Prima della Scala 2024, trama e curiosità sull’opera lirica La Forza del Destino di Verdi
SpettacoloIntroduzione
A Milano tutto è pronto per la Prima del Teatro alla Scala: sabato 7 dicembre si inaugura la stagione d’Opera 2024/2025 con La Forza del Destino di Giuseppe Verdi (libretto di Francesco Maria Piave).
La regia è di Leo Muscato, le scene di Federica Parolini, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Alessandro Verazzi. Protagonista sul palco una veterana delle prime di Sant’Ambrogio, Anna Netrebko, insieme, tra gli altri, a Brian Jagde, Ludovic Tézier e Vasilisa Berzhanskaya. Per il direttore musicale Riccardo Chailly, La forza del destino è il nono titolo verdiano alla Scala e l’undicesima inaugurazione di stagione. La si potrà vedere in diretta televisiva su Rai1 (e ascoltare in diretta radiofonica su Radio3), a partire dalle 17:45. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’opera lirica, che sarà alla Scala fino al 2 gennaio 2025.
Quello che devi sapere
"La Forza del Destino" e lo spettro della guerra
- Nella sua versione originale, la Forza del Destino è ambientata nel Settecento, tra Italia e Spagna. In quattro atti, copre un periodo di tempo lungo: tra il primo e il secondo passano 18 mesi, tra il secondo e il terzo diversi anni, tra il terzo e il quarto più di un lustro. Sullo sfondo delle vicende personali dei protagonisti aleggia sempre lo spettro della guerra.
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Leo Muscato: "Rifiutiamo le semplificazioni"
- "Quando ci è stata commissionata questa produzione, l’attenzione mediatica era concentrata su una guerra che dominava quotidianamente le notizie. Nel frattempo, i conflitti sono diventati due - senza contare le guerre dimenticate che faticano a trovare spazio nei media. E ogni giorno cresce la percezione che i loro confini possano espandersi rapidamente, accendendo ulteriori focolai di instabilità", scrive Leo Muscato nelle note di regia per il programma di sala.
- Poi spiega: "In un momento storico così delicato, il rischio di scivolare nella banalizzazione è tangibile e insidioso. Per questo, ancora una volta, abbiamo cercato di percorrere una strada che rifiutasse le semplificazioni. Abbiamo lavorato per approfondire la complessità del testo, con l’obiettivo di tradurre i suoi significati in modo che risultassero comprensibili, attuali e capaci di suscitare una profonda emozione negli spettatori a cui oggi ci rivolgiamo". La storia viene raccontata "attraversando epoche diverse, esplorandola da prospettive spaziali e temporali sempre nuove". Il racconto prende quindi il via nel Settecento e si spinge poi fino ai giorni nostri, "senza vincolarsi rigidamente a una precisa aderenza storica"
"La Forza del Destino" – Atto I
- La trama inizia con un tentativo di fuga: Donna Leonora di Vargas (Anna Netrebko, sostituita il 28 dicembre e il 2 gennaio da Elena Stikhina, soprano) e Don Alvaro (Brian Jagde, sostituito da Luciano Ganci il 22 e 28 dicembre e il 2 gennaio, tenore) si preparano per scappare da Siviglia. Solo così potrebbero riuscire a vivere il loro amore e a unirsi in matrimonio, lontani dal padre di lei, il Marchese di Calatrava (Fabrizio Beggi, basso). Non è una scelta facile per Leonora, che resta molto legata al genitore nonostante la sua forte opposizione alle nozze con Alvaro, un "meticcio" discendente dalla famiglia reale Inca. Non tutto va come previsto. Il Marchese di Calatrava scopre il piano dei due amanti e in preda alla rabbia rinnega la figlia, ordinando ai suoi servi di arrestare Alvaro. Il giovane si prende tutta la responsabilità, annuncia di essere pronto a espiare la pena e getta a terra la pistola che ha con sé. Dalla canna parte un colpo che uccide il Marchese. Per la coppia inizia la fuga.
- Brian Jadge sostituisce Jonas Kaufmann, che ha dato forfait a causa di problemi famigliari
Atto II
- Si mette sulle tracce di Leonora e di Alvaro il fratello di lei, Don Carlo di Vargas, che alla Scala è interpretato da Ludovic Tézier (il 2 Amartuvshin Enkhbat, baritono). Fingendosi uno studente, finisce all’osteria di Hornanchuelos, piccola cittadina andalusa. Nello stesso posto, insieme alla Zingara Preziosilla (Vasilisa Berzhanskaya, mezzosoprano), soldati e pellegrini, c’è anche la sorella, travestita però da uomo. Sta andando al Monastero della Vergine degli Angeli, dove intende vivere da eremita.
