In partenza nell’ottobre 2021, andrà ad esplorare i satelliti troiani di Giove che contengono indizi vitali per decifrare la storia del sistema solare e forse anche le origini del materiale organico sulla Terra
Intitolata così dalla Nasa in onore dell'ominide Lucy, l’Agenzia Spaziale Americana ha ufficialmente dato il via, con uno spettacolare trailer di presentazione, alla missione che contribuirà a visitare gli sciami di asteroidi troiani di Giove.
Informazioni sulla formazioni dei pianeti
In partenza nell’ottobre del 2021, Lucy raggiungerà la nuvola troiana L4 (un gruppo di asteroidi nell'orbita gioviana) nel 2027. La missione dovrebbe contribuire allo studio dei troiani e quindi rivelare informazioni importanti sulla formazione dei pianeti, essendo i suoi asteroidi gli scarti dei materiali che si conglomerarono nella prima fase del Sistema solare, formando pianeti e altri corpi celesti. In astronomia, con l'aggettivo troiano, ci si riferisce ad un asteroide o a un satellite naturale che condivide la stessa orbita di un pianeta maggiore o di un altro satellite, che però non collide con gli stessi poiché orbita intorno a uno dei due punti di Lagrange di stabilità, quei punti nello spazio in cui due corpi dotati di grande massa, tramite l'interazione della rispettiva forza gravitazionale, consentono ad un terzo corpo dotato di massa molto inferiore di mantenere una posizione stabile relativamente ad essi.
Nuove intuizioni sulle origini della Terra
“Lucy ci mostrerà, per la prima volta, la diversità dei corpi primordiali che hanno costruito i pianeti. Le scoperte di Lucy apriranno nuove intuizioni sulle origini della nostra Terra e di noi stessi”. Con queste parole la Nasa ha presentato sul proprio sito la missione, che avrà il compito di esaminare gli sciami di asteroidi troiani di Giove, i quali secondo gli astronomi potrebbero essere i resti del materiale primordiale che formava i pianeti esterni, serviti come capsule temporali dalla nascita del nostro Sistema Solare più di 4 miliardi di anni fa. Gli asteroidi troiani gravitano in due gruppi liberi che orbitano attorno al Sole, con un gruppo di questi che si trova sempre davanti a Giove lungo il suo cammino, l'altro sempre dietro. In questi due punti di Lagrange i corpi sono stabilizzati dal Sole e da Giove in un atto di bilanciamento gravitazionale. Questi corpi primitivi, dicono dalla Nasa, contengono indizi vitali per decifrare la storia del sistema solare e forse anche le origini della vita e del materiale organico sulla Terra.
La curiosità sul nome della missione
Lucy sarà la prima missione spaziale a studiare i satelliti troiani. Come detto, la missione prende il nome dall'australopiteco, antenato dell’uomo, chiamato "Lucy" dai suoi scopritori, il cui scheletro ha fornito una visione unica dell'evoluzione dell'umanità. Allo stesso modo, la missione della Nasa dovrebbe rivoluzionare la conoscenza delle origini planetarie e della formazione del sistema solare.