe quindi la guerra, un elemento vicino all'attualità e una costante nel titolo verdiano che sarà interpretato da un cast stellareAnna Netrebko nei panni di Donna Leonora (Elena Stikhina il 28 dicembre e il 2 gennaio), Ludovic Tézier nei panni di Don Carlo di Vargas (Amartuvshin Enkhbat il 2 gennaio), e Brian Jagde nei panni di Don Alvaro (Luciano Ganci il 22 e 28 dicembre e il 2 gennaio). L'interprete ha sostituito all'ultimo Jonas Kaufmann, che ha dato forfait per motivi familiari. Sul palco anche Vasilisa Berzhanskaya nel ruolo di Preziosilla, Alexander Vinogradov nel ruolo del Padre Guardiano (con Simon Lim il 28 dicembre e 2 gennaio), Marco Filippo Romano nel ruolo di Fra Melitone, Fabrizio Beggi nel ruolo del Marchese di Calatrava, Carlo Bosi nel ruolo di Mastro Trabuco, Marcela Rahal nel ruolo di Curra, Huanhong Li nel ruolo di un Alcalde e Xhieldo Hyseni nel ruolo di un Chirurgo. Firma la regia Leo Muscato, che ha ambientato ogni atto in un periodo (e in una guerra) diversa, dal Settecento ai giorni nostri. "Abbiamo l'idea naïf che l'umanità faccia progressi e quest'opera mette il dito nella piaga sul fatto che l'umanità poi non fa tanti progressi ma è sempre la stessa", soprattutto quando prevalgono "desiderio di vendetta e di prevalere" che "generano disastri", ha spiegato il sovrintendente e direttore artistico Dominique Meyer, che terminerà il suo incarico il prossimo 28 febbraio e cederà lo scettro al successore Fortunato Ortombina. Le scene di Federica Parolini, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Alessandro Verazzi completano La forza del destino. La Serata inaugurale è dedicata nel ventennale della scomparsa alla soprano Renata Tebaldi, splendida interprete della parte di Leonora alla Scala nel 1955 sotto la direzione di Antonino Votto. Ospiti i tenori Placido Domingo e José Carreras e la soprano Rajina Kabaibanska. Confermata anche la presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del ministro alla Cultura Alessandro Giuli. L’opera sarà eseguita integralmente nella versione del 1869 ripensata da Verdi per la Scala, secondo l’edizione critica curata per Ricordi da Philip Gossett e William Holmes nel 2005.

DOVE VEDERLA

Come ogni anno, lo spettacolo sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai1 e radiofonica su Radio3 dalle ore 17:45. La Prima è stata preceduta mercoledì 4 dicembre dall'Anteprima per gli Under30 e sarà seguita da sette repliche il 10, 13, 16, 19, 22, 28 dicembre e 2 gennaio. 

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LA PRIMA DIFFUSA

Dal 1° all’11 dicembre, il Comune di Milano insieme a Edison porta in tutta la città La forza del destino di Giuseppe Verdi con una serie di guide all’ascolto, concerti, performance, proiezioni, mostre e rassegne, conferenze e incontri gratuiti, coinvolgendo teatri, istituzioni, luoghi della cultura, spazi cittadini e sedi non convenzionali. Cuore dell’iniziativa è proprio il 7 dicembre, giorno in cui la Prima va in scena sul palcoscenico del Teatro alla Scala: grazie a Prima Diffusa,la diretta dell’evento sarà proiettato in oltre 30 luoghi di Milano. Tra i tanti dove sarà possibile assistere alla Prima, il Teatro della Casa di Reclusione Milano Opera, il Teatro Puntozero Beccaria presso l’Istituto Penale per minorenni Cesare Beccaria e la Casa Circondariale San Vittore; ma anche la Casa dell’Accoglienza Enzo Jannacci, la casa per minori non accompagnati Oklahoma, il Centro PIME, Medicinema presso l’Ospedale Niguarda e, ancora, l’Aeroporto di Malpensa, il MUDEC, WOW SpazioFumetto, Mare Culturale Urbano, CAM Parea, Canottieri San Cristoforo e Villa Scheibler.