- E Alvaro? Ormai Leonora lo dava per morto. Invece è vivo, apprende dai racconti del fratello (lei lo riconosce, lui no). Temendo per la sua incolumità, diventa ancora più convinta di ritirarsi per sempre dal mondo. Arrivata al Monastero, rivela la propria identità al padre guardiano (Alexander Vinogradov, e Simon Lim il 28 dicembre e 2 gennaio, basso). Gli racconta la sua storia, spiegando di voler vivere nella penitenza per espiare le proprie colpe. Nonostante gli avvertimenti del frate, Leonora decide di nascondersi in una grotta
Atto III
- Il terzo atto de La Forza del Destino ci porta a Velletri, in Lazio, e si apre con una notte di guerra tra Imperiali e Spagnoli. Tra gli ultimi combatte anche Alvaro, come granatiere. Ormai è un uomo che ha perso le speranze: vorrebbe morire in battaglia. Ripensa al suo passato, dall’infanzia all’ultimo momento in cui ha visto Leonora. Credendola morta, le chiede misericordia. A spezzare il viaggio indietro nel tempo di Alvaro è il lamento di un soldato ferito. Corre in suo aiuto e gli salva la vita.
- Quell’uomo è don Carlo, che però non riconosce il nemico di tutta una vita. Anzi: il giorno seguente è lui a salvarlo. In pericolo di vita, Alvaro affida a Carlo una valigia con un plico sigillato. Gli chiede di bruciarlo se dovesse morire. Carlo non resiste alla curiosità e, infrangendo la promessa fatta all’amico, apre la valigia. All’interno trova il ritratto di sua sorella Leonora. Don Carlo sfida quindi Alvaro a duello, ma una ronda di passaggio li costringe a fermarsi. Alvaro riesce a scappare e decide di prendere i voti, rifugiandosi in un monastero
Atto IV
- Il quarto e ultimo atto si apre al Monastero degli Angeli, dove Fra Melitone (Marco Filippo Romano, baritono) sta servendo la minestra ai poveri. C’è chi si lamenta dei suoi modi sgarbati, rimpiangendo l’assenza di padre Raffaele, cioè Don Alvaro: Raffaele è il nome che ha scelto al momento dell’ingresso in Monastero.
- Anche Don Carlo è sulle tracce di padre Raffaele, avendo scoperto la sua vera identità. Una volta trovato, lo sfida di nuovo a duello. Intanto, nella grotta dove si è rifugiata ormai da tempo, Leonora piange pensando al suo amore per Alvaro. Sente dei rumori nelle vicinanze. È proprio Alvaro, che avendo ferito a morte Carlo cerca un confessore per dargli l’estrema unzione. Leonora si precipita dai due e viene uccisa dal fratello, che con le ultime energie rimaste la pugnala vendicando il padre. Muore tra le braccia di Alvaro, rimasto ormai solo sulla terra. Nella prima versione dell’opera, Don Alvaro si suicida
"La Forza del Destino" alla Scala
- La Forza del Destino nasce come adattamento dell’opera teatrale Don Alvaro o La Fuerza del sino (1835), dello spagnolo Duca di Rivas, all’anagrafe Ángel de Saavedra. A Sant’Ambrogio è stata eseguita solo nel 1965 e in generale manca dalla Scala da 25 anni, quando la portò Valery Gergiev con l'orchestra del Mariinsky di San Pietroburgo. La prima versione dell'opera andò in scena proprio nella città russa, il 10 novembre 1862. Doveva debuttare un anno prima, ma fu posticipata a causa dell’indisposizione della protagonista (Emilia La Grua). In Italia arrivò il 7 febbraio 1863, al teatro Apollo di Roma, intitolata Don Alvaro
Perché si crede che "La Forza del Destino" porti sfortuna
- La Forza del Destino è da sempre una delle opere più eseguite di Verdi. Lo è nonostante si sia diffusa la credenza che porti sfortuna, a causa di alcuni episodi che ne hanno segnato la storia. Anche per questo c'è chi si spinge a chiamarla "l'innominabile" di Verdi. Tra gli eventi sfortunati, veri o presunti, si ricordano ad esempio barbe cadute in scena, malattie e morti di membri del cast o della produzione.
- Sull'onda lunga della superstizione, la leggenda vuole che La Forza del Destino fosse in scena al Wielki di Varsavia quando, nel settembre 1939, iniziò l'occupazione nazista della Polonia.
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