Spazio, persi contatti con lander giapponese Hakuto-R in allunaggio

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"Dobbiamo presumere che non siamo riusciti a completare l'atterraggio sulla superficie lunare”, ha detto l'azienda giapponese ispace dopo aver perso il contatto con il suo lander. Sembra fallita la missione che avrebbe fatto del Giappone la quarta nazione a realizzare con successo un allunaggio, il primo per una società privata

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L'azienda privata giapponese ispace ha perso il contatto con il suo lander lunare Hakuto-R. L’ha annunciato la startup, lasciando intendere che il suo tentativo di essere la prima azienda privata a posizionare un veicolo spaziale sulla Luna sia fallito."Non abbiamo confermato la comunicazione con il lander", ha dichiarato un funzionario dell'azienda circa 25 minuti dopo l'atterraggio previsto. "Dobbiamo presumere che non siamo riusciti a completare l'atterraggio sulla superficie lunare", ha detto il funzionario. L'azienda, che sta continuando a lavorare per ricostruire quanto è accaduto.

Cosa è successo

Dopo un momento di entusiasmo, quando il lander era riemerso dall'altra faccia della Luna e mancavano ormai pochi minuti all'allunaggio, è cominciata l'attesa per il nuovo segnale che avrebbe sancito il successo della missione. Il lander avrebbe dovuto toccare il suolo lunare alle 18.40, ma 20 minuti più tardi c'era ancora silenzio. Volti sempre più tesi nel centro di controllo della missione a Tokyo, nel tentativo di ripristinare la comunicazione con il veicolo, ma non c'è stato nulla da fare. Gli ultimi segnali dal lander sono stati ricevuti dal centro di controllo nelle ultime fasi della discesa, quando il veicolo si trovava alla distanza di 90 metri dal suolo lunare e aveva ridotto la sua velocità a 33 chilometri orari.

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Avrebbe dovuto essere una missione da record perché avrebbe portato per la prima volta sulla Luna un veicolo costruito da un'azienda privata. Avrebbe anche potuto fare del Giappone la quarta nazione a realizzare con successo un allunaggio, dopo Stati Uniti, ex Unione Sovietica e Cina. Un tentativo analogo c'era stato esattamente quattro anni fa, quando l'11 aprile 2019 il lander israeliano Beresheet, delle Israel Aerospace Industries. non era riuscito ad allunare a causa di problemi al motore principale e a uno dei sistemi di navigazione inerziale. Anche quella volta l'allunaggio sembrava ormai vicinissimo, quando il centro di controllo della missione ha perso i contatti con il veicolo.

epa08197181 NASA astronaut Christina Koch (front) reacts shortly after landing of the Russian Soyuz MS-13 space capsule in a remote area southeast of Zhezkazgan in the Karaganda region of Kazakhstan, 06 February 2020. A Soyuz space capsule with U.S. astronaut Christina Koch, Russian cosmonaut Alexander Skvortsov and ESA (European Space Agency) astronaut Luca Parmitano, returning from a mission to the International Space Station, landed safely in the steppes of Kazakhstan. Christina Koch returned to the Earth after setting a new record for the longest space mission by a woman.  EPA/SERGEI ILNITSKY / POOL

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Tra i partner anche l’ESA

Hakuto-R M1 è la prima missione del programma Hakuto della ispace, che prende il nome dal coniglio bianco che secondo la mitologia giapponese vivrebbe sulla Luna. Lanciato nel dicembre 2022 con un razzo Falcon 9 della SpaceX, in febbraio il veicolo era arrivato a 1,3 milioni di chilometri dalla Terra, la più grande dustanza mai raggiunta da un veicolo privato, e il 21 marzo si era immesso in un'orbita circolare, a circa 100 chilometri dal suolo lunare. Delle dimensioni di un'automobile compatta, con quattro zampe che avrebbero dovuto estendersi al momento dell'atterraggio, Hakuro-R ha viaggiato con un carico che comprende il piccolo rover Rashid, degli Emirati Arabi Uniti, un sistema di intelligenza artificiale dell'azienda canadese Mission Control ed è canadese anche il sistema per la ripresa di immagini dell'azienda Canadensys Aerospace. Fra i partner della missione c'è l'Agenzia spaziale europea, che fornisce il supporto per le comunicazioni.

epa10320025 A handout photo made available by the NASA shows a portion of the far side of the Moon looms large just beyond the Orion spacecraft in this image taken on the sixth day of the Artemis I mission by a camera on the tip of one of Orion's solar arrays on 21 November 2022 (issued 22 November 2022). The spacecraft entered the lunar sphere of influence on 20 November making the Moon instead of Earth the main gravitational force acting on the spacecraft On 21 November iit came within 80 miles of the lunar surface the closest approach of the uncrewed Artemis I mission before moving into a distant retrograde orbit around the Moon. The darkest spot visible near the middle of the image is Mare Orientale.  EPA/NASA HANDOUT  HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

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