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LA TRAMA

L'opera inizia con un tentativo di fuga: Donna Leonora di Vargas (Anna Netrebko, sostituita il 28 dicembre e il 2 gennaio da Elena Stikhina, soprano) e Don Alvaro (Brian Jagde, sostituito da Luciano Ganci il 22 e 28 dicembre e il 2 gennaio, tenore) intendono scappare da Siviglia per vivere il loro amore e convolare a nozze lontani dal padre di lei, il Marchese di Calatrava (Fabrizio Beggi, basso). Non è una scelta facile per Leonora, che resta molto legata al genitore nonostante la sua forte opposizione alle nozze con Alvaro, un "meticcio" che discende dalla famiglia reale Inca. Il Marchese di Calatrava, però, scopre il piano dei due amanti e in preda alla rabbia rinnega la figlia e ordina ai suoi servi di arrestare Alvaro. Il giovane si prende tutta la responsabilità, annuncia di essere pronto a espiare la pena e getta a terra la pistola che porta con sé. Dalla canna, però, parte un colpo che uccide il Marchese. Per la coppia inizia la fuga.

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LA FORZA DEL DESTINO, DA ARTURO TOSCANINI A RICCARDO CHAILLY

La forza del destino è il nono titolo verdiano di Riccardo Chailly al Teatro alla Scala e l’undicesima inaugurazione del Maestro. Dopo le giovanili Giovanna d’Arco nel 2015, Attila nel 2018 e Macbeth nel 2021, lo scorso anno Chailly aveva scelto per il 7 dicembre un grande titolo, spesso proposto in apertura di stagione: Don Carlo. L’opera attuale è invece un capolavoro poco presente in cartellone e segna la riconciliazione tra Giuseppe Verdi e il Piermarini dopo la frattura intervenuta con Bartolomeo Merelli in occasione della prima assoluta di Giovanna d’Arco nel 1845. Il compositore non avrebbe più scritto un’opera nuova per il Teatro milanese fino a Otello nel 1887, ma ha modificato la partitura de La forza presentata a San Pietroburgo nel 1862 in occasione della prima a La Scala nel 1869 con Eugenio Terziani sul podio, Teresa Stolz protagonista e lo stesso Verdi sovrintendente dell’allestimento. Nell’Ottocento l’opera è stata ripresa solo nel 1871 e nel 1877 con la direzione di Franco Facci. Arturo Toscanini ha ripreso il titolo nel 1908 e nel 1928 con una nuova produzione firmata da Giovacchino Forzano. Le scene di Edoardo Marchioro hanno fatto da sfondo anche alle produzioni dirette da Giuseppe Del Campo nel 1929 e nel 1930, da Gabriele Santini nel 1934, da Gino Marinuzzi nel 1940 e da Victor de Sabata e Nino Sanzogno nel 1943. Nel Dopoguerra, nello specifico nel 1949, il direttore Victor de Sabata in alternanza con Nico Sanzogno ha riportato alla Scala La forza del destino con la regia di Carlo Piccinato e le scene di Nicola Benois, che ha firmato i bozzetti di tutti gli allestimenti fino al 1965. Antonino Votto ha poi diretto l’opera nel 1955 con Renata Tebaldi come Leonora e Giuseppe Di Stefano come Don Alvaro, e ancora nel 1957 e 1961. Nel 1965 Gianandrea Gavazzeni ha scelto La forza per aprire la Stagione con la regia di Margherita Wallmann, le scene di Nicola Benois e il cast del 7 dicembre con Ilva Ligabue, Carlo Bergonzi, Piero Cappuccilli (sostituito dal secondo atto da Carlo Meliciani), Nicolai Ghiaurov, Giulietta Simionato e Luciana Savignano. Dopo aver inaugurato la Stagione 1965/66, l’opera è tornata alla Scala nel 1978, diretta da Giuseppe Patanè per la regia di Lamberto Puggelli. Le scene sono tate firmate da Renato Guttuso, che aveva già collaborato alla creazione di altri tre spettacoli alla Scala. Storico il cast, con Montserrat Caballé, José Carreras, Piero Cappuccilli e Nicolai Ghiaurov. Il titolo è stato poi rimesso in cartellone dopo ben 21 anni grazie a Riccardo Muti con la regia di Hugo de Ana, che ha firmato anche scene e costumi. Tra i protagonisti Georgina Lukács, José Cura, Leo Nucci e Luciana D'Intino e Alfonso Antoniozzi. Lo stesso allestimento è stato portato in tournée in Giappone l’anno seguente con Muti sul podio per le ultime esecuzioni della versione scaligera del 1869 con i complessi del Teatro. La forza è tornata alla Scala anche nel 2001, quando i complessi del Mariinskij diretti da Valery Gergiev hanno eseguito la versione di San Pietroburgo del 1862 nell'ambito della rassegna Grandi Teatri per Verdi.

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